C'ho riflettuto. C'ho pensato a lungo. Devo staccare la spina con questo blog. Basta stare qui a contare... è deleterio. Soprattutto perché oggi mi girano le palle. Ho letto su facebook condivisioni che mi hanno urtato l'anima. Ho pubblicato uno status da stronza, ho ricevuto una risposta che mi ha urtato ancora di più.
La mia vicina oggi mi ha portato le "gite" di Lourdes e Medjugorje... mi ha detto di pregare, e di non raccontare più nulla a nessuno, che l'invidia è un problema. Ho pensato se ho suscitato invidia negli altri... forse sì. Allora non devo più "stendere i miei panni in pubblico". Anche io ho pubblicato le mie foto da incinta su fb, magari ho urtato qualcuno... insomma mi si è impicciato il cervello...
Ieri mi sono iscritta a un corso di Yoga. Ho la settimana completa e piena:
Lunedì NUOTO
Martedì YOGA
Mercoleedì ANNA a casa che pulisce e io che chiacchero e prendo il the con lei
Giovedì YOGA
Venerdì NUOTO
Mi è piaciuto il corso, avevo fatto yoga già molti anni fa. Rilasso il mio corpo e la mia mente e ascolto la "teoria" del karma e della filosofia dell'amore e delle energie cosmiche. Un po' mi fanno ridere, ma non voglio mettere dei limiti, non più almeno. Voglio vedere cosa succede a "lasciarsi andare" a quello che ti si prospetta. E poi la teoria della legge dell'attrazione secondo me è vera e funziona.
Ho parlato con il mio uomo forte... secondo lui devo provare a smettere di scrivere per un po' per non fossilizzarmi troppo. Voglio provare... vediamo cosa succede.
Così lascio questo blog costruito ogni giorno, ma lo lascio per poco perché già mi manca.
Tornerò a scrivere al giorno 100. Magari scoprirò che il premio che mi aspettavo come ricompensa per esserci giunta, consiste proprio nell'aver preso coscienza di tutto questo vociare nella mia testa.
Prendo una pausa per respirare, per fare chiarezza, per non pensare.
Come direbbe Dani: Onda energetica!!!!
Ciao
venerdì 25 gennaio 2013
giovedì 24 gennaio 2013
Giorno 91
Ho dormito 10 ore. Di fila. Anzi no, mi sono alzata dal divano ieri sera a mezzanotte e mezza per andare a letto. Fino alle 7 di questa mattina. Sonno rigenerante con tanti sogni tranquilli, eccetto uno...dovevo fare un esame a scuola. Di solito sogno l'interrogazione di storia....materia che non ho mai amato né studiato, se non il giorno prima dell'interrogazione (programmata). Non ne vado fiera... e infatti a distanza di 16 anni ancora mi sogno la materia che non so. Bhe va bhe... dovevo fare uno scritto mix tra statistica e analisi...i dati di riferimento erano il colore dei capelli di 50 persone (e c'erano tanti colori eh...blu, verde, giallo, bianco, rosa....) Bha che sogni...
Sto meglio. Lo dico subito così mi tolgo il pensiero. Sto risalendo. Ieri ho parlato a lungo con la mia compagna di viaggio Elle, e mi ha fatto bene. Questa mattina ho letto il post di Anna, grandissima donna, e la sua speranza la faccio un po' mia.
Andrea sta ancora male, ieri aveva 38 di febbre... e ha dovuto prendere gli antibiotici...uffa. Per chi non lo sapesse gli antibiotici riducono la fertilità (insieme ai piselli, le arachidi, il caffé), ne avevamo parlato e povero...15 giorni fa stava male ma non li aveva presi..ma questa volta ha dovuto cedere. Mi ha detto "almeno stai più tranquilla per i prossimi mesi". Eh già. "sto più tranquilla"... mavaiva. Quindi per i prossimi 3 mesi non ci spero proprio, eccertoeh incidono sulla fertilità mica per poco..no, per 3 mesi. Evviva.
Pace. Mi dico che non possiamo decidere proprio nulla, e poi se sta male poveraccio che deve fare?? Sì però poteva provarci a non prenderli... quando sei incinta non puoi prendere nulla... ma i maschi sono mammolette si sa. Se hanno il raffreddore è come se fossero malati terminali.
Basta dai, oramai basta proprio. Ne riparleremo tra qualche mese. Cosa vuoi che faccia un mese in più o uno in meno? Ecco appunto. Non dirlo, non pensarlo. Basta.
La crocerossina non si è vista ieri, forse perché sta male anche lei...e chissà chi gliel'ha attaccata ad Andrea??? Sono polemica oggi, si vede? Forse sì. Ma non me ne frega niente.
La buona notizia di oggi è: che mi sto ammalando pure io. Ma non li prendo gli antibiotici, no, no. Su questo stiamo tranquilli. Il male alla gola me lo tengo. E continuo a bere aranciate... tra un po' diventerò arancione (il mio colore preferito).
Oggi ricomincio a vedere un po' di luce, piano piano, ancora una volta. È come dicono altre mamme speciali, se sono arrivata fino a qui, posso andare ancora avanti. Anche con il mal di gola.
Anche se mi sento dolorante, sono in piedi.
Sto meglio. Lo dico subito così mi tolgo il pensiero. Sto risalendo. Ieri ho parlato a lungo con la mia compagna di viaggio Elle, e mi ha fatto bene. Questa mattina ho letto il post di Anna, grandissima donna, e la sua speranza la faccio un po' mia.
Andrea sta ancora male, ieri aveva 38 di febbre... e ha dovuto prendere gli antibiotici...uffa. Per chi non lo sapesse gli antibiotici riducono la fertilità (insieme ai piselli, le arachidi, il caffé), ne avevamo parlato e povero...15 giorni fa stava male ma non li aveva presi..ma questa volta ha dovuto cedere. Mi ha detto "almeno stai più tranquilla per i prossimi mesi". Eh già. "sto più tranquilla"... mavaiva. Quindi per i prossimi 3 mesi non ci spero proprio, eccertoeh incidono sulla fertilità mica per poco..no, per 3 mesi. Evviva.
Pace. Mi dico che non possiamo decidere proprio nulla, e poi se sta male poveraccio che deve fare?? Sì però poteva provarci a non prenderli... quando sei incinta non puoi prendere nulla... ma i maschi sono mammolette si sa. Se hanno il raffreddore è come se fossero malati terminali.
Basta dai, oramai basta proprio. Ne riparleremo tra qualche mese. Cosa vuoi che faccia un mese in più o uno in meno? Ecco appunto. Non dirlo, non pensarlo. Basta.
La crocerossina non si è vista ieri, forse perché sta male anche lei...e chissà chi gliel'ha attaccata ad Andrea??? Sono polemica oggi, si vede? Forse sì. Ma non me ne frega niente.
La buona notizia di oggi è: che mi sto ammalando pure io. Ma non li prendo gli antibiotici, no, no. Su questo stiamo tranquilli. Il male alla gola me lo tengo. E continuo a bere aranciate... tra un po' diventerò arancione (il mio colore preferito).
Oggi ricomincio a vedere un po' di luce, piano piano, ancora una volta. È come dicono altre mamme speciali, se sono arrivata fino a qui, posso andare ancora avanti. Anche con il mal di gola.
Anche se mi sento dolorante, sono in piedi.
mercoledì 23 gennaio 2013
Giorno 90 - terzo gradino
Il tempo passa, anzi è passato. Ma il tempo non aiuta. Non è vero. Il tempo scorrendo ha modificato i ricordi e la realtà. Dallo stato di confusione si è passati allo stato di realizzazione. E questo fa malissimo. Sono giorni strani questi, forse è solo la sindrome premestruale.... Sì perché io non ci credo che resterò incinta di nuovo. Non ancora almeno. Psicologicamente sono ancora troppo fragile e dove c'é insicurezza, fragilità e dolore, non nasce nulla. Ma non ho voglia nemmeno di voltare pagina, sento di aver bisogno ancora del suo ricordo. Di bagnarmi ancora di lacrime per Alby.
E quanto mi fa male dirmelo. Io che sembravo così ottimista, così sicura di volere il futuro, di andare avanti e avanti...e invece sono precipitata drammaticamente. E non riesco a risalire, questa volta non ci riesco proprio. Questo mi spaventa. Forse saranno necessari solo altri giorni, solo altre lacrime. Sì, per forza. Non sia mai che Silvia si lascia andare, no no, non posso proprio.
Mi manca. mi manca tantissimo. E non lo accetterò mai. Ho pensato anche che probabilmente sto idealizzando tutto quello che doveva essere, che si tratta di una sorta di amore platonico, e questo è l'amore che fa più male, quello che non ti lascia respirare. Ma è anche quello più bello, perché ideale e perfetto. Senza sbavature.
Andrea scherzando ieri mi ha proposto le "pasticchette magiche " che prende la madre... per carità. Niente medicine, niente surrogati di serenità. Com'è che dicevo? Dal dolore si trova la forza? Uhm. Sì..ma se la perdi? dove la ritrovi? in cosa? Saranno gli ormoni...decisamente.
Troverò di nuovo la forza, all'improvviso, così come l'ho persa.
Si dice che il passaggio dalla giovinezza all'età adulta ci sia nel momento in cui perdi la spensieratezza e ti trovi ad affrontare le prime difficoltà. Come dicevo altre volte io mi sento come Matusalemme (che poi leggendo la Bibbia ho capito perché si dice Matusalemme...tra tutti i tizi longevi menzionati, questo è quello più vecchio, almeno credo si dica per questo). Sono cresciuta.
Lo diceva anche Vasco... "è la vita ed è ora che cresci, devi prenderla così", ho i diari di scuola pieni di questa scritta, con Anto ce lo scrivevamo dappertutto.
Non lo so... sono in transizione, dalla realizzazione all'accettazione (?). Oppure mi sto per deprimere. No, la seconda la escludo.
Ho fatto un'altra torta di mele. Con la ricetta di Anna. Esteriormente era bellissima...quando l'ho tagliata per darne un pezzo a Stefano ed Emy (che mi avevano dato un limone e quindi ho barattato) mi sono accorta che al centro era ancora cruda... l'ho rimessa la forno...ma oramai... si mangia lo stesso eh...ma non mi è venuta benissimo. Uff. Forse era basso il forno, o forse l'ho tenuta poco...o forse perché non ho messo il liquore come consigliava la ricetta...
Ieri sera ho rivisto cast away, alla fine del film fa un discorso che è praticamente quello che ho fatto io molte volte...quello della sopravvivenza. Siamo in contesti diversi ovviamente, io posso permettermi di fare torte alla mela, mentre quello doveva mangiare granchi... Andrea si è preso l'influenza, questo vuol dire che a breve la crocerossina Fausta arriverà a casa mia. Figlio cor'e mamma. Mamma, non moglie. Speriamo solo che non me la prenda anche io...
Scrivere fa bene, mi aiuta, mi sento già meglio. Forse è solo un passaggio obbligato quello che sto attraversando, dopo tornerà la discesa. In fin dei conti è il 3 gradino. Sembrano tanti giorni...ma sono ancora pochi, tanti giorni di mancanza, pochi per dimenticare.
...stupendo è una canzone di vasco che mi piace molto, ha segnato, come dicevo l'adolescenza. E io non voglio diventare grande... anche se mio malgrado lo sono già.
E quanto mi fa male dirmelo. Io che sembravo così ottimista, così sicura di volere il futuro, di andare avanti e avanti...e invece sono precipitata drammaticamente. E non riesco a risalire, questa volta non ci riesco proprio. Questo mi spaventa. Forse saranno necessari solo altri giorni, solo altre lacrime. Sì, per forza. Non sia mai che Silvia si lascia andare, no no, non posso proprio.
Mi manca. mi manca tantissimo. E non lo accetterò mai. Ho pensato anche che probabilmente sto idealizzando tutto quello che doveva essere, che si tratta di una sorta di amore platonico, e questo è l'amore che fa più male, quello che non ti lascia respirare. Ma è anche quello più bello, perché ideale e perfetto. Senza sbavature.
Andrea scherzando ieri mi ha proposto le "pasticchette magiche " che prende la madre... per carità. Niente medicine, niente surrogati di serenità. Com'è che dicevo? Dal dolore si trova la forza? Uhm. Sì..ma se la perdi? dove la ritrovi? in cosa? Saranno gli ormoni...decisamente.
Troverò di nuovo la forza, all'improvviso, così come l'ho persa.
Si dice che il passaggio dalla giovinezza all'età adulta ci sia nel momento in cui perdi la spensieratezza e ti trovi ad affrontare le prime difficoltà. Come dicevo altre volte io mi sento come Matusalemme (che poi leggendo la Bibbia ho capito perché si dice Matusalemme...tra tutti i tizi longevi menzionati, questo è quello più vecchio, almeno credo si dica per questo). Sono cresciuta.
Lo diceva anche Vasco... "è la vita ed è ora che cresci, devi prenderla così", ho i diari di scuola pieni di questa scritta, con Anto ce lo scrivevamo dappertutto.
Non lo so... sono in transizione, dalla realizzazione all'accettazione (?). Oppure mi sto per deprimere. No, la seconda la escludo.
Torta con la ricetta di Anna |
Ieri sera ho rivisto cast away, alla fine del film fa un discorso che è praticamente quello che ho fatto io molte volte...quello della sopravvivenza. Siamo in contesti diversi ovviamente, io posso permettermi di fare torte alla mela, mentre quello doveva mangiare granchi... Andrea si è preso l'influenza, questo vuol dire che a breve la crocerossina Fausta arriverà a casa mia. Figlio cor'e mamma. Mamma, non moglie. Speriamo solo che non me la prenda anche io...
Scrivere fa bene, mi aiuta, mi sento già meglio. Forse è solo un passaggio obbligato quello che sto attraversando, dopo tornerà la discesa. In fin dei conti è il 3 gradino. Sembrano tanti giorni...ma sono ancora pochi, tanti giorni di mancanza, pochi per dimenticare.
...stupendo è una canzone di vasco che mi piace molto, ha segnato, come dicevo l'adolescenza. E io non voglio diventare grande... anche se mio malgrado lo sono già.
martedì 22 gennaio 2013
Giorno 89
Ieri credevo di essermi ripresa, di essermi rialzata...e inve no. Ieri sera poco prima di andare a letto sono crollata letteralmente. Un gesto abitudinario ha scatenato l'inferno...nella fattispecie avevo appena dato uno spuntino ai bimbi pelosi...e si è aperta una voragine in cui sono caduta per quasi un'ora, uno squarcio nella realtà mi ha ricordato che mi comporto come sempre, ma che nulla è come era, nemmeno io, anzi, soprattutto io. Mi sono chiusa in bagno e ho pensato che sarebbe stato meglio morire piuttosto che continuare così. Ho desiderato morire. Che sia la fase della depressione? Che poi chi dice di voler morire è sempre chi non lo desidera davvero. Ma comunque ho ritoccato con mano quel buio e quel freddo che più volte mi hanno sfiorato..ma che ho sempre scansato. Andrea dormiva e quando sono tornata a letto ho sentito che era sveglio, ma non mi ha detto nulla. E che mi deve dire? Nessuno può fare nulla...sapere che è un percorso comune a tante come me non mi aiuta, anzi, mi fa incazzare, perché certe cose non le dovrebbe vivere nessuno.
Con la giornata di ieri ho esaurito le persone da avvertire. Mi ha chiamato il direttore della banca per propormi qualche "roba bancaria" ed ha esordito dicendomi "Auguri! come vanno le cose?", alla fine della telefonata ci mancava poco che si mettesse a piangere...poretto c'è rimasto malissimo, in compenso non mi ha proposto nulla, meglio.
Oggi va meglio, piangere lacrime di disperazione stende i nervi, e aiuta. Se poi ci mettiamo che io sono letteralmente una con la "lacrima facile", allora viene da sé che piangere è naturale e liberatorio. Una parte di me è talmente debole e vulnerabile...e un'altra cerca di alzarsi, di andare avanti, con il risultato che sono una persona che arranca per non sopperire a tutto questo.
Ho sognato di nuovo l'ospedale. Il primario si decideva a farmi fare degli esami particolari e tutti i medici dicevano "era ora! lo dicevamo noi che c'era qualcosa che non andava". Come se volessi a tutti i costi dirmi che è stata colpa mia. Ho una gran confusione in testa. L'omino del cervello però continua a cantare canzoni allegre...secondo me ha sclerato.
Ma ci sono anche buone notizie... non ho quasi più la pancia...quasi piatta! E senza nemmeno una smagliatura. Che spettacolo eh?
Amiche mie, compagne di viaggio, di questo viaggio che nessuna di noi avrebbe voluto fare....Armiamoci e parti(te)amo.
Con la giornata di ieri ho esaurito le persone da avvertire. Mi ha chiamato il direttore della banca per propormi qualche "roba bancaria" ed ha esordito dicendomi "Auguri! come vanno le cose?", alla fine della telefonata ci mancava poco che si mettesse a piangere...poretto c'è rimasto malissimo, in compenso non mi ha proposto nulla, meglio.
Oggi va meglio, piangere lacrime di disperazione stende i nervi, e aiuta. Se poi ci mettiamo che io sono letteralmente una con la "lacrima facile", allora viene da sé che piangere è naturale e liberatorio. Una parte di me è talmente debole e vulnerabile...e un'altra cerca di alzarsi, di andare avanti, con il risultato che sono una persona che arranca per non sopperire a tutto questo.
Ho sognato di nuovo l'ospedale. Il primario si decideva a farmi fare degli esami particolari e tutti i medici dicevano "era ora! lo dicevamo noi che c'era qualcosa che non andava". Come se volessi a tutti i costi dirmi che è stata colpa mia. Ho una gran confusione in testa. L'omino del cervello però continua a cantare canzoni allegre...secondo me ha sclerato.
Ma ci sono anche buone notizie... non ho quasi più la pancia...quasi piatta! E senza nemmeno una smagliatura. Che spettacolo eh?
Amiche mie, compagne di viaggio, di questo viaggio che nessuna di noi avrebbe voluto fare....Armiamoci e parti(te)amo.
lunedì 21 gennaio 2013
Giorno 88
Di nuovo svegliata con un peso sul cuore. Che palle. Non ce la faccio più a piangere. Basta. Per favore. Sono quasi 3 mesi, quasi il 3 gradino, eppure in alcuni giorni mi ritrovo a terra e tutto quello che ho costruito cade miseramente. Ora ho tolto il peso di dosso, ancora, e ancora, e ancora. Un eterno riprendersi e crollare, un eterno oscillare. Fino a quando? Per sempre.
Guardo le foto dei bimbi di novembre... e penso a come sarebbe stato bello se. SE. Questo dannato SE. Ma SE voglio posso. E allora SE sono riuscita ad arrivare qui vuol dire che si può andare oltre. SE fossi sempre positiva, SE avessi la forza di non pensare, SE fosse possibile avere la certezza che un giorno il mio bimbo me lo stringerò addosso. SE si potesse predire il futuro e andargli incontro preparati. SE non avessi questi cambi d'umore.
SE fossi davvero forte come dite.
SE fossi meno critica nei miei confronti e SE la mia parte razionale annientasse quella emotiva.
SE Alby fosse qui. SE avessi potuto averlo con me, SE non fosse morto. Cazzo, SE non fosse morto.
SE fosse possibile evitare di guardare indietro, e SE fossi capace di non scoraggiarmi così tanto, da vedere nero, tutto nero. SE non volessi un figlio, anzi SE non lo avessi mai voluto. SE potessi essere felice per davvero. Senza scheletri nell'armadio, senza dolore arretrato da smaltire. SE riuscissi a sentire canzoni senza pensare a lui, a noi. SE riuscissi a guardare la mia casa come quella che era e non quella che doveva essere. SE alcune frasi mi scivolassero come olio invece che restarmi dentro. SE solo fosse possibile...ma non è. SE questo è il mio destino...
SE non sarà sereno, si rasserenerà.
Già.
Guardo le foto dei bimbi di novembre... e penso a come sarebbe stato bello se. SE. Questo dannato SE. Ma SE voglio posso. E allora SE sono riuscita ad arrivare qui vuol dire che si può andare oltre. SE fossi sempre positiva, SE avessi la forza di non pensare, SE fosse possibile avere la certezza che un giorno il mio bimbo me lo stringerò addosso. SE si potesse predire il futuro e andargli incontro preparati. SE non avessi questi cambi d'umore.
SE fossi davvero forte come dite.
SE fossi meno critica nei miei confronti e SE la mia parte razionale annientasse quella emotiva.
SE Alby fosse qui. SE avessi potuto averlo con me, SE non fosse morto. Cazzo, SE non fosse morto.
SE fosse possibile evitare di guardare indietro, e SE fossi capace di non scoraggiarmi così tanto, da vedere nero, tutto nero. SE non volessi un figlio, anzi SE non lo avessi mai voluto. SE potessi essere felice per davvero. Senza scheletri nell'armadio, senza dolore arretrato da smaltire. SE riuscissi a sentire canzoni senza pensare a lui, a noi. SE riuscissi a guardare la mia casa come quella che era e non quella che doveva essere. SE alcune frasi mi scivolassero come olio invece che restarmi dentro. SE solo fosse possibile...ma non è. SE questo è il mio destino...
SE non sarà sereno, si rasserenerà.
Già.
venerdì 18 gennaio 2013
Giorno 85
Torta sfornata e decorata con zucchero a velo. Ronnie sullo sfondo che fa il finto vago.. |
Prima fetta di assaggio...interno gonfio e pieno di mele |
Ronnie che si offre sempre come volontario per pulire... |
Ho ricevuto una e-mail da mio padre, che solo ieri ha "scoperto" il mio blog, si è paragonato al marito/padre di "speriamo che sia femmina", e la cosa mi ha fatto ridere...ma evidentemente mamma e Stefania non gliene avevano mai parlato direttamente. E comunque non osava chiedere. Mio padre e mia madre sono i miei pilastri. E leggere quelle righe ... insomma mi sono commossa molto. Quando dico che ho una famiglia che mi ama e che amo lo dico con cognizione di causa. E questo è un altro di quei punti fondamentali della mia vita, cosa da non sottovalutare ma da tenere sempre a mente.
Quindi sono andata dal dentista per fare la pulizia dei denti e come mi ha vista "sei te o tua sorella quella a cui è successo...?", dentro di me ho pensato "e mo' a questo chi gliel'ha detto?" e subito l'omino del cervello ha collegato: abbiamo lo stesso commercialista, che ovviamente sa.
Per cui già essere seduta sulla poltrona del dentista non è piacevole ma se ci mettiamo anche che sei letteralmentee obbligata ad ascoltare senza poter ribattere (o almeno puoi provarci ma uscirebbero solo degli "ghghghgkjkhjkh"), allora è una tortura. I soliti discorsi: "è successa una cosa simile a mio fratello", "Mia cognata ne ha persi 3", "Sono cose che succedono". Il tutto è stato poi armonizzato dall'esclamazione "Devi andare a Medjugorje, io ci sono stato e ti dico di andare".
E con questo invito siamo alla 4 persona che mi "invita". Alla fine ci andrò...visto che insistono tutti, qualcosa ci sarà... Mi ha regalato anche una medaglietta, ma su questa ho da raccontare un storia interessante collegata a eventi "strani" di un anno fa.
Ma Andrea mi chiama... dobbiamo andare a cena fuori. La vita va avanti... :-)
giovedì 17 gennaio 2013
Giorno 84
Ieri pomeriggio c'era Anna a casa mia, abbiamo parlato un po' (è riduttivo dire "un po'"), lei ha una bella chiacchera... comunque, dato che a casa il pomeriggio prendo sempre il the, camomilla o caffè, quando c'è Anna condivido questo momento anche con lei e ci facciamo 2 chiacchere. Ieri pomeriggio avevo acceso anche il camino e così la pausa caffè è stata armonizzata dalla fiamme calde. Secondo me lei è una bella persona, ha i suoi difetti ma probabilmente causati spesso dalla padronanza non eccellente della lingua, per cui magari quando deve dire una cosa la dice con le parole meno adatte ma più incisive. Ne ha passate tante anche lei, il figlio è morto a 5 anni a causa di un epatite contratta all'ospedale (perché usavano sempre la stessa siringa per tutti...), un marito che le menava fino a quando qualche anno fa è riuscita a farlo tornare in Romania. Vive qui con 2 figli, sudandosi letteralmente i soldi per vivere. E mi ha detto una cosa vera: "hai un bravo marito, hai un lavoro, una bella casa, dei genitori, e due bimbi pelosi" (li chiama anche lei bimbi...Pedro spesso lo chiama Piero e Ronnie, Romy). "Quando pensi di stare male, di non farcela, pensa a me, io non ho nessuno qui e ne ho passate tante...eppure ce l'ho fatta", e poi ancora "non pensare mai alle cose brutte, vivi serena e non preoccuparti per quello che ancora non c'è, perché altrimenti non fai niente".
Mi ha detto anche che continuo a dimagrire...dice che è il dolore che ho dentro che mi fa dimagrire. In ogni caso mi ha fatto bene parlare con lei.
Oggi andrò da Arianna, è terrorizzata che la vista del figlio possa nuocermi, invece ho insistito perché lasci il bimbo a casa senza portarlo dalla nonna. Per vari motivi, primo perché già ho rivisto Edo alla recita di MaVi, secondo perché non provo più paura a vedere i "coetanei" di Alby, terzo perché che facciamo? Non vediamo più bambini?? Per cui oggi sarà la prova del 9. Gliel'ho detto ad Arianna, alla peggio "faccio due lacrime".
Più tardi allora aggiornerò il post... così vediamo cosa è successo.
Invece ho sentito la necessità di scrivere subito questa mattina perché mi sono svegliata con l'omino del cervello che cantava "Celeste" di Laura Pausini. Sebbene io abbia gusti musicali discutibili, lei non rientra tra i miei cantanti preferiti... Celeste è una canzone che scrisse per la figlia/figlio che ancora non aspettava (è incinta ora, forse ha anche partorito...non so), una canzone per il sogno che non si avverava. Quindi, dopo che la radio ha smesso di raccontare l'oroscopo...che canzone mettono? "Celeste".
Un segno. Ne sono sicura...
AGGIORNAMENTO H 20:55
È andata benissimo. Edo è cresciuto e regala sorrisi smaglianti, ed è Edo. Non è Alby. E questo è punto fondamentale. Una presa di coscienza bella e buona. Edo amico di pancia di Alby... li avevamo portati anche al cinema a vedere Madagascar. Sgambetta, ride e ha occhi allegri. E sono felice di averlo rivisto, di essermi tolta definitivamente il "peso" del "pensiero". Era un pensiero quello che avevo, e nient'altro, ma un pensiero si può trasformare ed io ci sono riuscita. L'ho preso e l'ho trasformato... o forse ho semplicemente guardato la realtà nella sua interezza, senza vederla distorta dai fantasmi del passato. E poi Arianna non volevo perderla, lei temeva che non ci saremmo più viste... ma ci saranno giorni nuovi da ricordare e vivere insieme. Non si può cancellare il passato e non si può nemmeno decidere di andare avanti dimenticandolo o tagliando fuori dalla vita quello che può ricordarlo. Una vita è fatta da passato, presente e futuro, e non si può decidere di vivere una di queste fasi senza le altre. Sono venute anche Eleonora e Mavi dopo un po', e abbiamo passato il tempo a parlare, come avevamo fatto altre volte. E va bene così. Sì, va bene così.
Sono contenta. Davvero. Ecco di nuovo quel senso di completezza, quel toccare con mano quello che sono e che ho. E sento che l'anima non scricchiola più, sento di aver mandato indietro la malinconia che ieri avevo avvertito.
Brava Silvia, brava, brava.
Ronnie che mi aiuta a pulire il contenitore |
La futura torta, al momento dell'abbandono... |
Ronnie ha gradito l'impasto (e anche io). Si sente un gran profumo...
Mi viene di rifarmi i complimenti: Brava Silvia... cavolo, brava davvero.
E con la torta ti meriti anche un Bravissima.
Se sia brava non lo so, ma di certo sono in piedi, nonostante tutto, e questo è davvero un grande risultato.
Avrai gli occhi di tuo padre
e la sua malinconia
il silenzio senza tempo che pervade
al tramonto la marea
Arriverai
con la luna di settembre
che verserà
il suo latte dentro me
e ti amerò
come accade nelle favole per sempre
ti aspetterò
senza andar via
come fanno già le rondini nell'aria
nella terra mia
che invecchia ma
sulla scia di un'altra età ballando
sogna
mentre la tenera luce dell'est
all'alba illumina speranze e ginestre
e il cielo è così...celeste
celeste
Avrai libri, sandali e secchielli
luminosi amarcord
saranno neri come i miei i tuoi capelli
ma in un attimo lo so
volerai via
verso l'isola lontana
di una città
come ho fatto un giorno anch'io
amore mio
perché il sole può scordarsi della luna...
ti aspetterò
e prima o poi
arriverai senza nemmeno far rumore
ti sentirò
e resterai
mentre ormai le foglie cambiano colore
al mio paese che ancora non sai
dove l'autunno odora di caldarroste
e il cielo è così...celeste!
Come il soffio della vita
che spalanca anche le imposte
e a sorridere ti invita
anche quando non lo vuoi
questo vento innamorato
che anche tu respirerai che respirerai
e poi avrò il coraggio di aspettarti
ancora un po'
e ti prometto che vedrai dalle finestre
un cielo così...celeste
celeste
un cielo così celeste
mercoledì 16 gennaio 2013
Giorno 83
Ieri sera mentre Andrea mi raccontava di un suo capo che gli ha detto "di aver saputo" "ma come è successo?" "ma allora tua moglie l'ha partorito naturalmente"... pensavo "Sì...è successo a noi, sì, l'ho partorito". Come se fosse un evento accaduto a qualcun'altro, quasi a rimuovere totalmente il fatto.
Mi sembrano passati anni da quando ero incinta, anni da quel maledetto 24 ottobre. E mi dico "cavolo Silvia, quanto sei stata brava..." e poi mi dico ancora che sì era solo 3 mesi fa. Ma come è possibile che io sia sopravvissuta? Umanamente parlando...
Eppure eccomi qui. A guardarmi ogni giorno questa pancia che sta tornando "a posto", a vivere di quotidianità, a fare progetti per l'estate, per il futuro prossimo e quello anteriore... ma come faccio? Eppure si fa. Eppure si vive. Sono certa che tra qualche giorno starò nuovamente a pezzi...lo avverto. Sento gli scricchiolii dell'anima. E so che dovrò nuovamente cadere e rompermi in mille pezzi.
E mi dico...ma perché? Perché è successo a me? Che ho fatto di male? Cosa ci guadagno da questa sofferenza? È inutile che l'omino del cervello mi elenchi cose, mi dica che però da tutto questo ho capito meglio me stessa e il mondo...perché io vivevo bene anche prima, anzi forse anche meglio.
Tanto bene ieri sera mi sono vista la puntata di Grey's Anatomy che avevo registrato perché Andrea non lo vuole vedere, e l'episodio è cominciato con la voce fuori campo che diceva:
"La morte cambia tutto, c'è il crollo emotivo, certo, ma ci sono anche le cose pratiche"
Ecco direi che ci sta benissimo questa frase. Praticamente devi andare avanti. Per fortuna che me lo dice anche Meredith Grey.
Comunque... ho diverse nuove ricette per il dolce alle mele! Per cui da questo w.e. sperimenterò.
Ieri ho chiamato l'ospedale, avevo deciso di essere un martello, "alla fine si stancheranno", ho pensato. E invece... la tizia delle cartelle cliniche mi ha detto: "Signora, ma le ho già detto la settimana scorsa che deve fare un sollecito all'ufficio!" al che le ho fatto notare che se telefonavo anziché recarmi da lei era perché, evidentemente, non avevo possibilità di andare fisicamente lì. (La verità è che non ho alcuna voglia di andare lì a perdere tempo...).
Ho avuto il numero dell'Ufficio relazioni con il pubblico. "Signora i tempi sono questi", "quali?", "eh questi..." "3 mesi?, strano mi avevano detto 2", "Signora magari tra qualche giorno" "Non è che c'è qualcosa di strano? Mi sembra assurdo, capisco che sia morto ma forse c'è qualcosa che non va" " No signora, cosa dice?".
Al che mi sono un pochino arrabbiata... il tanto a sufficienza perché la tizia decidesse di muovere il culo e informarsi.
Così questa mattina sono stata informata dalla stessa tizia che ci vorrà ancora un mese, un mese e mezzo. Per cui dai 60 giorni dobbiamo arrivare ai 120 e più. "Come mai?" "Eh Signora...ci sono cose più urgenti da fare" "certo, mio figlio è morto e quindi può aspettare" "No Signora, che c'entra..." "Certo immagino ci saranno tumori da analizzare, vero?" "Eh Sì signora, proprio così". Ecco ho aiutato la tizia suddetta a giustificare il ritardo. Sono soddisfatta quando colpisco basso e poi rettifico il colpo.
Sono nervosa. Incazzata tanto quanto basta. Ne ho parlato con Andrea, e ovviamente siamo d'accordo, non appena avremo fra le mani la cartella e l'autopsia andremo ad informarci. Non lasciamo correre così. Io voglio sapere, voglio capire. E mi domando "E se venisse fuori che invece è dipeso da un mio problema fisico? Con quale leggerezza i medici mi dicono di riprovarci?". Voglio sapere di quale gruppo sanguigno fosse Alby, voglio sapere. Solo sapere.
Probabilmente è stato davvero un SOLO fattore meccanico, ma comunque sia all'ospedale sono davvero incapaci di dare informazioni veritiere. 60 giorni... e siamo quasi a 90... rabbia. Tanta rabbia.
Ho tanto lavoro arretrato, sto concentrando le energie in questo, ma ne ho di scorta per lottare contro chiunque si metta tra me e il futuro. Sia che questo si chiami dubbio, sia che si chiami ovvietà.
Domani dovevao andare a Bologna con mia sorella per portare Misa a fare un'operazione (un tumore) con il laser. Ma causa neve, rinviato il tutto a fine mese. Almeno arrivasse qui a Terni la neve...
Mi calmerebbe un po'. Forse faccio una torta di mele oggi stesso, così non penso.
Mi sembrano passati anni da quando ero incinta, anni da quel maledetto 24 ottobre. E mi dico "cavolo Silvia, quanto sei stata brava..." e poi mi dico ancora che sì era solo 3 mesi fa. Ma come è possibile che io sia sopravvissuta? Umanamente parlando...
Eppure eccomi qui. A guardarmi ogni giorno questa pancia che sta tornando "a posto", a vivere di quotidianità, a fare progetti per l'estate, per il futuro prossimo e quello anteriore... ma come faccio? Eppure si fa. Eppure si vive. Sono certa che tra qualche giorno starò nuovamente a pezzi...lo avverto. Sento gli scricchiolii dell'anima. E so che dovrò nuovamente cadere e rompermi in mille pezzi.
E mi dico...ma perché? Perché è successo a me? Che ho fatto di male? Cosa ci guadagno da questa sofferenza? È inutile che l'omino del cervello mi elenchi cose, mi dica che però da tutto questo ho capito meglio me stessa e il mondo...perché io vivevo bene anche prima, anzi forse anche meglio.
Tanto bene ieri sera mi sono vista la puntata di Grey's Anatomy che avevo registrato perché Andrea non lo vuole vedere, e l'episodio è cominciato con la voce fuori campo che diceva:
"La morte cambia tutto, c'è il crollo emotivo, certo, ma ci sono anche le cose pratiche"
Ecco direi che ci sta benissimo questa frase. Praticamente devi andare avanti. Per fortuna che me lo dice anche Meredith Grey.
Comunque... ho diverse nuove ricette per il dolce alle mele! Per cui da questo w.e. sperimenterò.
Ieri ho chiamato l'ospedale, avevo deciso di essere un martello, "alla fine si stancheranno", ho pensato. E invece... la tizia delle cartelle cliniche mi ha detto: "Signora, ma le ho già detto la settimana scorsa che deve fare un sollecito all'ufficio!" al che le ho fatto notare che se telefonavo anziché recarmi da lei era perché, evidentemente, non avevo possibilità di andare fisicamente lì. (La verità è che non ho alcuna voglia di andare lì a perdere tempo...).
Ho avuto il numero dell'Ufficio relazioni con il pubblico. "Signora i tempi sono questi", "quali?", "eh questi..." "3 mesi?, strano mi avevano detto 2", "Signora magari tra qualche giorno" "Non è che c'è qualcosa di strano? Mi sembra assurdo, capisco che sia morto ma forse c'è qualcosa che non va" " No signora, cosa dice?".
Al che mi sono un pochino arrabbiata... il tanto a sufficienza perché la tizia decidesse di muovere il culo e informarsi.
Così questa mattina sono stata informata dalla stessa tizia che ci vorrà ancora un mese, un mese e mezzo. Per cui dai 60 giorni dobbiamo arrivare ai 120 e più. "Come mai?" "Eh Signora...ci sono cose più urgenti da fare" "certo, mio figlio è morto e quindi può aspettare" "No Signora, che c'entra..." "Certo immagino ci saranno tumori da analizzare, vero?" "Eh Sì signora, proprio così". Ecco ho aiutato la tizia suddetta a giustificare il ritardo. Sono soddisfatta quando colpisco basso e poi rettifico il colpo.
Sono nervosa. Incazzata tanto quanto basta. Ne ho parlato con Andrea, e ovviamente siamo d'accordo, non appena avremo fra le mani la cartella e l'autopsia andremo ad informarci. Non lasciamo correre così. Io voglio sapere, voglio capire. E mi domando "E se venisse fuori che invece è dipeso da un mio problema fisico? Con quale leggerezza i medici mi dicono di riprovarci?". Voglio sapere di quale gruppo sanguigno fosse Alby, voglio sapere. Solo sapere.
Probabilmente è stato davvero un SOLO fattore meccanico, ma comunque sia all'ospedale sono davvero incapaci di dare informazioni veritiere. 60 giorni... e siamo quasi a 90... rabbia. Tanta rabbia.
Ho tanto lavoro arretrato, sto concentrando le energie in questo, ma ne ho di scorta per lottare contro chiunque si metta tra me e il futuro. Sia che questo si chiami dubbio, sia che si chiami ovvietà.
Domani dovevao andare a Bologna con mia sorella per portare Misa a fare un'operazione (un tumore) con il laser. Ma causa neve, rinviato il tutto a fine mese. Almeno arrivasse qui a Terni la neve...
Mi calmerebbe un po'. Forse faccio una torta di mele oggi stesso, così non penso.
lunedì 14 gennaio 2013
Giorno 81
Ci sono persone a cui è successo quello che è successo a me, ce ne sono tante. Esiste davvero un mondo parallelo a quello fatto da vite "normali", e da gravidanze normali. Si tratta di un mondo dove il lieto fine non è scontato. In questo mondo ho conosciuto altre persone. Molte di loro sono ancora ancorate al passato. Sono costantemente fissate su date, giorni e nomi, me ne accorgo dagli status che pubblicano su fb, dai messaggi che lasciano su CL e dalle innumerevoli citazioni che pubblicano. Io non ci riesco.
Non ci riesco a pensare costantemente ad Alby con dolore. Mi sento anche in colpa per non farlo ma credo si tratti di semplice autodifesa. Per quel principio del voler andare "oltre" che tanto canto e lodo. Sono consapevole che domani probabilmente mi strapperò i capelli dicendomi piangendo: "Non doveva succedere, perché io? perché?", ma oggi sono ancora estremamente lucida e razionale e allora faccio questi pensieri. Me lo diceva anche Antonella, una mamma speciale come me che ha perso il suo bimbo per un nodo vero del cordone. Ci sono molte persone che si "piangono addosso" a distanza di anni. Non voglio diventare così, no, non voglio.
Forse ho già dimostrato di non essere una che si piange addosso...o forse me lo ripeto per crederci. Ma non voglio essere così. Non pubblicamente almeno. E se lo fossi, invece? E non me ne stessi rendendo conto? Cavolo, non ci avevo pensato.Allora ho fatto una figuraccia. Bhe comunque non voglio ritrovarmi tra 6 mesi a piangere ancora implorando il cielo e maledicendo la vita. Per cui se tra 6 mesi sarò così, mi autoflaggellerò.
Invece credo di essere di nuovo in fissa. Nella ricerca di una gravidanza. Sì, mi sono già fissata, sono già in loop. Come fai a non pensarci? E se poi vieni da mesi di ricerca... allora è proprio impossibile non farlo. So esattamente quali sono i sintomi dell'ovulazione, quanto dura la mia fase luteale, cosa fare per migliorare la fertilità, quali dieta seguire, cosa evitare ecc.. Il medico ha detto "niente stick", "niente calcoli". Sì..va bhe. Gli stick non ce li ho..ma i conti li so fare e quindi?
Quindi sono in fissa. Il segreto è: non farlo capire ad Andrea che altrimenti si incazza e c'ha ragione.
E magari deviare anche l'omino del cervello...che so... convincerlo che sto pensando ad altro. Una sorta di subconscio del subconscio (esiste?).
Io ci provo a non pensarci...ma voglio riscattare il passato. E lo voglio adesso. Ahi ahi Silvia... pensiero sbagliato. Assolutamente errato.
1) Non puoi riscattare nulla, il destino fa quello che vuole e tu non conti nulla
2) Il "volere tutto e subito" su certe cose non esiste
Ergo... cambia rotta, pensiero e desiderio che è meglio.
Allora ok, proviamo a lavorare di subconscio...
Ho fatto un ciambellone buonissimo. Non avevo mai fatto il ciambellone... ed è venuto uno spettacolo! Il prossimo step sarà la famosa apple pie che ho provato a fare già un paio di volte con pessimi risultati. Mi accontenterei anche di un semplice dolce con le mele...ma ho provato 1000 ricette...e il risultato è sempre quello di mangiare una sorta di piadina alla mela...tanto si "sgonfia".
Dovrei mettere in ordine anche un paio di album fotografici...
Mi sa che non funziona... l'omino del cervello è furbo... non ci è cascato.
Quindi... se ho avuto il ciclo il 3 gennaio oggi sono al... 12pm. perfetto... con l'integratore che sto prendendo dovrei avere un ciclo di 28 per cui... oh... dovrei ovulare domani! Cazzo. No magari il ciclo è ancora irregolare e quindi non puoi saperlo, sì, sicuramente è così...
Silvia, Silvia... una bastonata e vedi che non ci pensi più.
Mangiamoci una fetta di ciambellone che forse ne guadagno in salute...fisica. Quella mentale ce la siamo giocata definitivamente.
domenica 13 gennaio 2013
Giorno 80
Mi domando..ma quando arriverò a 100? che succederà? vincerò un premio?
...mi sento calma, tranquilla. Che sia la "quiete dopo la tempesta"? O il preludio per una nuova tempesta emotiva? Poco da fare. Culliamoci ancora un po' in questa strana armonia.
Amore mio piccolo, nel cuore, nell'anima, nei pensieri... sempre e sempre... con infinito amore.
...mi sento calma, tranquilla. Che sia la "quiete dopo la tempesta"? O il preludio per una nuova tempesta emotiva? Poco da fare. Culliamoci ancora un po' in questa strana armonia.
Amore mio piccolo, nel cuore, nell'anima, nei pensieri... sempre e sempre... con infinito amore.
sabato 12 gennaio 2013
Giorno 79
Non ho molto da dire. Vedo il cursore che lampeggia e non so cosa scrivere. Forse ho esaurito i pensieri e le parole. Forse sto meglio. O forse ho solo paura di dire sempre le stesse cose...e allora non ho voglia di essere ripetitiva più di quanto non lo sia stata già. Oggi faccio un monologo da matta. O forse quello che si farebbe con uno "specialista"... (amiche psicologhe e amici psicologizzati ditemi se può essere credibile)
_________________________________________________________________________________
Come stai Silvia?
Bene.
Definiamo questo "bene"?
Certo, non sono malata, ho solo i muscoli del collo un po' incordati, ma credo dipenda dal materasso... dovremmo cambiarlo infatti, sia io sia Andrea ogni tanto ci svegliamo "accartocciati". Per il resto salute buona (faccio le corna che non si sa mai), mi faccio spremute di arance ogni giorno, si dice che la vitamica C eviti il raffreddore, no? Ecco, bevo aranciate, prendo integratori vitaminici suggeriti dal gine, sono quasi tornata ai miei 48 kg, ho sempre 700-900 g da togliere... la pancia è ancora un po' "morbida". Dormo abbastanza bene, mangio regolare...insomma tutto ok.
E in merito a quello che hai passato?
Non c'è nulla da dire più di quanto abbia detto e ridetto. Ho perso il mio Alby, sono passati 79 giorni, che se ci pensi non sono proprio pochi...e la vita mi ha fatto sopravvivere, per cui vuol dire che devo andare avanti, volente o nolente. Convivo con quest'assenza, perché non posso fare altrimenti. Mi sono resa conto che sarei potuta cadere in depressione (faccio ancora le corna, che non si sa mai anche qui), mi sarei potuta ammazzare, o avrei potuto decidere di non parlare più. E invece no. Ho deciso di parlare con me stessa di sbrigliare i nodi, quando questi si fossero presentati, ho deciso di piangere in maniera disperata quando sono sola e sento di dovermi scaricare, ho deciso di non addossare le mie lamentele e le mie domande a chi mi sta attorno, per non disturbare, per non rompere e perché anche gli altri intorno hanno il loro "peso" da portare e non potevo aggiungergli il mio. Spesso però condivido pensieri con Andrea, perché almeno tira fuori anche lui quello che sente, e il peso si fa più leggero per entrambi. Scherziamo anche su quanto ci è successo..del tipo che se qualcuno si lamenta perché il figlio non lo fa dormire a noi viene da dire "Il nostro è uno spettacolo, non fa un verso!" oppure se incontriamo futuri neo genitori che dicono "Eh tra un po' nasce, ha deciso tutto mia moglia e mia suocera, abbiamo tutto pronto" ci verrebbe da dirgli "Pensa un po' se ti muore? eh? ci hai mai pensato?". Ovviamente ce lo diciamo tra di noi... ci guardiamo, ridiamo e lo diciamo. Siamo matti eh? In fin dei conti diciamo la verità. E la verità fa male ... ma agli altri.
Pensi di aver affrontato bene quello che è successo?
Ho fatto quello che credevo fosse giusto per me. E continuo a farlo. Mi sono resa conto che in ogni famiglia ci sono delle vicende "brutte", ognuno ha una croce che è in grado di sopportare, io ne ho due, sono una privilegiata, che vuoi, sono fortune per pochi. Evidentemente in una vita passata ho fatto molto male, oppure sono talmente fortunata che Dio mi ha dato due dolori grandi da dover affrontare perché "dopo" avrò una gioia proporzionale. Mettila come ti pare mi sono piegata ma non mi sono spezzata. È più facile evitare il dolore e nasconderlo o negarlo piuttosto che attraversarlo.
Ho capito anche questo. La gente dice e pensa "no, non ci posso pensare" oppure "io non ce la farei mai", "non so che dire", "non ho il coraggio di parlarne" o peggio, "non ho il coraggio di parlarLe".
Così ti evita. Evita di parlarti perché "non sa che dire" "non sa che fare", per cui ora sono come le persone della pubblicità dell'HIV, quella che facevano un miliardo di anni fa...un'appestata da evitare. Magari tra qualche anno ritroverò le persone che intorno a me non ci sono più, chissà... la vita è talmente strana...
Hai affrontato tutto questo da sola, allora?
In parte. Ho il mio omino del cervello sempre accanto.... lui mi canta le canzoni nella testa, mi proietta immagini positive, mi consiglia, anche. Non ha un nome però... io che do' nomi e soprannomi a tutti...lui è semplicemente "l'omino del cervello".
Ho il mio uomo forte... il mio amore unico e meraviglioso. Senza Andrea non sarei quella che sono. Quando vivi quasi metà della tua vita con una persona pensare di stare senza di lei vorrebbe dire vivere a metà. Poi ho una famiglia e degli amici meravigliosi. E tante amiche "sconosciute" che mi pensano, che mi scrivono...e che mi aiutano con semplici frasi. Più i miei bimbi pelosi che mi danno tanto conforto. Per cui in parte è lavoro mio, e in parte è di una cooperativa di anime gentili.
Come vedi il futuro adesso?
Luminoso. Voglio inseguire il sogno di diventare madre. Anche se ho paura di non restare mai più incinta... e poi ho paura di rivivere 9 mesi (sono lunghi, sai?)... sarà tutto diverso. Ma sarà bello lo stesso. Avrò una consapevolezza diversa, ovviamente. Per cui SPERO in un futuro che mi riscatti.
E se non dovesse essere così, pace. Non posso condizionarmi la vita in funzione di questo. Per cui vivo. Voglio vedere come andrà a finire...dice giustamente mia madre "ci saranno ancora dolori e ancora gioie...e quando le metterai sulla bilancia questa sarà ferma in equilibrio. La vita è una fregatura!", dopo una gioia c'è un dolore, ma dopo un dolore c'è una gioia. Per cui aspetto e vediamo cosa succede.
Brava Silvia, bene così, stai andando alla grande.
Autocompiacimento.
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Ho una collanina al collo, c'è una piccola chiave di brillanti. Me la regalò Zia Lucilla il giorno della mia laurea, con un biglietto: "una chiave piccola piccola per aprire tante porte". Zia è morta quest'estate. Era una di quelle persone che hanno sempre tante storie da raccontare, soprattutto tante tragedie, una donna forte e simpatica. Quando finivi di parlare con lei dicevi "bhe sono fortunata". Tante volte mi sono detta che la mia storia avrebbe potuta inserirla nei suoi racconti tragici.
Ho questa piccola chiave addosso che brilla al sole. Ho il mio raggio di sole e speranza.
...forse qualcosa da scrivere ce l'avevo in fin dei conti.
giovedì 10 gennaio 2013
Giorno 77
Giornata "normale". Di respiri regolari. Con ore di 60 minuti.
Il tempo non si è esteso, né si è contratto. Ma è scivolato normalmente.
Quanto è bella la normalità, quanto ci sto bene dentro. E la rifaccio mia.
Il tempo non si è esteso, né si è contratto. Ma è scivolato normalmente.
Quanto è bella la normalità, quanto ci sto bene dentro. E la rifaccio mia.
mercoledì 9 gennaio 2013
Giorno 76
... e poi ci si rialza.
E soprattutto ci sono tante mani che mi tirano sù... che mi sostengono, grazie.
Ho parlato a lungo ieri con Andrea, mi ha detto che anche lui ultimamente si sveglia e rivive gli ultimi istanti...solo che lui ha una prospettiva diversa, quella in cui il medico gli diceva "Mi dispiace, non posso farlo nascere", e Andrea non capiva... fino a quando il medico gli ha detto "è morto".
Il mio uomo forte mi ha detto di aver conosciuto per la prima volta nella vita la paura, e se a me l'idea di una nuova gravidanza spaventa tanto, anche lui la vede con un occhio diverso. Ma mi ripete che dobbiamo accettare la cosa e andare avanti. E così stiamo facendo.
La mia amica Elvira mi ha detto di aver letto che trascorsi i 2 mesi si viene investiti da una presa di coscienza degli eventi, diversa da quella dei primi mesi. E quindi si vede che deve essere così.
In ogni caso ho capito che è davvero facile andare giù... e lasciarsi sopraffare dalle emozioni. Non mi riconoscevo in questi ultimi giorni, ma da qualche parte bisogna pur fare uscire i sentimenti tristi, no? Sono forte, lo dimostro a me stessa ogni giorno, ma ho anche un bisogno fisico di piangere e di stare male. E poi come dicevo ieri a Raffaella, nei pensieri tristi in cui mi perdo riesco a riemergere con ricordi che stavo per dimenticare, come Alby. Ora me lo ricordo benissimo, il suo nasino, quel profilo rotondo, la sua pelle... la morbidezza della pelle... i capellini neri, le mani così perfette e morbide. Mi sembra di vederlo di nuovo... E cavolo se è bello il mio Alby! Da chi avrà preso?
Comunque eccomi di nuovo in piedi.
Tra le cose belle della giornata c'è sicuramente quella della telefonata che mi ha fatto Deb, la mia amica di "forum" che finalmente incontrerò questo mese (era uno dei propositi del nuovo anno), non ci eravamo mai sentite per telefono, per sms, per messaggi sì, ma per telefono no. E finalmente associ le parole a una voce, bella cosa, davvero. Deb mi ha detto una frase bella che ho deciso di segnarmi "Ogni impedimento è giovamento", un analogo di "chiusa una porta si apre un portone", forse è proprio così.
Non nascondo di essere terrorizzata della possibilità di cadere di nuovo nel circolo vizioso del "cercare un figlio", con tutto quello che questo comporta... speriamo di no, cerchiamo di farcela Silvia, ok? Altrimenti è un cavolo e tutt'uno. Paura, ansia e agitazione..via da qui.
Ieri ho chiamato l'ospedale...la cartella clinica ancora non è chiusa, è ancora nel reparto... evidentemente l'autopsia non è ancora stata consegnata. Che palle...
È andata così, non possiamo farci niente, se non cercare di accettarlo e provare a vivere davvero.
Be positive Silvia. Always.
Il mio omino del cervello da oggi mi canta questa canzone, me la dedico da sola.
martedì 8 gennaio 2013
Giorno 75
Un'altra nottata in bianco. Mi sveglio ogni ora dall'una in poi. Mi sveglio e penso...penso...ricordo. E trasformo il ricordo in realtà. Mi continuano a tornare alla mente gli ultimi minuti....quelli in cui sento che si muove e la mia felicità, e poi penso che è stato l'ultimo movimento, l'ultimo proprio... quello di quando stava morendo. È morto e io ho sentito il suo ultimo disperato tentativo di salvarsi. Mi torna in mente il suono della macchina dei tracciati...un solo fruscìo...il tentativo delle ostetriche di cercare quel battito che mai più avrei sentito...e ancora la faccia del medico che guardava il monitor attonito, in silenzio con gli occhi persi che mi dice "Signora mi dispiace". Queste sono le immagini con cui mi sveglio tutte le mattine da un po' di giorni.
In più questa notte ho sognato che giravano voci per cui io avevo perso Alby perché "non sono in grado di fare figli", "perché sono ormai troppo vecchia" e perché fumavo (ma io non fumo..). Inoltre ero rimasta chiusa in un ascensore e non c'era nessuno nell'edificio, e non sapevo come fare. Insomma nottatina tranquilla.
Mi sono stancata del colore di sfondo del blog, ne ho messo uno un po' più luminoso. Non sopportavo più di vedere quegli uccelli sparire nel cielo.
Mi sembra di essermi persa per strada, in questo cammino mi sento persa. Che sia nella fase della depressione? È che mi sento spenta. Sento anche che ho ricominciato a fissarmi con i pensieri... sono in loop.
Speriamo che cambi qualcosa, che arrivi una ventata di freschezza e che si porti via questi pensieri ristagnati e pesanti. Sento che mi stanno schiacciando...e che non riesco ad oppormi.
Che cosa assurda che mi è successa... ho perso mio figlio a un passo dall'averlo.
E chi ci avrebbe mai pensato? Ho perso tutto. Ho perso anche la voglia di andare avanti oggi.
In più questa notte ho sognato che giravano voci per cui io avevo perso Alby perché "non sono in grado di fare figli", "perché sono ormai troppo vecchia" e perché fumavo (ma io non fumo..). Inoltre ero rimasta chiusa in un ascensore e non c'era nessuno nell'edificio, e non sapevo come fare. Insomma nottatina tranquilla.
Mi sono stancata del colore di sfondo del blog, ne ho messo uno un po' più luminoso. Non sopportavo più di vedere quegli uccelli sparire nel cielo.
Mi sembra di essermi persa per strada, in questo cammino mi sento persa. Che sia nella fase della depressione? È che mi sento spenta. Sento anche che ho ricominciato a fissarmi con i pensieri... sono in loop.
Speriamo che cambi qualcosa, che arrivi una ventata di freschezza e che si porti via questi pensieri ristagnati e pesanti. Sento che mi stanno schiacciando...e che non riesco ad oppormi.
Che cosa assurda che mi è successa... ho perso mio figlio a un passo dall'averlo.
E chi ci avrebbe mai pensato? Ho perso tutto. Ho perso anche la voglia di andare avanti oggi.
lunedì 7 gennaio 2013
Giorno 74
È stata una giornata in bilico. In bilico tra il voler essere e quello che sono. In bilico tra l'accettazione e il rifiuto. In bilico tra il voler avanzare e il restare.
Sono ancora in bilico... devo fare attenzione. Sono stanca. Terribilmente stanca.
Stanca di dire, fare...baciare lettera e testamento.
Ho bisogno di fare un reset nel cervello, perché non ci sto capendo più nulla su quello che voglio e su quello che sono. L'omino del cervello è andato in ferie evidentemente.
Mi butto sul divano tra le braccia di Andrea chissà che trovi la soluzione e una base salda su cui trovare equilibrio.
Sono ancora in bilico... devo fare attenzione. Sono stanca. Terribilmente stanca.
Stanca di dire, fare...baciare lettera e testamento.
Ho bisogno di fare un reset nel cervello, perché non ci sto capendo più nulla su quello che voglio e su quello che sono. L'omino del cervello è andato in ferie evidentemente.
Mi butto sul divano tra le braccia di Andrea chissà che trovi la soluzione e una base salda su cui trovare equilibrio.
domenica 6 gennaio 2013
Giorno 73
Sono due notti che ho di nuovo incubi. Storie assurde dettate dai pensieri che inesorabilmente mi tornano alla mente. Mi sveglio sempre alle 6 e resto a pensare, a rivivere gli ultimi momenti. Potrei definire la mia anima come una corda di chitarra da accordare...che se continuo a forzare ancora tra un po' rompo.
Venerdì sono andata a sentire il marito di mia cugina che cantava, lui canta canzoni "rock cristiane" ed è molto bravo, una di quelle voci profonde che è un vero piacere ascoltare. Prima che lui cantasse però mi sono sorbita un bel po' di Ave maria e Padre nostro, più la testimonianza di uno dei veggenti di Medjugorje. Interessante...se non che quando predicava il "digiuno" due volte a settimana a base di pane e acqua, il suo discorso stonasse con il suo stomaco ingombrante. Comunque è stato un pomeriggio interessante, fatto anche di preghiere che ho rivolto a quella Madonna di cui tanto si cantava e lodava. Ho acceso due candeline. Ho anche pianto un pochino quando una mamma si è seduta accanto a me con il figlio in fasce. Ma mi sono ricomposta subito.
Andrea ieri ha riportato a casa il Babbo Natale di Alby e un vaso di ciclamini bianchi che mio cugino Giulio aveva portato il giorno del funerale. Fausta dice che si rovinerebbe a stare lì, che ora non fa più fiori. C'è anche un altro vaso che bisognerebbe portare a casa, è un altro vaso "MIO". Io questa storia del cimitero intesa come luogo dove si "devono cambiare i fiori" non la condivido tantissimo. E poi la storia dei fiori miei e di quelli tuoi... Ma mi adeguo, vado quando sento di andare e non perché si debba, ma non la pensiamo tutti così. In ogni caso vado sempre da sola perché lo preferisco, Andrea lo sa e non insiste mai a portarmi con lui e Fausta.
Così questa mattina ho visto che Andrea ha messo il pupazzo e il vaso uno accanto all'altro sul tavolo del terrazzo... tenerezza.
Sono due giorni che sono un po' amareggiata, un po' triste e delusa dalla vita. Sento che fatico a ritrovare lo sprint...saranno gli ormoni? Speriamo perché altrimenti è un problema.
In compenso riesco a lavorare di nuovo al ritmo di prima anche se non mi riesco a organizzare per bene, sento di fare casino ... ma se sono disorganizzata anche dentro... che pretendo?
Dai Silvia, un passo per volta, un problema per volta. Piano piano, giorno dopo giorno, appunto.
Emy ieri mi ha detto che "sto tornando la solita Silvia, quella con gli ormoni", è vero. Sto tornando quella che ero. Con ansie e preoccupazioni varie annesse. Silvia che si incazza se uno "allappa", se ti fischia il naso quando respiri, che si sente in competizione con il mondo (e poi perde però, brava cogliona), Silvia che sfancula il mondo se è un momento no. Anche se secondo me non è proprio la stessa Silvia...
Quanto è difficile tornare alla normalità o pensare solo di essere tornati alla normalità. La verità è che è tutto diverso. Che anche se voglio, le cose non saranno mai come erano 73 giorni fa.
Venerdì sono andata a sentire il marito di mia cugina che cantava, lui canta canzoni "rock cristiane" ed è molto bravo, una di quelle voci profonde che è un vero piacere ascoltare. Prima che lui cantasse però mi sono sorbita un bel po' di Ave maria e Padre nostro, più la testimonianza di uno dei veggenti di Medjugorje. Interessante...se non che quando predicava il "digiuno" due volte a settimana a base di pane e acqua, il suo discorso stonasse con il suo stomaco ingombrante. Comunque è stato un pomeriggio interessante, fatto anche di preghiere che ho rivolto a quella Madonna di cui tanto si cantava e lodava. Ho acceso due candeline. Ho anche pianto un pochino quando una mamma si è seduta accanto a me con il figlio in fasce. Ma mi sono ricomposta subito.
Andrea ieri ha riportato a casa il Babbo Natale di Alby e un vaso di ciclamini bianchi che mio cugino Giulio aveva portato il giorno del funerale. Fausta dice che si rovinerebbe a stare lì, che ora non fa più fiori. C'è anche un altro vaso che bisognerebbe portare a casa, è un altro vaso "MIO". Io questa storia del cimitero intesa come luogo dove si "devono cambiare i fiori" non la condivido tantissimo. E poi la storia dei fiori miei e di quelli tuoi... Ma mi adeguo, vado quando sento di andare e non perché si debba, ma non la pensiamo tutti così. In ogni caso vado sempre da sola perché lo preferisco, Andrea lo sa e non insiste mai a portarmi con lui e Fausta.
Così questa mattina ho visto che Andrea ha messo il pupazzo e il vaso uno accanto all'altro sul tavolo del terrazzo... tenerezza.
Sono due giorni che sono un po' amareggiata, un po' triste e delusa dalla vita. Sento che fatico a ritrovare lo sprint...saranno gli ormoni? Speriamo perché altrimenti è un problema.
In compenso riesco a lavorare di nuovo al ritmo di prima anche se non mi riesco a organizzare per bene, sento di fare casino ... ma se sono disorganizzata anche dentro... che pretendo?
Dai Silvia, un passo per volta, un problema per volta. Piano piano, giorno dopo giorno, appunto.
Emy ieri mi ha detto che "sto tornando la solita Silvia, quella con gli ormoni", è vero. Sto tornando quella che ero. Con ansie e preoccupazioni varie annesse. Silvia che si incazza se uno "allappa", se ti fischia il naso quando respiri, che si sente in competizione con il mondo (e poi perde però, brava cogliona), Silvia che sfancula il mondo se è un momento no. Anche se secondo me non è proprio la stessa Silvia...
Quanto è difficile tornare alla normalità o pensare solo di essere tornati alla normalità. La verità è che è tutto diverso. Che anche se voglio, le cose non saranno mai come erano 73 giorni fa.
venerdì 4 gennaio 2013
Giorno 71
Oggi mi manca un bel po'. Anzi, mi manca tanto. Ho ricominciato a dirmi che non doveva essere così. Quando smetterò di dirmelo? Oggi ho un po' di lacrime da far scendere, non tante, non di disperazione, lacrime di malinconia.
E poi era da un po' che non mi perdevo nei pensieri tristi...
Una delle piantine che ho messo in casa, togliendola dal freddo del terrazzo, dopo aver messo su un numero consistente di boccioli, ieri ha cominciato ad aprire un fiore. Un piccolo fiore rosso, in concomitanza con il mio capoparto. La cosa cretina è che io ci vedo un segno... una dolce combinazione. E mi piace pensarla così, che sia un segno di rinascita e di risveglio, per me e per la vita che ho intorno. Magari un segno di Alby, perché no?
Quando ero piccola (5 anni credo, perché poi questa è una di quelle cose che fanno parte delle storie di famiglia) di ritorno da una scarpinata nel bosco dicevo: "Forza Silvia! povera Silvia!, Forza Silvia! povera Silvia" ogni passo era incitazione e compassione per me stessa...
Già da piccola mi auto-sostenevo... e allora me lo dico anche oggi: Forza Silvia! Povera Silvia!
E poi era da un po' che non mi perdevo nei pensieri tristi...
Una delle piantine che ho messo in casa, togliendola dal freddo del terrazzo, dopo aver messo su un numero consistente di boccioli, ieri ha cominciato ad aprire un fiore. Un piccolo fiore rosso, in concomitanza con il mio capoparto. La cosa cretina è che io ci vedo un segno... una dolce combinazione. E mi piace pensarla così, che sia un segno di rinascita e di risveglio, per me e per la vita che ho intorno. Magari un segno di Alby, perché no?
Quando ero piccola (5 anni credo, perché poi questa è una di quelle cose che fanno parte delle storie di famiglia) di ritorno da una scarpinata nel bosco dicevo: "Forza Silvia! povera Silvia!, Forza Silvia! povera Silvia" ogni passo era incitazione e compassione per me stessa...
Già da piccola mi auto-sostenevo... e allora me lo dico anche oggi: Forza Silvia! Povera Silvia!
giovedì 3 gennaio 2013
Giorno 70
oggi bisogna cantare questa canzone. La canta il mio omino del cervello da questa mattina. Ebbene sì, chiudiamo il cerchio.
Quante volte ho detto che chiudevo il cerchio? Molte, ma forse avevo tante cose da chiudere. Comunque con questo giorno speciale chiudiamo una parentesi, voltiamo pagina, quello che vi pare, mettiamo un punto e andiamo a capo.
Il mio corpo ha ripreso a vivere, insieme alla mente e ai pensieri, un equilibrio interno ed esterno che iniziano a camminare di pari passo. È arrivato il capoparto. Alleluia.
mercoledì 2 gennaio 2013
Giorno 69
Niente di che da annotare.
Anna continua a dirmi che mi trova bene, "non credevo sai?" "la pancia è sempre di meno", si è stupita del fatto che prima accendendo la TV abbia messo su "Sedici anni e incinta", perché non credeva riuscissi a guardarlo, ma a me quel programma piaceva pure prima... che palle, mi devo pure sentire in colpa perché sto meglio?
UFFA. Quando mi dice "eh speramo che ti torna presto un fijo" mi verrebbe voglia di grattarmi le palle che non ho. Perché quel "speramo" mi sembra detto con il tono compassionevole di quando si dice a un asino di volare, probabilmente sono io che mi faccio le fantasie. Ma perché la gente non perde mai occasione per stare zitta? Perché deve parlare e dimostrare di essere imbecille? Ma questo discorso poi vale in generale. Quante persone vorrei zittire ogni giorno, basta aprire fb e vedere quali post interessanti e brillanti pubblica la gente per farsene un'idea.
Quanta pazienza bisogna avere "con i figli degli altri", ovviamente bisogna dispensarne un po' per "tutti gli altri" in generale.
Comunque è vero, non ho quasi più la pancia. Magra consolazione (in tutti i sensi).
Fatemi santa, subito.
martedì 1 gennaio 2013
Giorno 68 - Anno nuovo
Anno nuovo.
Nuove speranze, nuova voglia di fare, nuova Silvia.
Giornata di riflessione, iniziata parlando con Andrea. Ho avuto un pensiero ieri sera mentre vedevo i fuochi di artificio...l'ultima volta che li ho visti era il 10 agosto ed eravamo al Giglio, mia sorella che decantava questi fuochi di artificio come una cosa meravigliosa, e infatti lo furono. Io, Andrea ed Alby a guardare lo spettacolo riflettersi nel mare. E così mentre ieri sera li guardavo inevitabilmente ho pensato a quest'estate... ma ho pensato anche che Alby fosse ancora lì con noi a guardarli, e questo è stato sufficiente per andare oltre. Così questa mattina parlando con Andrea ho ammesso quanto mi manchi, e gli ho chiesto, ancora una volta di dirmi che andrà tutto bene (come se sentirmelo dire aggiusti davvero la cosa), secondo lui ora andrà tutto bene, c'è stato solo un giorno in cui non sia andata bene, è stato fatale, ma ora non può che andare bene... filosofia spicciola ma sufficiente a farmi scivolare di dosso i "brutti pensieri".
La giornata è trascorsa tra saluti alla suocera, ai miei, un abbraccio ad un'amica. Stereo a tutto volume nella macchina, serbatoio in riserva. Gatti coccolosi, Andrea che lavora ma che alle 22 torna.
Programmi in TV, contabilità da sistemare, fuoco nel camino.
Insomma sono pronta per questo nuovo anno, con tante cose lasciate volontariamente in quello passato (soprattutto le opinioni, ah quanto sono felice di averle cambiate e abbandonate!), altre come dicevo ieri le conservo. Ho energia a sufficienza per continuare ad "ingranare", la mia automobile però ha ancora bisogno di benzina... ma lei può aspettare anche domani.
Cominciamo l'anno con un po' di ritmo...
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