Questo qui non è più un posto sicuro. Non è più la mia campana. Questo blog non ha più senso.
Mi ritrovo a scrivere su pezzi di carta, su posti accessibili solo a me. Forse è tempo di chiudere questa pagina, questa parentesi di vita.
Lo ammetto, mi ha dato molto fastidio aver visto che è stato usato contro di me.
L'ho trovato anche infantile, venire qui, leggere e poi giudicarmi. È troppo facile leggere i pensieri più intimi di una persona e usarli contro di lei. Con vigliaccheria poi. Mi venite a dire che se ho un problema lo devo dire ad alta voce e poi non avete il coraggio nemmeno di telefonarmi, di parlarmi, di spiegare quello che pensate.
È tempo di tagliare legami. Di reciderli alla radice. È tempo di andare avanti, senza zavorre, senza sensi di colpa. Che ne ho tanti di miei. Non posso proprio preoccuparmi di voi. Non me ne frega proprio nulla di come vi sentite voi. Mi interessa solo come sto io.
Ieri sera mentre guardavo Private Practice, durante la scena in cui Charlotte partorisce... è stato un flash back, mi sono rivista mente partorivo, ho sentito sulla pelle il dolore atroce che ho provato, mi sono ritrovata su quel lettino... le ostetriche che preparano tutto...e quel pianto di vita che non è mai arrivato.
E sono sprofondata di nuovo. Pesantemente. E ho ripensato a chi mi dice "adesso rimani incinta", "adesso devi andare avanti", "la vita è in credito con te", o anche a chi mi ha detto che "io non voglio farmi aiutare". E mi sembrano così vuote queste parole. Parole di latta. Capaci di piegarsi al solo sguardo. E provo rabbia verso chi non capisce ma anzi, si sente in grado di giudicarmi.
Penso a quelle amiche sparite. Che finché le cose vanno bene e sono in grado di reggere la quotidinità ok, ma nel momento in cui la vita si mostra nella sua crudeltà spariscono. Ecco facciamo che restate nell'oblìo per sempre eh? Facciamo che ci salutiamo qui. Quante volte ci siamo sentite negli ultimi 6 mesi? 3. Siete ufficialmente scivolate via. Non siete venute nemmeno al funerale di mio figlio. Non siete venute nemmeno a darmi un abbraccio in questi 6 mesi. Quanti errori di valutazione si fanno.
E con le vostre code di paglia ora dovreste solo vergognarvi e lasciarmi stare, ora e per sempre.
È difficile capire ma non è corretto giudicarmi. E non è giusto nemmeno fare finta di nulla, perché non è nulla tutto questo. E se lo fate, allora che le mie parole vi colpiscano dentro. E vi segnino. Vi auguro di non provare mai nulla di simile a quello che sto vivendo io...
Questo era un posto sicuro. Ora non lo è più. Ho sbagliato. Sbaglio sempre, del resto.
Come dicevano Piper, Prue e Phoebe:
"Un tempo per ogni cosa e per ogni cosa un tempo"
Ecco, abbiamo concluso il nostro.
Silvia Maledetta si congeda da tutti.
lunedì 29 aprile 2013
giovedì 25 aprile 2013
Giorno 180 e qualche cosa - 6 gradino
Ecco la soglia dei 6 mesi. Il tempo previsto per l'elaborazione di un lutto.
Decisamente ora ho una visione di insieme diversa rispetto a 6 mesi fa.
Umore: 7
Pianto: 5
Speranza: 8
Voto complessivo: 7
Insomma non male.
Ci sono ancora momenti improvvisi di tristezza. Che possono essere scatenati da gesti banali, da una frase, da un ricordo... sarà così per un bel po' ancora, credo.
Eppure quest'ultimo mese è stato fondamentale per una serie di cose...
Ho abbandonato l'idea che avevo di una nuova gravidanza, o meglio, sento che non mi interessa più restare incinta subito. Sento di dover ricominciare da me per davvero e non come pensavo qualche mese fa. Arriverà il momento della ri-nascita quando sarà (in ogni caso continuo la cura di clomid...che male non mi fa di certo, anzi). Il bisogno di ''riparare'' l'interruzione della gravidanza di Alby è scomparso, ha lasciato posto al bisogno di provvedere alla mia serenità.
E per raggiungere questo è stato necessario attraversare fasi, formulare pensieri, e vivere situazioni.
Ieri sera ho fatto il mio debutto in società. Ovvero ho riaffrontato il mondo parallelo al mio ''ecosistema'', in pratica sono uscita senza Andrea, senza Emy, senza le persone con cui mi sono affiancata/protetta in questi mesi. C'è stata la cena con i compagni del liceo dopo 16 anni.
C'era anche Fede, e tanto bene ieri sera erano 6 mesi esatti dal nostro ultimo incontro... questo è il periodo in cui temo il pensiero della gente, i giudizi, gli sguardi carichi di pietà... per cui temevo un po' tutta la serata. Credo che tutti sapessero cosa mi è successo. Alla domanda ''chi di voi ha figli, chi no?'' non sapevo dove collocarmi... l'ho buttata un po' sul ridere, ma credo che il mio fare humor in certi casi lasci la gente basita. Non potrebbe essere diversamente. Ma sono fatta così.
Sono stata molto bene, ho ricevuto un ''Ciao'' anche da quei compagni che in questi anni se mi incontravano nemmeno mi salutavano... Però non facevo che pensare che di tutti quelli che c'erano io ero, anzi sono, la più sfigata. Senza dubbio alcuno. Forse mi batte quello che chiamavamo ''Pinolo"... non stava bene 16 anni fa, non è normale nemmeno oggi.
Per il resto hanno tutti una vita ''normale'', fatta di cose ''normali''. Alcuni sembravano avere 60 anni... altri 18. Io i 34 li dimostravo tutti... forse anche di più.
Certi discorsi mi fanno anche tenerezza...mi rendo conto che non sono più in grado di scherzare di idiozie come al liceo, altri ci riescono ancora e provo un po' di invidia per quella spensieratezza che sento non appartenermi più. Però una mia compagna mi ha detto una cosa vera... forse sì di tutti sono stata la meno ''fortunata'' per cosa mi è successo, ma ho Andrea.
È vero. Ho lui. E insieme siamo riusciti ad attraversare tutto questo. C'è chi si lamenta del compagno, chi ci litiga, chi nemmeno ce l'ha. Io ho lui. E poi vabbhè ci sono sempre le cose dei miei elenchi!
Sono stata davvero orgogliosa di me stessa. Mi continuavo a dire "Brava Silvia"...
Eppure avverto che tutta la forza che ho avuto e che ho, mi venga data dall'esterno... dalla mia famiglia, dagli amici cari che ho, da Ronnie e Pedro... e da Alby. Quanti segni che avverto da Alby.
Quanto sto impazzendo? Oramai sono pazza.
A un certo punto della serata però ho sentito il bisogno di ritornare nella mia campana di vetro, Andrea era in giro perché era la festa di Emy (ha chiamato 3 volte durante la serata per sapere se dovesse venire a prendermi...), e così sono tornata nel mio ecosistema.
Ma l'ho fatto con il nuovo mezzo!
A bordo della 500 rossa.
Rossa fiammante e bellissima!!
Brava Silvia. Brava Brava Brava.
6 mesi di presenza-assenza. 6 mesi per capire che sono ancora viva.
Ciao Alby.
Decisamente ora ho una visione di insieme diversa rispetto a 6 mesi fa.
Umore: 7
Pianto: 5
Speranza: 8
Voto complessivo: 7
Insomma non male.
Ci sono ancora momenti improvvisi di tristezza. Che possono essere scatenati da gesti banali, da una frase, da un ricordo... sarà così per un bel po' ancora, credo.
Eppure quest'ultimo mese è stato fondamentale per una serie di cose...
Ho abbandonato l'idea che avevo di una nuova gravidanza, o meglio, sento che non mi interessa più restare incinta subito. Sento di dover ricominciare da me per davvero e non come pensavo qualche mese fa. Arriverà il momento della ri-nascita quando sarà (in ogni caso continuo la cura di clomid...che male non mi fa di certo, anzi). Il bisogno di ''riparare'' l'interruzione della gravidanza di Alby è scomparso, ha lasciato posto al bisogno di provvedere alla mia serenità.
E per raggiungere questo è stato necessario attraversare fasi, formulare pensieri, e vivere situazioni.
Ieri sera ho fatto il mio debutto in società. Ovvero ho riaffrontato il mondo parallelo al mio ''ecosistema'', in pratica sono uscita senza Andrea, senza Emy, senza le persone con cui mi sono affiancata/protetta in questi mesi. C'è stata la cena con i compagni del liceo dopo 16 anni.
C'era anche Fede, e tanto bene ieri sera erano 6 mesi esatti dal nostro ultimo incontro... questo è il periodo in cui temo il pensiero della gente, i giudizi, gli sguardi carichi di pietà... per cui temevo un po' tutta la serata. Credo che tutti sapessero cosa mi è successo. Alla domanda ''chi di voi ha figli, chi no?'' non sapevo dove collocarmi... l'ho buttata un po' sul ridere, ma credo che il mio fare humor in certi casi lasci la gente basita. Non potrebbe essere diversamente. Ma sono fatta così.
Sono stata molto bene, ho ricevuto un ''Ciao'' anche da quei compagni che in questi anni se mi incontravano nemmeno mi salutavano... Però non facevo che pensare che di tutti quelli che c'erano io ero, anzi sono, la più sfigata. Senza dubbio alcuno. Forse mi batte quello che chiamavamo ''Pinolo"... non stava bene 16 anni fa, non è normale nemmeno oggi.
Per il resto hanno tutti una vita ''normale'', fatta di cose ''normali''. Alcuni sembravano avere 60 anni... altri 18. Io i 34 li dimostravo tutti... forse anche di più.
Certi discorsi mi fanno anche tenerezza...mi rendo conto che non sono più in grado di scherzare di idiozie come al liceo, altri ci riescono ancora e provo un po' di invidia per quella spensieratezza che sento non appartenermi più. Però una mia compagna mi ha detto una cosa vera... forse sì di tutti sono stata la meno ''fortunata'' per cosa mi è successo, ma ho Andrea.
È vero. Ho lui. E insieme siamo riusciti ad attraversare tutto questo. C'è chi si lamenta del compagno, chi ci litiga, chi nemmeno ce l'ha. Io ho lui. E poi vabbhè ci sono sempre le cose dei miei elenchi!
Sono stata davvero orgogliosa di me stessa. Mi continuavo a dire "Brava Silvia"...
Eppure avverto che tutta la forza che ho avuto e che ho, mi venga data dall'esterno... dalla mia famiglia, dagli amici cari che ho, da Ronnie e Pedro... e da Alby. Quanti segni che avverto da Alby.
Quanto sto impazzendo? Oramai sono pazza.
A un certo punto della serata però ho sentito il bisogno di ritornare nella mia campana di vetro, Andrea era in giro perché era la festa di Emy (ha chiamato 3 volte durante la serata per sapere se dovesse venire a prendermi...), e così sono tornata nel mio ecosistema.
Ma l'ho fatto con il nuovo mezzo!
A bordo della 500 rossa.
Rossa fiammante e bellissima!!
Brava Silvia. Brava Brava Brava.
6 mesi di presenza-assenza. 6 mesi per capire che sono ancora viva.
Ciao Alby.
martedì 23 aprile 2013
domenica 21 aprile 2013
sasso nello stagno
C'è un momento in cui tutto sembra perfetto. Tutti i contorni sono definiti, sono puliti.
Campanelle carine |
Ci sono momenti come questo. Sarei una bugiarda a negarlo.
Poi ci sono altri momenti in cui tutto è buio, i contorni sono frastagliati, e sei triste, ma di una tristezza profonda, alienata e disinteressata da tutto.
Cerco di fare miei quei momenti puliti e definiti.
In quei momenti mi dimentico di quello che sono. In quei momenti sono Silvia di un anno fa. Non ho ricordi, non ho segni. Poi come una morsa allo stomaco, si fa prepotente il ricordo, e la realtà. E questo fa male.
Questa mattina, dopo una giornata serena, quella di ieri, sono stata svegliata dalla morsa, mi sono svegliata ricordando Alby su di me. In me. E sono stati spazzati via tutti gli istanti di felicità guadagnati. Come un sasso in uno stagno che fa volare in aria gli schizzi di un'acqua che era lo specchio del cielo.
Dopo un po' l'acqua torna ad essere specchio, ma non è più il cielo di prima, è mutato.
E l'acqua è di nuovo piatta, senza tremolii.
Camelia in fiore |
Quando vado via da lui mi sento sempre meglio, e cerco di cogliere segnali in quello che ho intorno e visto che sono probabilmente una da internare, che però nessuno sa di dover internare, li colgo.
E lui è ovunque.
E sento di avere coscienza, consapevolezza, maturità. E mi permetto di giudicare il resto che ho intorno, di valutarlo, di criticarlo anche. Come se potessi davvero permettermelo.
Ma poi arriva il sasso... e allora non sono altro che nulla. E mi viene da pensare che solo per aver pensato di giudicare...ecco questo è quello che mi merito.
Vaso "Alby" davanti alla sua camera |
Vaso "Silvia" e vaso "Andrea" |
Sono specchio di cielo mutevole.
A volte rifletto anche il sole.
Vado in terrazzo, guardo i miei fiori...
e sento che il sasso è in fondo allo stagno.
A volte rifletto anche il sole.
Vado in terrazzo, guardo i miei fiori...
e sento che il sasso è in fondo allo stagno.
venerdì 19 aprile 2013
Viva la Vita (sì, come no)
Oggi sono un mix tra l'incazzato e il depresso. Metà metà.
Ieri è stata una giornata pesante... cominciata male visto che avevo finito i buondì alla marmellata... così ho ripiegato su delle fette biscottate che avevo nella dispensa, probabilmente dall'anno scorso... fette biscottate stantie. Di quelle che quando le mastichi sono gommose. Camera di commercio in sciopero, ho aspettato che facessero gli appuntamenti prima del mio non appena terminato il suddetto sciopero. 25,00 euro per avere la "firma digitale". Colazione in un bar per rimediare a quella oscena fatta a casa, butto in terra tutte le bustine di zucchero per prenderne una. Nell'imbarazzo...acciacco il piede a un povero cristo accanto a me... uscendo faccio cadere delle sedie con la borsa... ovviamente non andrò mai più a fare colazione lì.
Poi ricevo una mail da Vale, in dubbio su cosa rispondere fino alla sera. In sostanza si è offesa per i commenti fatti, per il mio "chiudermi", e mi sprona a reagire. Capisco le buone intenzioni, un po' meno i riferimenti, non accetto che creda che stia male perché lei è incinta e io no. Ecco questo punto lo voglio evidenziare bene, io sto male per il dolore che si risveglia dentro di me in determinate occasioni, non per invidia. Sto male per quanto successo. E un dolore simile non si smaltisce con 6 mesi. Ma mi rendo conto che solo chi lo ha vissuto lo può capire, per gli altri rimane un mistero da immaginare, ed è giusto che sia così.
Visita dal gine, che rileva il follicolo semi-rincoglionito ancora in uno stato di torpore...avrebbe voluto trovarlo a 20mm invece quello è pigro e si è fermato a 18mm. Niente non è, dico io. Diamogli tempo no? Per cui la cosa non mi tocca più di tanto, se va bene bene, se va male il mese prossimo li inebrio con dose doppia. Almeno arrivano dei gemelli.
Buona notizia sul lavoro ma non riesco ad ingranare... mi perdo, e non riesco a far avanzare un cavolo, sono indietro su tutti i fronti. Mi sono rilassata troppo dopo quel lavoro allucinante concluso meno di un mese fa, (anzi concluso definitivamente la settimana scorsa con "fusione" del computer dell'ufficio...che ora è in riparazione).
Notte trascorsa male, sveglia dalle 4, alle 6 scrivo ad Andrea, che fa il turno di notte, di portarmi la colazione (altrimenti dovrei ripiegare ancora sulle stantie).
Colazione ottima con bomba alla crema. In ordine si susseguono:
1) arrivo della bolletta del gas di 415,00 euro
2) vista dalla dermatologa che evidenzia un neo spuntato in gravidanza "pericoloso"... "questi nei si formano spesso in gravidanza e sono soggetti a trasformarsi in melanomi, lo ricontrolliamo a luglio, semmai a settembre lo leviamo". Ma toglimelo immediatamente no??? Ora per cui sono pure in ansia. Ha detto se volevo levare le macchie, perché ha dei prodotti ecc.. ma le ho detto che le voglio, sono l'unica cosa che mi resta e le voglio (secondo me mi donano anche).
3) acquisto del lettore della card di ieri (altre 25,00),
4) visita dal meccanico perché la micra fa un rumore strano... cinghie e tamburi di non so cosa da cambiare. La macchina la prenderà mia madre per cui voglio che sia perfetta, così con 300 euro dovrei cavarmela.
Devo dire che non va male no? va proprio di merda.
Ma dico io... ok che quando si rompe qualcosa tutto segue a ruota, ma era solo novembre quando mi si sono rotte lavatrice, computer, motorino, fornelli, decoder. Echecazzoeh.
Ora in più la notizia del possibile "melanoma", mavaffanculovita! Ma allora dimmi che mi vuoi vedere morta e facciamo prima! Allora prendimi acciaccami, ammazzami e facciamola finita.
Ora sento di essere meno depressa, ma ho un giramento tale da far cambiare tempo.
Ma che cazzo ho fatto di male? Ci manca che mi caghi in testa un piccione per rappresentare bene il quadro. Altro che karma... ma chi ero in passato? Hitler? Erode? tanto per capire.
Vi prego che qualcuno mi regali un corno gigante portafortuna...
Bha.
Ieri è stata una giornata pesante... cominciata male visto che avevo finito i buondì alla marmellata... così ho ripiegato su delle fette biscottate che avevo nella dispensa, probabilmente dall'anno scorso... fette biscottate stantie. Di quelle che quando le mastichi sono gommose. Camera di commercio in sciopero, ho aspettato che facessero gli appuntamenti prima del mio non appena terminato il suddetto sciopero. 25,00 euro per avere la "firma digitale". Colazione in un bar per rimediare a quella oscena fatta a casa, butto in terra tutte le bustine di zucchero per prenderne una. Nell'imbarazzo...acciacco il piede a un povero cristo accanto a me... uscendo faccio cadere delle sedie con la borsa... ovviamente non andrò mai più a fare colazione lì.
Poi ricevo una mail da Vale, in dubbio su cosa rispondere fino alla sera. In sostanza si è offesa per i commenti fatti, per il mio "chiudermi", e mi sprona a reagire. Capisco le buone intenzioni, un po' meno i riferimenti, non accetto che creda che stia male perché lei è incinta e io no. Ecco questo punto lo voglio evidenziare bene, io sto male per il dolore che si risveglia dentro di me in determinate occasioni, non per invidia. Sto male per quanto successo. E un dolore simile non si smaltisce con 6 mesi. Ma mi rendo conto che solo chi lo ha vissuto lo può capire, per gli altri rimane un mistero da immaginare, ed è giusto che sia così.
Visita dal gine, che rileva il follicolo semi-rincoglionito ancora in uno stato di torpore...avrebbe voluto trovarlo a 20mm invece quello è pigro e si è fermato a 18mm. Niente non è, dico io. Diamogli tempo no? Per cui la cosa non mi tocca più di tanto, se va bene bene, se va male il mese prossimo li inebrio con dose doppia. Almeno arrivano dei gemelli.
Buona notizia sul lavoro ma non riesco ad ingranare... mi perdo, e non riesco a far avanzare un cavolo, sono indietro su tutti i fronti. Mi sono rilassata troppo dopo quel lavoro allucinante concluso meno di un mese fa, (anzi concluso definitivamente la settimana scorsa con "fusione" del computer dell'ufficio...che ora è in riparazione).
Notte trascorsa male, sveglia dalle 4, alle 6 scrivo ad Andrea, che fa il turno di notte, di portarmi la colazione (altrimenti dovrei ripiegare ancora sulle stantie).
Colazione ottima con bomba alla crema. In ordine si susseguono:
1) arrivo della bolletta del gas di 415,00 euro
2) vista dalla dermatologa che evidenzia un neo spuntato in gravidanza "pericoloso"... "questi nei si formano spesso in gravidanza e sono soggetti a trasformarsi in melanomi, lo ricontrolliamo a luglio, semmai a settembre lo leviamo". Ma toglimelo immediatamente no??? Ora per cui sono pure in ansia. Ha detto se volevo levare le macchie, perché ha dei prodotti ecc.. ma le ho detto che le voglio, sono l'unica cosa che mi resta e le voglio (secondo me mi donano anche).
3) acquisto del lettore della card di ieri (altre 25,00),
4) visita dal meccanico perché la micra fa un rumore strano... cinghie e tamburi di non so cosa da cambiare. La macchina la prenderà mia madre per cui voglio che sia perfetta, così con 300 euro dovrei cavarmela.
Devo dire che non va male no? va proprio di merda.
Ma dico io... ok che quando si rompe qualcosa tutto segue a ruota, ma era solo novembre quando mi si sono rotte lavatrice, computer, motorino, fornelli, decoder. Echecazzoeh.
Ora in più la notizia del possibile "melanoma", mavaffanculovita! Ma allora dimmi che mi vuoi vedere morta e facciamo prima! Allora prendimi acciaccami, ammazzami e facciamola finita.
Ora sento di essere meno depressa, ma ho un giramento tale da far cambiare tempo.
Ma che cazzo ho fatto di male? Ci manca che mi caghi in testa un piccione per rappresentare bene il quadro. Altro che karma... ma chi ero in passato? Hitler? Erode? tanto per capire.
Vi prego che qualcuno mi regali un corno gigante portafortuna...
Bha.
giovedì 18 aprile 2013
occhi che non parlano
Ok, questo blog è nato ad ottobre con un motivo preciso, si è trasformato piano piano insieme a me, ed io continuo a scrivere quello che penso, senza troppi filtri (perché un po' di filtri ci sono), e forse faccio male. Avevo già parlato della sincerità... e del risvolto della medaglia.
In pratica ieri pomeriggio la mia amica incinta ha scoperto "improvvisamente" di dover fare il cambio di stagione... e così è saltato l'appuntamento. Appuntamento per il quale nutrivo paure ma che avevo deciso di affrontare, per superare questo "scoglio" che sicuramente è di pietra pomice... ma che psicologicamente devo superare.
Ci sono rimasta male. Anzi, mi è dispiaciuto. Una parte di me (OdC) cantava felice, ma un'altra, quella più sensibile, ha ricevuto il colpo. E mi sono sentita la più grande egoista-stronza del mondo. Non sono riuscita nemmeno a chiamarla, ho letto l'sms con 1 ora di ritardo, e ho lasciato che l'adrenalina che avevo in corpo, prodotta dalla situazione venutasi a creare, mi sgretolasse dentro.
Una serie di pensieri mi hanno attraversato il cervello:
1) Vale (diamogli il nome che ha a questo punto) ha letto il blog. O lei o chi per lei.
2) Io sono una stronza perché magari l'ho ferita e non volevo
3) Tutta la gente penserà che sono un'egoista, commiserativa, stronzissima
4) Mi dispiace
5) Vale lo so che l'intenzione era carinissima, lo so che ci sei, che ci sei stata sempre in questi mesi e credimi lo apprezzo tanto, davvero.
6) Devo superare questa fase, devo affrontare la vita in toto. Non posso nascondermi. E se mi verrà da piangere, piangerò.
Ho notato che ho paura dei giudizi delle persone. Qualsiasi essi siano.Ho paura degli sguardi delle persone, ho paura che nessuno mi vedrà più per quella che sono. Ma per "quella lì". Gli sguardi di commiserazione sono tosti da sostenere, i giudizi ancora di più. Ma cosa sono diventata? Se tutto questo non fosse accaduto sarei semplicemente la solita... Silvia che piange per i film, o quando qualcuno si sposa, Silvia che litiga con chi ti passa davanti quando sei in fila, Silvia che suona il clacson in macchina e insulta ciclisti/pedoni/automobilisti. Silvia che da' i soprannomi a tutti e tutto.
Invece Silvia non c'è più. Non mi lamento nemmeno quando mi passano avanti, in macchina spesso sono inerme, piango sempre, per ogni cosa. Ieri mattina ho pianto molto... proprio per questa cosa. E ieri sera non facevo che battermi il petto.. mea culpa, mea culpa...
Ne ho parlato con Emy ieri sera, lei dice che oracome ora devo solo pensare a me stessa e che tutti immaginano come sto ma che nessuno può veramente comprendere quale sia il dolore, che dall'esterno si vede che sono forte, che reagisco, che sono in ripresa... mi ha ricordato quando aveva gli attacchi di panico. Lo psicologo Le disse che anche se aveva paura dell'aereo poteva fare due cose:
1) prenderlo, con tutto quello che questo comportava, ovvero fifa terribile di stare male, ma una volta a destinazione rendersi conto di averlo fatto, di aver superato la paura, di potercela fare;
2) non prenderlo e stare bene lo stesso.
Emy prese l'aereo, fino a Cuba. Io devo prendere il mio personalissimo aereo e affrontare la realtà che ho intorno. Andrebbe bene anche la 500...se non fosse che hanno ritardato la consegna per maggio.
Vale (o chi per lei) spero capirai, spero che questo non comprometta il nostro legame a meno che non si sia già compromesso, pensami partita per un viaggio dal quale sto facendo ritorno...
In pratica ieri pomeriggio la mia amica incinta ha scoperto "improvvisamente" di dover fare il cambio di stagione... e così è saltato l'appuntamento. Appuntamento per il quale nutrivo paure ma che avevo deciso di affrontare, per superare questo "scoglio" che sicuramente è di pietra pomice... ma che psicologicamente devo superare.
Ci sono rimasta male. Anzi, mi è dispiaciuto. Una parte di me (OdC) cantava felice, ma un'altra, quella più sensibile, ha ricevuto il colpo. E mi sono sentita la più grande egoista-stronza del mondo. Non sono riuscita nemmeno a chiamarla, ho letto l'sms con 1 ora di ritardo, e ho lasciato che l'adrenalina che avevo in corpo, prodotta dalla situazione venutasi a creare, mi sgretolasse dentro.
Una serie di pensieri mi hanno attraversato il cervello:
1) Vale (diamogli il nome che ha a questo punto) ha letto il blog. O lei o chi per lei.
2) Io sono una stronza perché magari l'ho ferita e non volevo
3) Tutta la gente penserà che sono un'egoista, commiserativa, stronzissima
4) Mi dispiace
5) Vale lo so che l'intenzione era carinissima, lo so che ci sei, che ci sei stata sempre in questi mesi e credimi lo apprezzo tanto, davvero.
6) Devo superare questa fase, devo affrontare la vita in toto. Non posso nascondermi. E se mi verrà da piangere, piangerò.
Ho notato che ho paura dei giudizi delle persone. Qualsiasi essi siano.Ho paura degli sguardi delle persone, ho paura che nessuno mi vedrà più per quella che sono. Ma per "quella lì". Gli sguardi di commiserazione sono tosti da sostenere, i giudizi ancora di più. Ma cosa sono diventata? Se tutto questo non fosse accaduto sarei semplicemente la solita... Silvia che piange per i film, o quando qualcuno si sposa, Silvia che litiga con chi ti passa davanti quando sei in fila, Silvia che suona il clacson in macchina e insulta ciclisti/pedoni/automobilisti. Silvia che da' i soprannomi a tutti e tutto.
Invece Silvia non c'è più. Non mi lamento nemmeno quando mi passano avanti, in macchina spesso sono inerme, piango sempre, per ogni cosa. Ieri mattina ho pianto molto... proprio per questa cosa. E ieri sera non facevo che battermi il petto.. mea culpa, mea culpa...
Ne ho parlato con Emy ieri sera, lei dice che oracome ora devo solo pensare a me stessa e che tutti immaginano come sto ma che nessuno può veramente comprendere quale sia il dolore, che dall'esterno si vede che sono forte, che reagisco, che sono in ripresa... mi ha ricordato quando aveva gli attacchi di panico. Lo psicologo Le disse che anche se aveva paura dell'aereo poteva fare due cose:
1) prenderlo, con tutto quello che questo comportava, ovvero fifa terribile di stare male, ma una volta a destinazione rendersi conto di averlo fatto, di aver superato la paura, di potercela fare;
2) non prenderlo e stare bene lo stesso.
Emy prese l'aereo, fino a Cuba. Io devo prendere il mio personalissimo aereo e affrontare la realtà che ho intorno. Andrebbe bene anche la 500...se non fosse che hanno ritardato la consegna per maggio.
Vale (o chi per lei) spero capirai, spero che questo non comprometta il nostro legame a meno che non si sia già compromesso, pensami partita per un viaggio dal quale sto facendo ritorno...
mercoledì 17 aprile 2013
avanti, con calma e discrezione
I giorni si susseguono, io con loro avanzo. Mi guardo indietro e mi rendo conto di quale tormenta ci abbia investiti, e raccolgo i pezzetti di noi, li metto via e se posso li ricompongo.
La mia ripresa emotiva continua in solitaria, tranquilla. Di buono c'è che il clomid ha fatto il suo lavoro e quelle rincoglionite sono state raggirate come da copione. Per cui tutto va come deve andare, ora dobbiamo solo attendere che la Luna sia in quadratura con Urano e sperare che Saturno non ci sia ostile... in pratica confidiamo nella famosa "botta di culo". Scherzi a parte, sapere che il mio corpo si sta risvegliando mi fa essere piu serena, domani farò un nuovo monitoraggio per vedere quando ci sarà l'ovulazione.
Gli scricchiolii di giovedì, stavano per scatenare qualcosa venerdì, ma sono riuscita a convogliare la tristezza in altro... in fin dei conti l'energia non si crea né si distrugge, no? Si trasforma. E così l'ho trasformata e convogliata verso altro... mi sono andata a fare una lampada. Detta così probabilmente sembra una cosa strana, ma invece mi sono presa cura di me, per vedermi meglio, per cancellare l'inverno... e ha funzionato. Anche se mi sono praticamente ustionata. Di certo ho cancellato il chiarore invernale. Lo scorso anno non ho preso il sole, per paura delle "macchie", che mi erano venute lo stesso... in faccia, sulle guance.
Venerdì sono andata in ospedale, l'ho fatto con un'altra mamma speciale. Sembra che ora sia stata inserita la figura dello psicologo nel reparto di ginecologia per sostenere i genitori in casi come il nostro. Alleluia mi veniva da dire. Qualcosa già è cambiato allora. Il nostro materiale è stato accolto con entusiasmo, che serva. Anzi, che non serva mai più... l'unica cosa che potevo fare l'ho fatta. E mi ha fatto stare meglio. Nel pomeriggio ho avuto il responso di altri ginecologi/neonatologi circa la mia cartella clinica. Convengono tutti sul fatto che Alby sia morto per colpa del cordone, con le contrazioni in pratica lui è sceso... e si è strozzato. Mi hanno comunque consigliato di fare un'analisi e poi semmai farne altre (se dalla prima viene un valore alto)...quelle che volevo fare e che non ho mai fatto... e ho paura di farle. E se fosse stata colpa mia? Colpa della coagulazione? Ma se così fosse, potrei prevenire... Ho deciso che le farò, farò direttamente TUTTE, senza aspettare, vedere, sapere. Via il dente, via il dolore.
Domenica siamo andati al mare, con gli amici. C'erano anche Ernesto e MaVi... ed era tutto talmente "naturale"...è stata evidente la sua mancanza. Doveva esserci anche Alby... ed ho risentito la tristezza salire... tanto che mi è venuto naturale esclamare "manca solo Alberto...", ed Andrea mi ha risposto "sta bene anche lui, dove sta ora". Che detto da un ateo... ha un suo perché... E ho lasciato che il silenzio calmasse il tumulto dell'anima. Mi sono ustionata ancora di più... ma la pelle che brucia mi fa sentire viva. Al termine della giornata ho notato che le macchie che credevo scomparse sono riaffiorate...
Sono nel pieno della penultima fase. Quella dove basta qualcosa per scatenare le emozioni. Ma riesco a gestire abbastanza bene il tutto. Una delle amiche incinte mi ha chiesto di vederci... in realtà mi ha preso un po'contropiede... e sono combattuta. Proprio perche' sento di essere così vulnerabile... non so come fare. Se le dico di no penserà che sono una stronza, ma se la vedo e mi parla della sua gravidanza... tornerò a casa in lacrime... e tutto sarà di nuovo amplificato. Ma perche' la gente non prova a capirmi? È così difficile accettare il fatto che io stia cercando di superare un lutto terribile? Che sto cercando di rimettermi in piedi piano piano, con passi necessari? Evidentemente sì.
A giorni dovrebbe partorire mia cugina, l'ho chiamata la scorsa settimana. Mi ha detto che ha vissuto malissimo la gravidanza, che in questi giorni mi pensa ancora di più perché si trova a 38 settimane... insomma quando è successo a me. La capisco e mi dispiace che abbia dovuto vivere questi mesi così... non ha voluto comprare nemmeno troppe cose per la bimba... Alby, che casino che abbiamo fatto!!
Non voglio pensarmi come una che si trascina e si trascinerà dietro la tristezza. Cerco in tutti i modi di accantonarla, di vedere positivo, di sperare. Che questa speranza porti qualche frutto almeno.
Devo iniziare ad affrontare il mondo nella sua completezza. Questo devo fare. Affrontare tutto e tutti, smettere di nascondermi, di avere paura... di cosa poi? Di stare ancora male? C'è un limite a tutto...ci deve essere anche per il dolore. La macchina ancora non arriva... ci sarà anche un limite della pazienza...
E così, piano piano, un passo dopo l'altro. Non mettiamoci troppa fretta. Giorno dopo giorno, da qualche parte arriverò.
La mia ripresa emotiva continua in solitaria, tranquilla. Di buono c'è che il clomid ha fatto il suo lavoro e quelle rincoglionite sono state raggirate come da copione. Per cui tutto va come deve andare, ora dobbiamo solo attendere che la Luna sia in quadratura con Urano e sperare che Saturno non ci sia ostile... in pratica confidiamo nella famosa "botta di culo". Scherzi a parte, sapere che il mio corpo si sta risvegliando mi fa essere piu serena, domani farò un nuovo monitoraggio per vedere quando ci sarà l'ovulazione.
Gli scricchiolii di giovedì, stavano per scatenare qualcosa venerdì, ma sono riuscita a convogliare la tristezza in altro... in fin dei conti l'energia non si crea né si distrugge, no? Si trasforma. E così l'ho trasformata e convogliata verso altro... mi sono andata a fare una lampada. Detta così probabilmente sembra una cosa strana, ma invece mi sono presa cura di me, per vedermi meglio, per cancellare l'inverno... e ha funzionato. Anche se mi sono praticamente ustionata. Di certo ho cancellato il chiarore invernale. Lo scorso anno non ho preso il sole, per paura delle "macchie", che mi erano venute lo stesso... in faccia, sulle guance.
Venerdì sono andata in ospedale, l'ho fatto con un'altra mamma speciale. Sembra che ora sia stata inserita la figura dello psicologo nel reparto di ginecologia per sostenere i genitori in casi come il nostro. Alleluia mi veniva da dire. Qualcosa già è cambiato allora. Il nostro materiale è stato accolto con entusiasmo, che serva. Anzi, che non serva mai più... l'unica cosa che potevo fare l'ho fatta. E mi ha fatto stare meglio. Nel pomeriggio ho avuto il responso di altri ginecologi/neonatologi circa la mia cartella clinica. Convengono tutti sul fatto che Alby sia morto per colpa del cordone, con le contrazioni in pratica lui è sceso... e si è strozzato. Mi hanno comunque consigliato di fare un'analisi e poi semmai farne altre (se dalla prima viene un valore alto)...quelle che volevo fare e che non ho mai fatto... e ho paura di farle. E se fosse stata colpa mia? Colpa della coagulazione? Ma se così fosse, potrei prevenire... Ho deciso che le farò, farò direttamente TUTTE, senza aspettare, vedere, sapere. Via il dente, via il dolore.
Domenica siamo andati al mare, con gli amici. C'erano anche Ernesto e MaVi... ed era tutto talmente "naturale"...è stata evidente la sua mancanza. Doveva esserci anche Alby... ed ho risentito la tristezza salire... tanto che mi è venuto naturale esclamare "manca solo Alberto...", ed Andrea mi ha risposto "sta bene anche lui, dove sta ora". Che detto da un ateo... ha un suo perché... E ho lasciato che il silenzio calmasse il tumulto dell'anima. Mi sono ustionata ancora di più... ma la pelle che brucia mi fa sentire viva. Al termine della giornata ho notato che le macchie che credevo scomparse sono riaffiorate...
Sono nel pieno della penultima fase. Quella dove basta qualcosa per scatenare le emozioni. Ma riesco a gestire abbastanza bene il tutto. Una delle amiche incinte mi ha chiesto di vederci... in realtà mi ha preso un po'contropiede... e sono combattuta. Proprio perche' sento di essere così vulnerabile... non so come fare. Se le dico di no penserà che sono una stronza, ma se la vedo e mi parla della sua gravidanza... tornerò a casa in lacrime... e tutto sarà di nuovo amplificato. Ma perche' la gente non prova a capirmi? È così difficile accettare il fatto che io stia cercando di superare un lutto terribile? Che sto cercando di rimettermi in piedi piano piano, con passi necessari? Evidentemente sì.
A giorni dovrebbe partorire mia cugina, l'ho chiamata la scorsa settimana. Mi ha detto che ha vissuto malissimo la gravidanza, che in questi giorni mi pensa ancora di più perché si trova a 38 settimane... insomma quando è successo a me. La capisco e mi dispiace che abbia dovuto vivere questi mesi così... non ha voluto comprare nemmeno troppe cose per la bimba... Alby, che casino che abbiamo fatto!!
Non voglio pensarmi come una che si trascina e si trascinerà dietro la tristezza. Cerco in tutti i modi di accantonarla, di vedere positivo, di sperare. Che questa speranza porti qualche frutto almeno.
Devo iniziare ad affrontare il mondo nella sua completezza. Questo devo fare. Affrontare tutto e tutti, smettere di nascondermi, di avere paura... di cosa poi? Di stare ancora male? C'è un limite a tutto...ci deve essere anche per il dolore. La macchina ancora non arriva... ci sarà anche un limite della pazienza...
E così, piano piano, un passo dopo l'altro. Non mettiamoci troppa fretta. Giorno dopo giorno, da qualche parte arriverò.
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giovedì 11 aprile 2013
Campane di vetro
Siamo circondati da campane di vetro. Ognuno di noi ne ha una intorno.
Ci piace stare tranquilli, al sicuro, essere riparati da ogni evento atmosferico... ma ovviamente non è così che funziona, prima o poi devi uscire dalla campana.
Sono andata al consultorio, ieri, per portare il kit di Ciao Lapo. Jacopa è molto contenta di come si è comportata Silvia, brava, brava. OdC ha accennato anche un applauso ma l'ho bloccato sul nascere, altrimenti rischio di compiacermi troppo.
Conosco la dottoressa del consultorio, quando mi ha vista mi ha abbracciata, è stata molto contenta di vedermi lì, con quel materiale "prezioso". Vuole sensibilizzare, vuole informare, vuole fornire assistenza se dovesse capitare di nuovo a qualcuna. La ragazza che qualche tempo fa ha perso la figlia qui a Terni, aveva seguito i corsi pre-parto da loro. L'hanno chiamata subito, per avvisarla di Ciao Lapo, per avvisarla anche del fatto che se volesse può contattarmi. Ovviamente la ragazza già conosce Ciao Lapo, credo anche di averla individuata sul forum. La sua è una morte sine causa. Ancor più difficile da accettare, a 41 settimane poi... Ho sentito di aver fatto una cosa giusta, l'unica che io possa fare: informare. Domani andrò in ospedale (ho già parlato con l'ostetrica, si è mostrata interessatissima) con un'altra mamma speciale, ci siamo scritte in questi giorni, anche lei ha perso una figlia, sempre nell'ospedale di Terni due anni fa. E così andremo insieme. E insieme sarà meno difficile affrontare di nuovo tutto.
Vivo in una campana di vetro che mi sono costruita. Dicevo che ognuno ne ha una, ognuno ha un proprio personalissimo ecosistema, in cui rigenerarsi, in cui recuperare le forze, in cui respirare aria serena.
Ma a volte la campana di vetro improvvisamente fa "cric". Lo fa quando l'ostetrica a proposito dell'associazione esclama: "Anche una mia amica fa parte di un'asociazione... di quelli che "vengono presi di petto" dalle macchine, quelli...", OdC voleva esclamare: "Come me?", ma l'ho bloccato, e le ho suggerito come si chiamano "vittime della strada". Un altro "cric", quando ho scoperto che un'altra ragazza incinta finirà il tempo il 24 ottobre (2 ragazze su 4 che conosco...buona media). O ancora, quando poco fa ho saputo che oggi è nato il nipote di Arianna, sua cognata doveva fare l'amniocentesi quando avrei dovuto partorire, la stessa cognata a cui non hanno detto nulla di me per paura di agitarla. Di me è meglio non parlare, è meglio non raccontare di quello che può succedere... e credo sia anche giusto. Anche l'ostetrica del consultorio non era propensa a mettere in luce questa possibilità... l'"imponderabile", l'hanno definito.
E ad ogni "cric", veloce cerco di riparare, di chiudere quella scheggiatura. Perché se si rompe la campana è un casino. E per chiuderla devi pensare velocemente a qualcosa di bello, e allora ecco che OdC ricomincia ad elencare le "cose belle", inizia a dirti che a casa hai ancora l'uovo di cioccolata, hai Pedro che se continua a strapparsi i peli dalla pancia diventerà un monciccì. Stavo per comprarmi un ipad. Per "compensare". Compensare cosa poi? Il vuoto? No. Non funziona così. E poi l'ipad è inutile, te l'ho già detto.
Ho mangiato cioccolato, ho ascoltato la musica a "palla", ho cercato di vedere il "lato positivo".
E ho sentito che non passava più aria da quelle incrinature. Ho richiuso e sigillato tutto.
Perché la vita è tutto questo. Sono frasi che non vorresti sentire, sono flash di ricordi, ma sono anche progetti vestiti di speranza, e poi a stare dentro a una campana di vetro... dopo un po' si muore di caldo. Va bene così, entrare ed uscire, toccando con mano tutto quello che mi circonda.
Stasera cena con Arianna ed Eleonora. Questa volta "prendo di petto" la vita.
Ci piace stare tranquilli, al sicuro, essere riparati da ogni evento atmosferico... ma ovviamente non è così che funziona, prima o poi devi uscire dalla campana.
Sono andata al consultorio, ieri, per portare il kit di Ciao Lapo. Jacopa è molto contenta di come si è comportata Silvia, brava, brava. OdC ha accennato anche un applauso ma l'ho bloccato sul nascere, altrimenti rischio di compiacermi troppo.
Conosco la dottoressa del consultorio, quando mi ha vista mi ha abbracciata, è stata molto contenta di vedermi lì, con quel materiale "prezioso". Vuole sensibilizzare, vuole informare, vuole fornire assistenza se dovesse capitare di nuovo a qualcuna. La ragazza che qualche tempo fa ha perso la figlia qui a Terni, aveva seguito i corsi pre-parto da loro. L'hanno chiamata subito, per avvisarla di Ciao Lapo, per avvisarla anche del fatto che se volesse può contattarmi. Ovviamente la ragazza già conosce Ciao Lapo, credo anche di averla individuata sul forum. La sua è una morte sine causa. Ancor più difficile da accettare, a 41 settimane poi... Ho sentito di aver fatto una cosa giusta, l'unica che io possa fare: informare. Domani andrò in ospedale (ho già parlato con l'ostetrica, si è mostrata interessatissima) con un'altra mamma speciale, ci siamo scritte in questi giorni, anche lei ha perso una figlia, sempre nell'ospedale di Terni due anni fa. E così andremo insieme. E insieme sarà meno difficile affrontare di nuovo tutto.
Vivo in una campana di vetro che mi sono costruita. Dicevo che ognuno ne ha una, ognuno ha un proprio personalissimo ecosistema, in cui rigenerarsi, in cui recuperare le forze, in cui respirare aria serena.
Ma a volte la campana di vetro improvvisamente fa "cric". Lo fa quando l'ostetrica a proposito dell'associazione esclama: "Anche una mia amica fa parte di un'asociazione... di quelli che "vengono presi di petto" dalle macchine, quelli...", OdC voleva esclamare: "Come me?", ma l'ho bloccato, e le ho suggerito come si chiamano "vittime della strada". Un altro "cric", quando ho scoperto che un'altra ragazza incinta finirà il tempo il 24 ottobre (2 ragazze su 4 che conosco...buona media). O ancora, quando poco fa ho saputo che oggi è nato il nipote di Arianna, sua cognata doveva fare l'amniocentesi quando avrei dovuto partorire, la stessa cognata a cui non hanno detto nulla di me per paura di agitarla. Di me è meglio non parlare, è meglio non raccontare di quello che può succedere... e credo sia anche giusto. Anche l'ostetrica del consultorio non era propensa a mettere in luce questa possibilità... l'"imponderabile", l'hanno definito.
E ad ogni "cric", veloce cerco di riparare, di chiudere quella scheggiatura. Perché se si rompe la campana è un casino. E per chiuderla devi pensare velocemente a qualcosa di bello, e allora ecco che OdC ricomincia ad elencare le "cose belle", inizia a dirti che a casa hai ancora l'uovo di cioccolata, hai Pedro che se continua a strapparsi i peli dalla pancia diventerà un monciccì. Stavo per comprarmi un ipad. Per "compensare". Compensare cosa poi? Il vuoto? No. Non funziona così. E poi l'ipad è inutile, te l'ho già detto.
Ho mangiato cioccolato, ho ascoltato la musica a "palla", ho cercato di vedere il "lato positivo".
E ho sentito che non passava più aria da quelle incrinature. Ho richiuso e sigillato tutto.
Perché la vita è tutto questo. Sono frasi che non vorresti sentire, sono flash di ricordi, ma sono anche progetti vestiti di speranza, e poi a stare dentro a una campana di vetro... dopo un po' si muore di caldo. Va bene così, entrare ed uscire, toccando con mano tutto quello che mi circonda.
Stasera cena con Arianna ed Eleonora. Questa volta "prendo di petto" la vita.
lunedì 8 aprile 2013
Clomifene citrato... pensaci tu!
Oggi ho ricominciato il clomid. Ovviamente il ciclo è tornato e ovviamente non sono più regolare.
Ma pazienza. Me lo aspettavo.
La buona notizia è che ho ricominciato il clomid, e questo vuol dire che le mie ovaie rincoglionite saranno raggirate, saranno prese per il culo e dovranno lavorare fino a quando non sarò io a dire basta. Si sono un po' troppo addormentate in questo periodo, che va bene essere tristi e prendersi il proprio tempo, ma loro non devono prenderselo più di me! E così questa mattina alle 8:10 la prima compressa è stata presa!
OdC canta felice, aiutato dal fatto che c'è il sole, e si sta cimentando in canti napoletani...
Se è vero che la psiche gioca un ruolo fondamentale nella nostra vita, allora ora giochiamo per davvero.
Ieri parlavo con Andrea, mi ha detto "Continui a dire che stai meglio, ma ..." impaurito forse da questa mia reazione. Gli ho detto che so bene come funziona, potrei ricominciare a piangere disperatamente tra 5 minuti... o tra 5 giorni. MA ora sto meglio, sento davvero di aver "superato" uno strapiombo. E lo dico con sicurezza.
Credo che sia lui quello che è restato indietro... gli avevo dato il libro di Claudia perché lo leggesse...ma lo ha lasciato lì. Così l'ho ripreso e in settimana porterò tutto all'ospedale e al consultorio. Gli ho fatto vedere che uno dei nomi dei bimbi a cui il libro è dedicato nelle prime 4 pagine (4 pagine di nomi... sono tanti, troppi) è quello di Alby (ultime righe), non so se sia il mio Alby o se sia un altro Alberto...niente. Non ha detto nulla. Credo anzi che stia evitando l'argomento. Forse perché ci rimane davvero poco da dire. Forse devo solo dargli tempo, devo lasciare che anche lui superi lo strapiombo. Non posso far altro che aspettare, che sostenerlo nella salita. Ci arrampichiamo in cordata. Ora io sono avanti e lo tengo stretto.
Sono così contenta di essermi drogata di clomifene, l'ho già detto vero? Ci vuole davvero poco per essere un po' felici... Speriamo che serva, speriamo che accorci la strada per la felicità, quella vera.
Ho ricevuto messaggi da nuovi blogger, che mi hanno conosciuto grazie al post di Lucy... l'affetto che arriva dal web, da persone sconosciute è strabordante, è avvolgente e aiuta... aiuta davvero tanto.
Proprio l'altro ieri parlavo con mia sorella delle persone che si sono rivelate davvero "amiche" e quelle che oramai sono rami tagliati e buoni da ardere... pensare che credevo di essere stata presente per loro, nel momento del bisogno... ma forse sto peccando di superbia, probabilmente sono stata indifferente quanto loro... e allora è giusto che sia così.
Ho deciso di mettere i fiori nel balcone delle camere da letto (il balcone che è fuori dalla mia camera e quella di Alby), devo ritirare fuori i vasi e fare la conta di quanti sono, per comprare le piantine giuste, se ci riesco (e questa è una sfida visto che ho il pollice nero... le piante che vivono a casa mia lo fanno per istinto di sopravvivenza) vorrei averli fioriti... vedremo.
Insomma le premesse ci sono... respiro a pieni polmoni, e mi sento serena, tranquilla. Che sia questo un passo decisivo? Un passo per la psiche, per allentare la tensione e godersi quello che verrà?
Lo vedremo, lo vedrò. Clomifene citrato, per favore pensaci tu a quelle due rincoglionite!
Che io devo mettere i fiori nel terrazzo. È arrivata la primavera...
Ma pazienza. Me lo aspettavo.
La buona notizia è che ho ricominciato il clomid, e questo vuol dire che le mie ovaie rincoglionite saranno raggirate, saranno prese per il culo e dovranno lavorare fino a quando non sarò io a dire basta. Si sono un po' troppo addormentate in questo periodo, che va bene essere tristi e prendersi il proprio tempo, ma loro non devono prenderselo più di me! E così questa mattina alle 8:10 la prima compressa è stata presa!
OdC canta felice, aiutato dal fatto che c'è il sole, e si sta cimentando in canti napoletani...
Se è vero che la psiche gioca un ruolo fondamentale nella nostra vita, allora ora giochiamo per davvero.
Ieri parlavo con Andrea, mi ha detto "Continui a dire che stai meglio, ma ..." impaurito forse da questa mia reazione. Gli ho detto che so bene come funziona, potrei ricominciare a piangere disperatamente tra 5 minuti... o tra 5 giorni. MA ora sto meglio, sento davvero di aver "superato" uno strapiombo. E lo dico con sicurezza.
Credo che sia lui quello che è restato indietro... gli avevo dato il libro di Claudia perché lo leggesse...ma lo ha lasciato lì. Così l'ho ripreso e in settimana porterò tutto all'ospedale e al consultorio. Gli ho fatto vedere che uno dei nomi dei bimbi a cui il libro è dedicato nelle prime 4 pagine (4 pagine di nomi... sono tanti, troppi) è quello di Alby (ultime righe), non so se sia il mio Alby o se sia un altro Alberto...niente. Non ha detto nulla. Credo anzi che stia evitando l'argomento. Forse perché ci rimane davvero poco da dire. Forse devo solo dargli tempo, devo lasciare che anche lui superi lo strapiombo. Non posso far altro che aspettare, che sostenerlo nella salita. Ci arrampichiamo in cordata. Ora io sono avanti e lo tengo stretto.
Sono così contenta di essermi drogata di clomifene, l'ho già detto vero? Ci vuole davvero poco per essere un po' felici... Speriamo che serva, speriamo che accorci la strada per la felicità, quella vera.
Ho ricevuto messaggi da nuovi blogger, che mi hanno conosciuto grazie al post di Lucy... l'affetto che arriva dal web, da persone sconosciute è strabordante, è avvolgente e aiuta... aiuta davvero tanto.
Proprio l'altro ieri parlavo con mia sorella delle persone che si sono rivelate davvero "amiche" e quelle che oramai sono rami tagliati e buoni da ardere... pensare che credevo di essere stata presente per loro, nel momento del bisogno... ma forse sto peccando di superbia, probabilmente sono stata indifferente quanto loro... e allora è giusto che sia così.
Ho deciso di mettere i fiori nel balcone delle camere da letto (il balcone che è fuori dalla mia camera e quella di Alby), devo ritirare fuori i vasi e fare la conta di quanti sono, per comprare le piantine giuste, se ci riesco (e questa è una sfida visto che ho il pollice nero... le piante che vivono a casa mia lo fanno per istinto di sopravvivenza) vorrei averli fioriti... vedremo.
Insomma le premesse ci sono... respiro a pieni polmoni, e mi sento serena, tranquilla. Che sia questo un passo decisivo? Un passo per la psiche, per allentare la tensione e godersi quello che verrà?
Lo vedremo, lo vedrò. Clomifene citrato, per favore pensaci tu a quelle due rincoglionite!
Che io devo mettere i fiori nel terrazzo. È arrivata la primavera...
domenica 7 aprile 2013
stoffina dopo stoffina... 61!
La coperta sta assumendo, oltre che una dimensione enorme, anche un'insieme di colori e immagini spettacolari!! Ecco le ultime arrivate:
Quelle di Chicco di Riso, che non sapendo se arriverà un fratellino o una sorellina..me ne ha inviate due!
Quella di Cristina, con i colori di un'alba...
Quella di Jenny a cui mando un abbraccio fortissimo..
Nadia, con il nome della sua bimba
Le margheritine di Eva:
E quella di Sara, accompagnata da una lettera bellissima:
Anna, che ha scelto un biglietto speciale, e una stoffa speciale...quella di Emma:
Infine quelle di mia sorella, che ha scelto stoffine colorate e azzeccate... e ne ha prese tantissime!!
La coperta dell'amore sarà meravigliosa... grazie a tutte!!
Ho provato ad unirle... ecco come verrebbe... + o -!!!!!
venerdì 5 aprile 2013
Aiutare
Si dice spesso, e non si fa mai.
Oggi mi sono arrivati i kit di Ciao Lapo. Li avevo chiesti a Claudia per poterli portare in ospedale, e al consultorio. Sono kit informativi fatti per spiegare ciò che la gente non sa, in particolare per aiutare il personale medico a sostenere le coppie a cui accade di perdere un figlio, sia questo nel primo, nel secondo o nel terzo trimestre di gravidanza. Sono parole scritte da chi ha vissuto... e vuole aiutare chi purtroppo sta vivendo. In particolare consiglio a tutti di leggere il sogno infranto.
Se le ostetriche dell'ospedale in cui è nato Alby avessero letto questo materiale probabilmente mi avrebbero fatto tenere in braccio mio figlio per più di 10 miseri secondi. Rispetto ad altre esperienze lette sono stata fortunata, perché ho incontrato una grande umanità nel reparto di ostetricia, ho incontrato rispetto, affetto e calore. Ma nessuno ha proposto di fare una foto ad Alby, o altro...
E allora che questo non accada più. Proprio oggi Fausta mi diceva che qualche giorno fa è successo alla figlia di un'amica di perdere il figlio prima della nascita. Se succede ora, se ne parla. Prima era tabù. Perché non si parla di queste morti? Perché si omette o si cerca di dimenticare? È così brutale da meritare questo? Sono esistenze lampo, fugaci che meritano il ricordo. Meritano di essere vive nei ricordi. E soprattutto meritano rispetto.
Proprio ieri Elle mi ha suggerito un post bellissimo di una sua amica che vi invito a leggere (lo trovate qui).
Oggi ho preso un the nella camera di Alby, seduta sulla poltrona, quella con il cuscino con una farfalla che avevo comprato apposta per essere lì, per le "poppate" notturne. Ho messo anche la lampada che avevo comprato e che ancora non avevo messo in camera. Ed è stato bello. È stato come vivere qualcosa che pensavo di non vivere più, è stato diverso da quello che speravo, da quello che avevo immaginato, ma è stato bello lo stesso.
A Praga ho comprato un peluche di stoffa a forma di gatto (ovviamente), l'ho messo in camera di Alby, accanto all'orsetto. L'ho comprato per il mio bambino. Ho comprato anche una targa colorata con una scritta in ceco e due gattini colorati... pensavo ci fosse scritto tipo "Attenti ai gatti", tornata in Italia e con l'aiuto di google traduttore ho scoperto che c'è scritto "camera dei bambini"... Ho messo via la targa, in attesa di tirarla fuori quando sarà il momento.
Ci sarà un momento per tutto. Ora è il momento della consapevolezza e dell'informazione.
Si ha meno paura di ciò che si conosce, sia questa un'amica incinta, una poltrona pensata per allattare, una targa da appendere, o un abbraccio da dispensare a chi ha bisogno, nel momento di vero bisogno.
La morte fa meno paura se si conosce vivendo senza paraocchi.
Oggi mi sono arrivati i kit di Ciao Lapo. Li avevo chiesti a Claudia per poterli portare in ospedale, e al consultorio. Sono kit informativi fatti per spiegare ciò che la gente non sa, in particolare per aiutare il personale medico a sostenere le coppie a cui accade di perdere un figlio, sia questo nel primo, nel secondo o nel terzo trimestre di gravidanza. Sono parole scritte da chi ha vissuto... e vuole aiutare chi purtroppo sta vivendo. In particolare consiglio a tutti di leggere il sogno infranto.
Se le ostetriche dell'ospedale in cui è nato Alby avessero letto questo materiale probabilmente mi avrebbero fatto tenere in braccio mio figlio per più di 10 miseri secondi. Rispetto ad altre esperienze lette sono stata fortunata, perché ho incontrato una grande umanità nel reparto di ostetricia, ho incontrato rispetto, affetto e calore. Ma nessuno ha proposto di fare una foto ad Alby, o altro...
E allora che questo non accada più. Proprio oggi Fausta mi diceva che qualche giorno fa è successo alla figlia di un'amica di perdere il figlio prima della nascita. Se succede ora, se ne parla. Prima era tabù. Perché non si parla di queste morti? Perché si omette o si cerca di dimenticare? È così brutale da meritare questo? Sono esistenze lampo, fugaci che meritano il ricordo. Meritano di essere vive nei ricordi. E soprattutto meritano rispetto.
Proprio ieri Elle mi ha suggerito un post bellissimo di una sua amica che vi invito a leggere (lo trovate qui).
Oggi ho preso un the nella camera di Alby, seduta sulla poltrona, quella con il cuscino con una farfalla che avevo comprato apposta per essere lì, per le "poppate" notturne. Ho messo anche la lampada che avevo comprato e che ancora non avevo messo in camera. Ed è stato bello. È stato come vivere qualcosa che pensavo di non vivere più, è stato diverso da quello che speravo, da quello che avevo immaginato, ma è stato bello lo stesso.
A Praga ho comprato un peluche di stoffa a forma di gatto (ovviamente), l'ho messo in camera di Alby, accanto all'orsetto. L'ho comprato per il mio bambino. Ho comprato anche una targa colorata con una scritta in ceco e due gattini colorati... pensavo ci fosse scritto tipo "Attenti ai gatti", tornata in Italia e con l'aiuto di google traduttore ho scoperto che c'è scritto "camera dei bambini"... Ho messo via la targa, in attesa di tirarla fuori quando sarà il momento.
Ci sarà un momento per tutto. Ora è il momento della consapevolezza e dell'informazione.
Si ha meno paura di ciò che si conosce, sia questa un'amica incinta, una poltrona pensata per allattare, una targa da appendere, o un abbraccio da dispensare a chi ha bisogno, nel momento di vero bisogno.
La morte fa meno paura se si conosce vivendo senza paraocchi.
giovedì 4 aprile 2013
Sincerità
...Sincerità è questo il nome che vorrei dare a te...
a me.
Quando ero negli scout (ho fatto anche questo, oltre alla majorettes, alla speaker in prova in una radio triste locale... sono eclettica...) mi venne assegnato come "totem" il nome di Ermellino sincero. Ricordo ancora quando la capo scout disse, in cerchio, davanti a tutti che il mio pregio era anche il mio peggior difetto: la sincerità.
Forse avrei dovuto offendermi, o forse no, in ogni caso credo che sia davvero il mio pregio e il mio difetto più grande. Questo perché la sincerità non paga sempre. Anzi. Mi rendo conto che spesso si indossano maschere di facciata, di perbenismo dichiarato.
Mamma e Papà mi hanno insegnato che le bugie non si dicono, e non solo perché hanno le gambe corte... ma perché l'inganno, la menzogna, non servono, ma anzi consentono di costruire castelli di carta. Che al primo colpo di vento cadono miseramente. E così geneticamente non riesco a dire bugie. Non ci riesco proprio. Per cui se qualcuno mi chiedesse: "Cosa pensi di me?" direi la verità...con annesse considerazioni che probabilmente non si dovrebbero dire (non chiedetemi mai cosa pensi di voi...).
Ieri ho scritto alle mie due amiche incinte. Ho scritto perché per me è più semplice scrivere piuttosto che parlare. Gli ho detto la verità, che sono assente dalla loro vita in questo momento per semplice meccanismo di autodifesa e non per disinteresse verso di loro. Ho detto loro le cose come stanno, del mio momento difficile appena superato e della fragilità che sento ancora addosso. Hanno capito. E mi hanno detto che pensavano che non le avrei più volute vedere né frequentare... (e questo non mi piace... perché non ho mai pensato questo, ma ho solo bisogno di tempo per far rimarginare le ferite). Una di loro mi ha chiamato...e insieme abbiamo pianto al telefono... (che coppia eh?).
Già altre volte mi ero resa conto che affrontare le cose le rende meno difficile di quanto sembrino in partenza. E così dopo aver detto come stavano le cose mi sono sentita più leggera. Come se fosse svanita anche la paura di pensare alla mia gravidanza. Paura di cosa poi? è stata bellissima... e nessuno la cancellerà. E ce ne saranno altre... oltre a quelle delle amiche, quante altre gravidanze vegono scoperte ogni giorno? Io aspetto di scoprire la mia. Vivo nell'attesa di aspettare che arrivi il giorno X, quello della svolta. Dovessero passare anni... mesi...giorni, aspetto con fiducia.
Il mondo avrà bisogno anche di esseri sinceri no? Si riproducono certi soggetti... che per forza di cose e di compensazione sarà necessario annullare con un soggetto mio. Un esemplare sincero, esteticamente "un tipo", di poca altezza, corporatura magra e scucchia e nasone. Per forza. Ecco aspetto il giorno X, il giorno della venuta al mondo di un essere sincero quanto me.
Devo aggiornare le stoffine...Steff (mia sorella) mi ha appena portato 7 stoffine colorate bellissime... ne faremo una coperta gigante!!!
Questa sera ho a cena degli amici e la prox settimana ne inviterò altri. Il vento della presa di coscienza che ho dentro mi fa sentire bene. Sinceramente parlando... sto meglio.
Evviva Silvia.
a me.
Quando ero negli scout (ho fatto anche questo, oltre alla majorettes, alla speaker in prova in una radio triste locale... sono eclettica...) mi venne assegnato come "totem" il nome di Ermellino sincero. Ricordo ancora quando la capo scout disse, in cerchio, davanti a tutti che il mio pregio era anche il mio peggior difetto: la sincerità.
Forse avrei dovuto offendermi, o forse no, in ogni caso credo che sia davvero il mio pregio e il mio difetto più grande. Questo perché la sincerità non paga sempre. Anzi. Mi rendo conto che spesso si indossano maschere di facciata, di perbenismo dichiarato.
Mamma e Papà mi hanno insegnato che le bugie non si dicono, e non solo perché hanno le gambe corte... ma perché l'inganno, la menzogna, non servono, ma anzi consentono di costruire castelli di carta. Che al primo colpo di vento cadono miseramente. E così geneticamente non riesco a dire bugie. Non ci riesco proprio. Per cui se qualcuno mi chiedesse: "Cosa pensi di me?" direi la verità...con annesse considerazioni che probabilmente non si dovrebbero dire (non chiedetemi mai cosa pensi di voi...).
Ieri ho scritto alle mie due amiche incinte. Ho scritto perché per me è più semplice scrivere piuttosto che parlare. Gli ho detto la verità, che sono assente dalla loro vita in questo momento per semplice meccanismo di autodifesa e non per disinteresse verso di loro. Ho detto loro le cose come stanno, del mio momento difficile appena superato e della fragilità che sento ancora addosso. Hanno capito. E mi hanno detto che pensavano che non le avrei più volute vedere né frequentare... (e questo non mi piace... perché non ho mai pensato questo, ma ho solo bisogno di tempo per far rimarginare le ferite). Una di loro mi ha chiamato...e insieme abbiamo pianto al telefono... (che coppia eh?).
Già altre volte mi ero resa conto che affrontare le cose le rende meno difficile di quanto sembrino in partenza. E così dopo aver detto come stavano le cose mi sono sentita più leggera. Come se fosse svanita anche la paura di pensare alla mia gravidanza. Paura di cosa poi? è stata bellissima... e nessuno la cancellerà. E ce ne saranno altre... oltre a quelle delle amiche, quante altre gravidanze vegono scoperte ogni giorno? Io aspetto di scoprire la mia. Vivo nell'attesa di aspettare che arrivi il giorno X, quello della svolta. Dovessero passare anni... mesi...giorni, aspetto con fiducia.
Il mondo avrà bisogno anche di esseri sinceri no? Si riproducono certi soggetti... che per forza di cose e di compensazione sarà necessario annullare con un soggetto mio. Un esemplare sincero, esteticamente "un tipo", di poca altezza, corporatura magra e scucchia e nasone. Per forza. Ecco aspetto il giorno X, il giorno della venuta al mondo di un essere sincero quanto me.
Devo aggiornare le stoffine...Steff (mia sorella) mi ha appena portato 7 stoffine colorate bellissime... ne faremo una coperta gigante!!!
Questa sera ho a cena degli amici e la prox settimana ne inviterò altri. Il vento della presa di coscienza che ho dentro mi fa sentire bene. Sinceramente parlando... sto meglio.
mercoledì 3 aprile 2013
Pedro mon amour
Ieri sera siamo andati di corsa dal veterinario.
Tornata a casa mi sono accorta che Pedro aveva le cosce "spelate", una in maniera più evidente dell'altra. Sono ipocondriaca, sono ansiosa, sono esagerata. Lo sappiamo bene. Per cui già lo vedevo come gatto morto.
Ovviamente ho pensato che potesse essere stata una "battaglia" persa con Ronnie... o che ne so che avesse urtato qualcosa portandosi via il pelo... Andrea già dal pomeriggio mi aveva chiesto se rientrando in casa Pedrino mi fosse venuto incontro... perché aveva passato tutto il giorno sotto al piumone (lui dorme con noi...nel letto). Quando ci siamo accorti di questa "alopecia" Andrea ha cominciato con "Te lo avevo detto, questo gatto ha qualcosa che non va..." il che chiaramente non aiuta il mio stato psichico..ma anzi lo aggrava ancora di più. Tempo 10 secondi avevo già chiamato il veterinario, e tempo mezz'ora eravamo già lì.
Un Pedro ringhioso e soffiante si è fatto visitare... lui è uno di quei gatti "tutto fumo e niente arrosto", urla, soffia e sembra cattivo con gli estranei...ma si fa fare tutto.
Diagnosi: Stress.
C'ho il gatto stressato.
Il vet ci ha chiesto se in questi ultimi giorni fosse accaduto qualcosa... "Sì, siamo stati via per un po' di giorni", "Ah, allora gli siete mancati! Si deve essere sentito abbandonato". E Andrea (affermazione degna di nota) "Ma c'era anche Ronnie a casa con lui!", e il vet "Sì, ma Ronnie è il fratello... tu puoi stare con un fratello ma se non hai la mamma e il papà...non è la stessa cosa".
Quindi... occhi a cuoricino per me e Andrea nei confronti di Pedrino... che non solo è un gatto dolce e appiccicoso con noi...ma ora sente anche la mancanza!!!
La cosa fa ridere...ma mi preoccupa anche un po'. Insomma non è proprio normale che un gatto si stressi perché non ti vede per 3 giorni!! Che vuol dire che non posso più allontanarmi? In realtà Pedro si era mostrato aggressivo con Andrea anche quando ero in ospedale... speriamo non diventi un problema. E soprattutto che non si continui a strappare il pelo a furia di leccarsi... altrimenti avrò un gatto solo con la maglietta... senza pantaloni.
Gli animali sono in grado di dare tanto... ma vorrei che diventasse un gatto normale. Forse abbiamo sbagliato a trattarlo in maniera "umana", ma Ronnie è diverso!!
Ho pensato che se io e Andrea siamo così apprensivi con dei gatti... figurarsi con dei figli veri. La cosa fa riflettere. Mi dico che ci penseremo a tempo debito. Per ora mi coccolo il mio Pedrino amoroso-pelato.
È appena uscito un raggio di sole.
Primavera torna in fretta, che qui ci stiamo stressando tutti!!
Pedro prime poppate |
Pedro a un mese |
Un Pedro ringhioso e soffiante si è fatto visitare... lui è uno di quei gatti "tutto fumo e niente arrosto", urla, soffia e sembra cattivo con gli estranei...ma si fa fare tutto.
Diagnosi: Stress.
C'ho il gatto stressato.
Prime pesate |
Quindi... occhi a cuoricino per me e Andrea nei confronti di Pedrino... che non solo è un gatto dolce e appiccicoso con noi...ma ora sente anche la mancanza!!!
Fratellini |
Gli animali sono in grado di dare tanto... ma vorrei che diventasse un gatto normale. Forse abbiamo sbagliato a trattarlo in maniera "umana", ma Ronnie è diverso!!
Ronnie e Pedro (questa foto ha vinto un concorso e siamo finiti su un calendario) |
È appena uscito un raggio di sole.
Primavera torna in fretta, che qui ci stiamo stressando tutti!!
Pedro nel vaso da piccolo |
Pedro "svaccato" nell'amaca del termosifone |
Pedro nel vaso da grande |
Io e pedrino! |
lunedì 1 aprile 2013
cambiare aria fa bene
Cambiare aria fa bene. E pensare che il giorno prima di partire un po' mi pesava...sia per la storia dell'aereo, sia perché Andrea mi aveva detto di essere triste...e quando lo vedo giù..mi sento male.
Però oramai avevo prenotato, avevo i biglietti in mano... e mi sono detta: "andiamo!"
Ed è andata benissimo! Ok l'aereo mi ha fatto paura... al decollo ho recitato 3 ave maria e 2 padre nostro... e mi sono insultata per aver deciso di partire... fino a quando l'aereo non ha raggiunto l'inclinazione orizzontale, e fino al momento dell'atterraggio...
Praga è molto suggestiva! Avevate ragione! Una città da visitare... l'albergo era di quelli "fichi", con porta girevole, campanello alla porta, frigo bar fornito, bagno lussuoso.... e piscina e sauna (Hotel Intercontinental)!! Da brava burina quale sono, ho dovuto comprare il costume... ma ne è valsa la pena!
Freddo...tanto. Camminato tanto, mangiato bene, fotografato abbastanza, compagnia meravigliosa! Non abbiamo nemmeno litigato!! Insomma ci ha fatto bene!
Siamo stati bene. Sono stata bene.
Ma la città continuava a parlarmi di piccoli angeli... gli stessi che stavano sulle nuvole, a due passi dal sole.
Però oramai avevo prenotato, avevo i biglietti in mano... e mi sono detta: "andiamo!"
Ed è andata benissimo! Ok l'aereo mi ha fatto paura... al decollo ho recitato 3 ave maria e 2 padre nostro... e mi sono insultata per aver deciso di partire... fino a quando l'aereo non ha raggiunto l'inclinazione orizzontale, e fino al momento dell'atterraggio...
Praga è molto suggestiva! Avevate ragione! Una città da visitare... l'albergo era di quelli "fichi", con porta girevole, campanello alla porta, frigo bar fornito, bagno lussuoso.... e piscina e sauna (Hotel Intercontinental)!! Da brava burina quale sono, ho dovuto comprare il costume... ma ne è valsa la pena!
Freddo...tanto. Camminato tanto, mangiato bene, fotografato abbastanza, compagnia meravigliosa! Non abbiamo nemmeno litigato!! Insomma ci ha fatto bene!
P.zza della città vecchia |
S. Vito |
Ponte Carlo |
Orologio astronomico |
Santa Maria del Tyn |
Io...con la faccia da ebete (andrea non è proprio capace di fare foto decenti...) |
S. Nicola |
Siamo stati bene. Sono stata bene.
Ma la città continuava a parlarmi di piccoli angeli... gli stessi che stavano sulle nuvole, a due passi dal sole.
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