giovedì 18 aprile 2013

occhi che non parlano

Ok, questo blog è nato ad ottobre con un motivo preciso, si è trasformato piano piano insieme a me, ed io continuo a scrivere quello che penso, senza troppi filtri (perché un po' di filtri ci sono), e forse faccio male. Avevo già parlato della sincerità... e del risvolto della medaglia.

In pratica ieri pomeriggio la mia amica incinta ha scoperto "improvvisamente" di dover fare il cambio di stagione... e così è saltato l'appuntamento. Appuntamento per il quale nutrivo paure ma che avevo deciso di affrontare, per superare questo "scoglio" che sicuramente è di pietra pomice... ma che psicologicamente devo superare.

Ci sono rimasta male. Anzi, mi è dispiaciuto. Una parte di me (OdC) cantava felice, ma un'altra, quella più sensibile, ha ricevuto il colpo. E mi sono sentita la più grande egoista-stronza del mondo. Non sono riuscita nemmeno a chiamarla, ho letto l'sms con 1 ora di ritardo, e ho lasciato che l'adrenalina che avevo in corpo, prodotta dalla situazione venutasi a creare, mi sgretolasse dentro.

Una serie di pensieri mi hanno attraversato il cervello:

1) Vale (diamogli il nome che ha a questo punto) ha letto il blog. O lei o chi per lei.
2) Io sono una stronza perché magari l'ho ferita e non volevo
3) Tutta la gente penserà che sono un'egoista, commiserativa, stronzissima
4) Mi dispiace
5) Vale lo so che l'intenzione era carinissima, lo so che ci sei, che ci sei stata sempre in questi mesi e credimi lo apprezzo tanto, davvero.
6) Devo superare questa fase, devo affrontare la vita in toto. Non posso nascondermi. E se mi verrà da piangere, piangerò.

Ho notato che ho paura dei giudizi delle persone. Qualsiasi essi siano.Ho paura degli sguardi delle persone, ho paura che nessuno mi vedrà più per quella che sono. Ma per "quella lì". Gli sguardi di commiserazione sono tosti da sostenere, i giudizi ancora di più. Ma cosa sono diventata? Se tutto questo non fosse accaduto sarei semplicemente la solita... Silvia che piange per i film, o quando qualcuno si sposa, Silvia che litiga con chi ti passa davanti quando sei in fila, Silvia che suona il clacson in macchina e insulta ciclisti/pedoni/automobilisti. Silvia che da' i soprannomi a tutti e tutto.

Invece Silvia non c'è più. Non mi lamento nemmeno quando mi passano avanti, in macchina spesso sono inerme, piango sempre, per ogni cosa. Ieri mattina ho pianto molto... proprio per questa cosa. E ieri sera non facevo che battermi il petto.. mea culpa, mea culpa...

Ne ho parlato con Emy ieri sera, lei dice che oracome ora devo solo pensare a me stessa e che tutti immaginano come sto ma che nessuno può veramente comprendere quale sia il dolore, che dall'esterno si vede che sono forte, che reagisco, che sono in ripresa... mi ha ricordato quando aveva gli attacchi di panico. Lo psicologo Le disse che anche se aveva paura dell'aereo poteva fare due cose:
1) prenderlo, con tutto quello che questo comportava, ovvero fifa terribile di stare male, ma una volta a destinazione rendersi conto di averlo fatto, di aver superato la paura, di potercela fare;
2) non prenderlo e stare bene lo stesso.

Emy prese l'aereo, fino a Cuba. Io devo prendere il mio personalissimo aereo e affrontare la realtà che ho intorno. Andrebbe bene anche la 500...se non fosse che hanno ritardato la consegna per maggio.

Vale (o chi per lei) spero capirai, spero che questo non comprometta il nostro legame a meno che non si sia già compromesso, pensami partita per un viaggio dal quale sto facendo ritorno...


 

11 commenti:

  1. Credo che sia molto difficile stare vicina a chi prova un grande dolore. Spesso non si sa come gestire parole, pesare emozioni, avvenimenti. Allo stesso modo il dolore non giustifica. Ma ci si può parlare, lo si può dire che quell'aereo ha bisogno di nuove destinazioni. E se a legarci è un legame profondo, allora vale la pena aspettare il ritorno. Altrimenti, meglio liberarsi di bagagli che appesantiscono il viaggio.
    Raffaella

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    1. più leggo questo commento...e più lo trovo illuminante... quanta verità.

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  2. Io credo che lei capisca e credo che abbia voluto sollevarti da un peso.
    Come si puo' non capire quello che provi? Non colpevolizzarti, non provare senso di colpa. Se lei ha saputo starti vicino fino ad oggi, ha capito! Un bacio grande e spero che tu faccia presto ritorno.

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    1. Sono sulla via dl ritorno.. solo che trovo un po' di traffico!

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  3. Cara Silvia lo sai cos'ho passato con Maya e come lo sai tu ormai nella mia sfera di tutti i giorni lo sanno i vicini, i parenti e gli amici e quando mi vedono mi chiedono con timidezza come sto perché hanno paura di farmi star male. Pensa che oggi sono andata dalla parrucchiera e la tipa che mi ha fatto i capelli e che sapeva che Maya era nata ma non stava bene mi ha chiesto se poteva chiedermi una cosa. Io le ho detto tranquillamente di si e lei mi ha chiesto com'era fisicamente la mia bimba, il suo visetto. Aveva paura di farmi star male ed invece mi ha fatto sorridere..pensare alla mia bimba al momento mi fa sorridere perché mi fa tanta tenerezza.
    Impara anche tu pian piano a pensare ad Alby con serenità e concentrati sulla possibilità di avere un altro bimbo. Io non vedo l'ora passino questi mesi di tempo tecnico per mettermi all'opera. Questo non vorrà dire non pensare più a Maya e ad Alby ma darà tanta felicità a noi.
    Facciamoci forza insieme..ok?
    Un abbraccio

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    1. Cara Francesca,
      ricordarli ci fa essere serene, perché in qualche modo è riconoscere la loro esistenza e colmare il vuoto, seppure per poco. Io penso ad Alby con serenità, credo che la forza che ho trovato me l'abbia data lui... e sto cercando una nuova gravidanza, anche se ci vorrà un po', ma mai come oggi ho capito che non posso pretendere da me stessa più di questo, e che prima di tutto devo ritrovarmi, solo allora saprò aprirmi alla vita nuova. Ti abbraccio

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  4. Pensa come può essere difficile per un'amica in carne e ossa ( non noi virtuali che scriviamo scriviamo ma non ci siamo mai realmente guardate negli occhi) starti vicina con un pancione di mezzo.... Anche lei ci avrà messo del coraggio per vederti ma capirà che i tempi non sono ancora maturi, gli amici ci sono nel bene e nel male con tutte le loro debolezze....
    Adesso per piacere puoi tornare a essere la solita piagnona da film e scaricatrice di porto mentre guidi?? Inizia con questi passi dai!!!
    Bacio grande!!!

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  5. Non so se la tua amica potrà mai capire come stai tu, ma non credo neanche che sia questa la cosa più importante. Magari non capirà mai, ma quello che può fare, da amica, è aspettare che tu abbia fatto altri passi nel tuo percorso di risalita.
    Ricostruirete poi, quando sarà il tempo.

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  6. Non credo che tu abbia bisogno di spiegare, ci sono dei legami che vivono senza parole!!!!

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