giovedì 7 febbraio 2013

Arrendersi

Al corso di Yoga si fa anche un po' di "teoria". L'altro giorno (giorno in cui mi sono addormentata durante la fase della "presa di coscienza", il rilassamento finale) si è parlato dell'arrendersi di fronte agli eventi che non dipendono da noi. In particolare si è fatto riferimento ai giorni di pioggia, se piove e ti incazzi perché ti bagni, non risolvi nulla, continua a piovere e sei solo incazzato. Pertanto difronte ad alcune cose è necessario arrendersi, non lottare, perché altrimenti quelo che ottieni è solo un effetto negativo.

Il ragionamento, semplice, non fa una piega.

Ho provato a pensarlo applicato alla vita, o meglio, agli eventi della vita che non dipendono da noi. Certo, ho materiale in abbondanza da cui attingere...

Effettivamente io non posso cambiare nulla, posso disperarmi, urlare, piangere ma il risultato non cambia. E se lo faccio come unico effetto ottengo che sono stanca, depressa e avvilita.

Mi ripeto che l'amore vuole amore. E basta. Ricordo quando scrissi che il dolore si trasforma in forza, la forza in amore e l'amore in amore. E quante cose può fare l'amore.

Provo a pensarla ancora così. E mi arrendo di fronte a quanto accaduto.

Ora sono tornata in paranoia... continuo a dirmi se avrò mai un altro figlio. Mi dico che forse ho perso Alby perché è scritto, da qualche parte, che io non debba averne di figli.

Poi mi ripeto che sono stata incinta, che i figli li posso fare (vengono anche discretamente), che sicuramente tornerà da me. "e se invece...no?".

Ecco, voglio adottare il principio dell'essere arreso.

Mi arrendo di fronte a quello che sarà.  Ma non mi arrendo in generale. Quello mai.

4 commenti:

  1. Le Super Sayan come te non si arrendono, accettano quello che sarà.... e sarà bellissimo!

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  2. faccio un ragionamente con te.
    Tuo figlio tornerà, perchè non è dipeso da te, nè da una problematica fisica, quello che è accaduto. E' stato un incidente, un brutto incidente, ma puoi dire che non c'era da indagare, da scandagliare, da approfondire.Si. Lo puoi dire.
    Pensa a chi non sa.
    Pensa a me. Non ho basi. Non ho nulla a cui appigliarmi. Nessuno si è preso la responsabilità di dirmi che tutti i miei figli saranno sempre malati. Eppure il mio dottore mi dice "perchè no? perchè non devi credere che quelli che verranno saranno sani?" e se lo crede lui, uomo di scienza, perchè non ci dobbiamo credere noi?
    Silvia, come dici tu, un giorno tocca a me, un giorno tocca a te, siamo provate, siamo stanche. Ma se di base, ci crediamo, l'amore chiama l'amore, come dici tu.
    Tornerà.
    Tornerà cavolo!
    lo so e basta!

    love.

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    1. Anna cara... posso pensare a tante realtà diverse dalla mia, ma il pensiero ce l'ho lo stesso, forse perché per avere Alby ho impiegato tanto. Comunque sì siamo stanche, io mi inizio a rendere conto ora di tutta la bufera che ho attraversato. Alcuni giorni vorrei perdermi ancora nella disperazione, altri mi sento pronta ad andare avanti...che casino.

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  3. un passo avanti 2 indietro.... due passi avanti e uno indietro chi ha passato quello che abbiamo passato noi è una cosa normale è un pezzo di te che si stacca e rimane una cicatrice che brucia.

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