lunedì 6 maggio 2013

Ringraziamenti e titoli di coda

Ho letto i vostri commenti in questi giorni.

Ho letto nomi nuovi, nomi di persone che mi hanno seguito e sostenuto.

Come dicevo una settimana fa, questo blog chiude i battenti. Il percorso di Silvia è cambiato, ha preso altre vie, questa non è più la strada da seguire. Non ci sono più pensieri, più domande su questa parte della mia vita.

Sono stati i mesi più difficili che io abbia vissuto, sono implosa, sono esplosa, mi sono smontata e ricostruita.

E molto di questo è stato possibile grazie  a tante di voi.   Persone speciali che ho conosciuto.

Avete pianto, sorriso, sperato e urlato insieme a me e i vostri abbracci sono arrivati sempre.

Non credevo possibile che la potenza del virtuale potesse fare tanto. E ho scoperto anche questo, mai mettere limiti al possibile.

In questa settimana ho pensato tanto.

Rispondo a Serafina che mi ha fatto notare che se pubblichi un blog devi aspettarti sia critiche sia altro.... è vero. Assolutamente. Ho pubblicato questo "diario" perché le persone che amo potessero "leggermi", e come spesso accade (almeno a me, praticamente sempre) a un certo punto ti domandi se sia stata la scelta giusta. A un certo punto del cammino ci si ferma e si riflette.

E quanto ho riflettuto.

Ho ripensato alle parole che mi hai detto te, Elle, quando mi parlavi dei pensieri che si accavallano dentro di noi, il bisogno di parlare di quello che è successo, ma anche il non volerne parlare.

E così ho rimesso la palla al centro, e ho tirato forte, oltre tutti i muri che si sono venuti a creare, anche quelli che ho costruito io. Ho deciso di continuare a scrivere, ho deciso di dire senza problemi quello che penso a tutti, ho preso il mio coraggio e con esso sono tornata a vivere.

In questa settimana ho ricominciato a vivere anche del passato. Ho rivisto persone che non vedevo dal funerale di Alby, sono andata oltre la mia campana. Ho chiamato persone che non sentivo da mesi, ho chiarito con altre. Ho fatto il primo passo, per non sentire di non averci provato. Per non vedermi e sentirmi come una che molla. Io non mollo. Non ho mai mollato. Sono affondata, sono annegata e sono risalita.

E ora vado avanti.

Questo mese continuerò con un nuovo ciclo di clomid (il mio amico blu), e non mi interessa quando accadrà, ma in cuor mio so che tornerà il mio sogno, e che tutto sarà come doveva essere.

E sono certa che andrà tutto bene, non solo perché me lo dice il mio Omino del cervello, ma perché ci credo davvero. Sto meglio. Mi sento di nuovo viva.

E questo grazie anche a voi.

Concludo questo percorso, invitandovi, se vi va, da un'altra parte, da una nuova me.

Un posto nuovo nuovo, ancora da sistemare.

Ho ancora i pensieri nelle scatole, ma piano piano li tirerò fuori.

Silvia Male-detta va qui:  http://silvia-maledetta.blogspot.it/.

(da notare l'egocentrismo dell'indirizzo...)

Sento il bisogno di scrivere, ma sento che lo devo fare in un posto nuovo, dove Alby sia presenza ma non ricordo doloroso. Lascio qui il mio dolore. Le mie lacrime amare.

Sono certa che nella vita si conoscano persone per un motivo preciso, e io ringrazio quante di voi mi hanno dato tantissimo senza rendersene conto. Alby ha permesso tante cose, mi ha permesso di riscoprirmi... e tutto sommato mi piaccio così.

Se questo blog ha aiutato qualcuna di voi, ne sono felice. Se vi ha fatto capire che forse "c'è chi sta peggio", se vi ha fatto riflettere, se vi ha commosso, se vi ha fatto apprezzare quello che avete, bene.

La vita è fatta da tante cose, da tante storie, emozioni e paure.

La mia è solo una delle tante. È solo una delle molteplici realtà che ci circondano.

Vi ringrazio tutte dal profondo del cuore.

Silvia meno maledetta, più leggera verso il futuro.


Ciao!







lunedì 29 aprile 2013

Passo e chiudo. Goodbye blog!

Questo qui non è più un posto sicuro. Non è più la mia campana. Questo blog non ha più senso.

Mi ritrovo a scrivere su pezzi di carta, su posti accessibili solo a me. Forse è tempo di chiudere questa pagina, questa parentesi di vita.

Lo ammetto, mi ha dato molto fastidio aver visto che è stato usato contro di me.

L'ho trovato anche infantile, venire qui, leggere e poi  giudicarmi. È troppo facile leggere i pensieri più intimi di una persona e usarli contro di lei. Con vigliaccheria poi. Mi venite a dire che se ho un problema lo devo dire ad alta voce e poi non avete il coraggio nemmeno di telefonarmi, di parlarmi, di spiegare quello che pensate.

È tempo di tagliare legami. Di reciderli alla radice. È tempo di andare avanti, senza zavorre, senza sensi di colpa. Che ne ho tanti di miei. Non posso proprio preoccuparmi di voi. Non me ne frega proprio nulla di come vi sentite voi. Mi interessa solo come sto io.

Ieri sera mentre guardavo Private Practice, durante la scena in cui Charlotte partorisce... è stato un flash back, mi sono rivista mente partorivo, ho sentito sulla pelle il dolore atroce che ho provato, mi sono ritrovata su quel lettino... le ostetriche che preparano tutto...e quel pianto di vita che non è mai arrivato.

E sono sprofondata di nuovo. Pesantemente. E ho ripensato a chi mi dice "adesso rimani incinta", "adesso devi andare avanti", "la vita è in credito con te", o anche a chi mi ha detto che "io non voglio farmi aiutare". E mi sembrano così vuote queste parole. Parole di latta. Capaci di piegarsi al solo sguardo. E provo rabbia verso chi non capisce ma anzi,  si sente in grado di giudicarmi.

Penso a quelle amiche sparite. Che finché le cose vanno bene e sono in grado di reggere la quotidinità ok, ma nel momento in cui la vita si mostra nella sua crudeltà spariscono. Ecco facciamo che restate nell'oblìo per sempre eh? Facciamo che ci salutiamo qui. Quante volte ci siamo sentite negli ultimi 6 mesi? 3. Siete ufficialmente scivolate via. Non siete venute nemmeno al funerale di mio figlio. Non siete venute nemmeno a darmi un abbraccio in questi 6 mesi. Quanti errori di valutazione si fanno.

E con le vostre code di paglia ora dovreste solo vergognarvi e lasciarmi stare, ora e per sempre.

È difficile capire ma non è corretto giudicarmi. E non è giusto nemmeno fare finta di nulla, perché non è nulla tutto questo. E se lo fate, allora che le mie parole vi colpiscano dentro. E vi segnino. Vi auguro di non provare mai nulla di simile a quello che sto vivendo io...

Questo era un posto sicuro. Ora non lo è più. Ho sbagliato. Sbaglio sempre, del resto.

Come dicevano Piper, Prue e Phoebe:
"Un tempo per ogni cosa e per ogni cosa un tempo"

Ecco, abbiamo concluso il nostro.

Silvia Maledetta si congeda da tutti.


 


giovedì 25 aprile 2013

Giorno 180 e qualche cosa - 6 gradino

Ecco la soglia dei 6 mesi. Il tempo previsto per l'elaborazione di un lutto.

Decisamente ora ho una visione di insieme diversa rispetto a 6 mesi fa.

Umore: 7
Pianto: 5
Speranza: 8
Voto complessivo: 7

Insomma non male.

Ci sono ancora momenti improvvisi di tristezza.  Che possono essere scatenati da gesti banali, da una frase, da un ricordo... sarà così per un bel po' ancora, credo.
Eppure quest'ultimo mese è stato fondamentale per una serie di cose...

Ho abbandonato l'idea che avevo di una nuova gravidanza, o meglio, sento che non mi interessa più restare incinta subito. Sento di dover ricominciare da me per davvero e non come pensavo qualche mese fa. Arriverà il momento della ri-nascita quando sarà (in ogni caso continuo la cura di clomid...che male non mi fa di certo, anzi). Il bisogno di ''riparare'' l'interruzione della gravidanza di Alby è scomparso, ha lasciato posto al bisogno di provvedere alla mia serenità.

E per raggiungere questo è stato necessario attraversare fasi, formulare pensieri, e vivere situazioni.

Ieri sera ho fatto il mio debutto in società. Ovvero ho riaffrontato il mondo parallelo al mio ''ecosistema'', in pratica sono uscita senza Andrea, senza Emy, senza le persone con cui mi sono affiancata/protetta in questi mesi. C'è stata la cena con i compagni del liceo dopo 16 anni.

C'era anche Fede, e tanto bene ieri sera erano 6 mesi esatti dal nostro ultimo incontro... questo è il periodo in cui temo il pensiero della gente, i giudizi, gli sguardi carichi di pietà... per cui temevo un po' tutta la serata. Credo che tutti sapessero cosa mi è successo. Alla domanda ''chi di voi ha figli, chi no?'' non sapevo dove collocarmi... l'ho buttata un po' sul ridere, ma credo che il mio fare humor in certi casi lasci la gente basita. Non potrebbe essere diversamente. Ma sono fatta così.

Sono stata molto bene, ho ricevuto un ''Ciao'' anche da quei compagni che in questi anni se mi incontravano nemmeno mi salutavano... Però non facevo che pensare che di tutti quelli che c'erano io ero, anzi sono, la più sfigata. Senza dubbio alcuno. Forse mi batte quello che chiamavamo ''Pinolo"... non stava bene 16 anni fa, non è normale nemmeno oggi.

Per il resto hanno tutti una vita ''normale'', fatta di cose ''normali''. Alcuni sembravano avere 60 anni... altri 18. Io i 34 li dimostravo tutti... forse anche di più.

Certi discorsi mi fanno anche tenerezza...mi rendo conto che non sono più in grado di scherzare di idiozie come al liceo, altri ci riescono ancora e provo un po' di invidia per quella spensieratezza che sento non appartenermi più. Però una mia compagna mi ha detto una cosa vera... forse sì di tutti sono stata la meno ''fortunata'' per cosa mi è successo, ma ho Andrea.

È vero. Ho lui. E insieme siamo riusciti ad attraversare tutto questo. C'è chi si lamenta del compagno, chi ci litiga, chi nemmeno ce l'ha. Io ho lui. E poi vabbhè ci sono sempre le cose dei miei elenchi!


Sono stata davvero orgogliosa di me stessa. Mi continuavo a dire "Brava Silvia"...

Eppure avverto che tutta la forza che ho avuto e che ho, mi venga data dall'esterno... dalla mia famiglia, dagli amici cari che ho, da Ronnie e Pedro... e da Alby. Quanti segni che avverto da Alby.

Quanto sto impazzendo? Oramai sono pazza.

A un certo punto della serata però ho sentito il bisogno di ritornare nella mia campana di vetro, Andrea era in giro perché era la festa di Emy (ha chiamato 3 volte durante la serata per sapere se dovesse venire a prendermi...), e così sono tornata nel mio ecosistema.

Ma l'ho fatto con il nuovo mezzo!





A bordo della 500 rossa.

Rossa fiammante e bellissima!!

Brava Silvia. Brava Brava Brava.

6 mesi di presenza-assenza. 6 mesi per capire che sono ancora viva.

Ciao Alby.







martedì 23 aprile 2013

domenica 21 aprile 2013

sasso nello stagno


C'è un momento in cui tutto sembra perfetto. Tutti i contorni sono definiti, sono puliti. 

Campanelle carine
Fucsia in fiore
Un momento in cui sei felice. 

Ci sono momenti come questo. Sarei una bugiarda a negarlo.

Poi ci sono altri momenti in cui tutto è buio, i contorni sono frastagliati, e sei triste, ma di una tristezza profonda, alienata e disinteressata da tutto.

Cerco di fare miei quei momenti puliti e definiti.

In quei momenti mi dimentico di quello che sono. In quei momenti sono Silvia di un anno fa. Non ho ricordi, non ho segni. Poi come una morsa allo stomaco, si fa prepotente il ricordo, e la realtà. E questo fa male. 

Questa mattina, dopo una giornata serena, quella di ieri, sono stata svegliata dalla morsa, mi sono svegliata ricordando Alby su di me. In me. E sono stati spazzati via tutti gli istanti di felicità guadagnati. Come un sasso in uno stagno che fa volare in aria gli schizzi di un'acqua che era lo specchio del cielo. 

Dopo un po' l'acqua torna ad essere specchio, ma non è più il cielo di prima, è mutato. 

E l'acqua è di nuovo piatta, senza tremolii.

Camelia in fiore
Ieri mattina sono stata da Alby, ho parlato con lui. Quanto gli ho parlato... (a questo punto mi verrebbe da dire che lui non ha replicato, che ha ascoltato, ma mi rendo conto della gravità/stucchevolezza di questo pensiero, che ho fatto e scritto...)

Quando vado via da lui mi sento sempre meglio, e cerco di cogliere segnali in quello che ho intorno e visto che sono probabilmente una da internare, che però nessuno sa di dover internare, li colgo.

E lui è ovunque. 

E sento di avere coscienza, consapevolezza, maturità.  E mi permetto di giudicare il resto che ho intorno, di valutarlo, di criticarlo anche. Come se potessi davvero permettermelo.

Ma poi arriva il sasso... e allora non sono altro che nulla. E mi viene da pensare che solo per aver pensato di giudicare...ecco questo è quello che mi merito.

Nel mio terrazzo la vita è ripresa a pieno ritmo, tutto sta sbocciando, tutto si sta modificando, l'inverno non ha ucciso nessuna delle piante, ne ho messe di nuove e colorate. Aspetto che le rose fioriscano. Ho messo le surfinie sul terrazzo della camera, due vasi davanti alla mia camera (simbolicamente uno sono io, uno Andrea) e un altro davanti alla camera di Alby... (ecco perché dico che sono da internare, è ovvio che c'è qualcosa di poco normale in questo pensiero...Andrea ovviamente ignora questa cosa...)

Vaso "Alby" davanti alla sua camera
    Cerco di prendermi cura di quello che ho...
Vaso "Silvia" e vaso "Andrea"


Margherita regalata da mamma e papà e gerani




Sono acqua di stagno. 

Sono specchio di cielo mutevole.

A volte rifletto anche il sole.

Vado in terrazzo, guardo i miei fiori...
e sento che il sasso è in fondo allo stagno.





Sempre Margherite...ma quanto sono belle?? Il mio fiore!


venerdì 19 aprile 2013

Viva la Vita (sì, come no)

Oggi sono un mix  tra l'incazzato e il depresso. Metà metà.

Ieri è stata una giornata pesante... cominciata male visto che avevo finito i buondì alla marmellata... così ho ripiegato su delle fette biscottate che avevo nella dispensa, probabilmente dall'anno scorso... fette biscottate stantie. Di quelle che quando le mastichi sono gommose. Camera di commercio in sciopero, ho aspettato che facessero gli appuntamenti prima del mio non appena terminato il suddetto sciopero. 25,00 euro per avere la "firma digitale". Colazione in un bar per rimediare a quella oscena fatta a casa, butto in terra tutte le bustine di zucchero per prenderne una. Nell'imbarazzo...acciacco il piede a un povero cristo accanto a me... uscendo faccio cadere delle sedie con la borsa... ovviamente non andrò mai più a fare colazione lì.

Poi ricevo una mail da Vale, in dubbio su cosa rispondere fino alla sera. In sostanza si è offesa per i commenti fatti, per il mio "chiudermi", e mi sprona a reagire. Capisco le buone intenzioni, un po' meno i riferimenti, non accetto che creda che stia male perché lei è incinta e io no. Ecco questo punto lo voglio evidenziare bene, io sto male per il dolore che si risveglia dentro di me in determinate occasioni, non per invidia. Sto male per quanto successo. E un dolore simile non si smaltisce con 6 mesi. Ma mi rendo conto che solo chi lo ha vissuto lo può capire, per gli altri rimane un mistero da immaginare, ed è giusto che sia così.

Visita dal gine, che rileva il follicolo semi-rincoglionito ancora in uno stato di torpore...avrebbe voluto trovarlo a 20mm invece quello è pigro e si è fermato a 18mm. Niente non è, dico io. Diamogli tempo no? Per cui la cosa non mi tocca più di tanto, se va bene bene, se va male il mese prossimo li inebrio con dose doppia. Almeno arrivano dei gemelli.

Buona notizia sul lavoro ma non riesco ad ingranare... mi perdo, e non riesco a far avanzare un cavolo, sono indietro su tutti i fronti. Mi sono rilassata troppo dopo quel lavoro allucinante concluso meno di un mese fa, (anzi concluso definitivamente la settimana scorsa con "fusione" del computer dell'ufficio...che ora è in riparazione).

Notte trascorsa male, sveglia dalle 4, alle 6 scrivo ad Andrea, che fa il turno di notte, di portarmi la colazione (altrimenti dovrei ripiegare ancora sulle stantie).

Colazione ottima con bomba alla crema. In ordine si susseguono:

1) arrivo della bolletta del gas di 415,00 euro
2) vista dalla dermatologa che evidenzia un neo spuntato in gravidanza "pericoloso"... "questi nei si formano spesso in gravidanza e sono soggetti a trasformarsi in melanomi, lo ricontrolliamo a luglio, semmai a settembre lo leviamo". Ma toglimelo immediatamente no??? Ora per cui sono pure in ansia. Ha detto se volevo levare le macchie, perché ha dei prodotti ecc.. ma le ho detto che le voglio, sono l'unica cosa che mi resta e le voglio (secondo me mi donano anche).
3) acquisto del lettore della card di ieri (altre 25,00),
4) visita dal meccanico perché la micra fa un rumore strano... cinghie e tamburi di non so cosa da cambiare. La macchina la prenderà mia madre per cui voglio che sia perfetta, così con 300 euro dovrei cavarmela.

Devo dire che non va male no? va proprio di merda.

Ma dico io... ok che quando si rompe qualcosa tutto segue a ruota, ma era solo novembre quando mi si sono rotte lavatrice, computer, motorino, fornelli, decoder. Echecazzoeh.

Ora in più la notizia del possibile "melanoma", mavaffanculovita! Ma allora dimmi che mi vuoi vedere morta e facciamo prima! Allora prendimi acciaccami, ammazzami e facciamola finita.

Ora sento di essere meno depressa, ma ho un giramento tale da far cambiare tempo.

Ma che cazzo ho fatto di male? Ci manca che mi caghi in testa un piccione per rappresentare bene il quadro. Altro che karma... ma chi ero in passato? Hitler? Erode? tanto per capire.

Vi prego che qualcuno mi regali un corno gigante portafortuna...

Bha.






giovedì 18 aprile 2013

occhi che non parlano

Ok, questo blog è nato ad ottobre con un motivo preciso, si è trasformato piano piano insieme a me, ed io continuo a scrivere quello che penso, senza troppi filtri (perché un po' di filtri ci sono), e forse faccio male. Avevo già parlato della sincerità... e del risvolto della medaglia.

In pratica ieri pomeriggio la mia amica incinta ha scoperto "improvvisamente" di dover fare il cambio di stagione... e così è saltato l'appuntamento. Appuntamento per il quale nutrivo paure ma che avevo deciso di affrontare, per superare questo "scoglio" che sicuramente è di pietra pomice... ma che psicologicamente devo superare.

Ci sono rimasta male. Anzi, mi è dispiaciuto. Una parte di me (OdC) cantava felice, ma un'altra, quella più sensibile, ha ricevuto il colpo. E mi sono sentita la più grande egoista-stronza del mondo. Non sono riuscita nemmeno a chiamarla, ho letto l'sms con 1 ora di ritardo, e ho lasciato che l'adrenalina che avevo in corpo, prodotta dalla situazione venutasi a creare, mi sgretolasse dentro.

Una serie di pensieri mi hanno attraversato il cervello:

1) Vale (diamogli il nome che ha a questo punto) ha letto il blog. O lei o chi per lei.
2) Io sono una stronza perché magari l'ho ferita e non volevo
3) Tutta la gente penserà che sono un'egoista, commiserativa, stronzissima
4) Mi dispiace
5) Vale lo so che l'intenzione era carinissima, lo so che ci sei, che ci sei stata sempre in questi mesi e credimi lo apprezzo tanto, davvero.
6) Devo superare questa fase, devo affrontare la vita in toto. Non posso nascondermi. E se mi verrà da piangere, piangerò.

Ho notato che ho paura dei giudizi delle persone. Qualsiasi essi siano.Ho paura degli sguardi delle persone, ho paura che nessuno mi vedrà più per quella che sono. Ma per "quella lì". Gli sguardi di commiserazione sono tosti da sostenere, i giudizi ancora di più. Ma cosa sono diventata? Se tutto questo non fosse accaduto sarei semplicemente la solita... Silvia che piange per i film, o quando qualcuno si sposa, Silvia che litiga con chi ti passa davanti quando sei in fila, Silvia che suona il clacson in macchina e insulta ciclisti/pedoni/automobilisti. Silvia che da' i soprannomi a tutti e tutto.

Invece Silvia non c'è più. Non mi lamento nemmeno quando mi passano avanti, in macchina spesso sono inerme, piango sempre, per ogni cosa. Ieri mattina ho pianto molto... proprio per questa cosa. E ieri sera non facevo che battermi il petto.. mea culpa, mea culpa...

Ne ho parlato con Emy ieri sera, lei dice che oracome ora devo solo pensare a me stessa e che tutti immaginano come sto ma che nessuno può veramente comprendere quale sia il dolore, che dall'esterno si vede che sono forte, che reagisco, che sono in ripresa... mi ha ricordato quando aveva gli attacchi di panico. Lo psicologo Le disse che anche se aveva paura dell'aereo poteva fare due cose:
1) prenderlo, con tutto quello che questo comportava, ovvero fifa terribile di stare male, ma una volta a destinazione rendersi conto di averlo fatto, di aver superato la paura, di potercela fare;
2) non prenderlo e stare bene lo stesso.

Emy prese l'aereo, fino a Cuba. Io devo prendere il mio personalissimo aereo e affrontare la realtà che ho intorno. Andrebbe bene anche la 500...se non fosse che hanno ritardato la consegna per maggio.

Vale (o chi per lei) spero capirai, spero che questo non comprometta il nostro legame a meno che non si sia già compromesso, pensami partita per un viaggio dal quale sto facendo ritorno...