mercoledì 16 gennaio 2013

Giorno 83

Ieri sera mentre Andrea mi raccontava di un suo capo che gli ha detto "di aver saputo" "ma come è successo?" "ma allora tua moglie l'ha partorito naturalmente"... pensavo "Sì...è successo a noi, sì, l'ho partorito". Come se fosse un evento accaduto a qualcun'altro, quasi a rimuovere totalmente il fatto.

Mi sembrano passati anni da quando ero incinta, anni da quel maledetto 24 ottobre. E mi dico "cavolo Silvia, quanto sei stata brava..." e poi mi dico ancora che sì era solo 3 mesi fa. Ma come è possibile che io sia sopravvissuta? Umanamente parlando...

Eppure eccomi qui. A guardarmi ogni giorno questa pancia che sta tornando "a posto", a vivere di quotidianità, a fare progetti per l'estate, per il futuro prossimo e quello anteriore... ma come faccio? Eppure si fa. Eppure si vive. Sono certa che tra qualche giorno starò nuovamente a pezzi...lo avverto. Sento gli scricchiolii dell'anima. E so che dovrò nuovamente cadere e rompermi in mille pezzi.

E mi dico...ma perché? Perché è successo a me? Che ho fatto di male? Cosa ci guadagno da questa sofferenza? È inutile che l'omino del cervello mi elenchi cose, mi dica che però da tutto questo ho capito meglio me stessa e il mondo...perché io vivevo bene anche prima, anzi forse anche meglio.

Tanto bene ieri sera mi sono vista la puntata di Grey's Anatomy che avevo registrato perché Andrea non lo vuole vedere, e l'episodio  è cominciato con la voce fuori campo che diceva:

"La morte cambia tutto, c'è il crollo emotivo, certo, ma ci sono anche le cose pratiche"

Ecco direi che ci sta benissimo questa frase. Praticamente devi andare avanti. Per fortuna che me lo dice anche Meredith Grey.

Comunque... ho diverse nuove ricette per il dolce alle mele! Per cui da questo w.e. sperimenterò.

Ieri ho chiamato l'ospedale, avevo deciso di essere un martello, "alla fine si stancheranno", ho pensato. E invece... la tizia delle cartelle cliniche mi ha detto: "Signora, ma le ho già detto la settimana scorsa che deve fare un sollecito all'ufficio!" al che le ho fatto notare che se telefonavo anziché recarmi da lei era perché, evidentemente, non avevo possibilità di andare fisicamente lì. (La verità è che non ho alcuna voglia di andare lì a perdere tempo...).

Ho avuto il numero dell'Ufficio relazioni con il pubblico. "Signora i tempi sono questi", "quali?", "eh questi..." "3 mesi?, strano mi avevano detto 2", "Signora magari tra qualche giorno" "Non è che c'è qualcosa di strano? Mi sembra assurdo, capisco che sia morto ma forse c'è qualcosa che non va" " No signora, cosa dice?".
Al che mi sono un pochino arrabbiata... il tanto a sufficienza perché la tizia decidesse di muovere il culo e informarsi.

Così questa mattina sono stata informata dalla stessa tizia che ci vorrà ancora un mese, un mese e mezzo. Per cui dai 60 giorni dobbiamo arrivare ai 120 e più.  "Come mai?" "Eh Signora...ci sono cose più urgenti da fare" "certo, mio figlio è morto e quindi può aspettare" "No Signora, che c'entra..." "Certo immagino ci saranno tumori da analizzare, vero?" "Eh Sì signora, proprio così".  Ecco ho aiutato la tizia suddetta a giustificare il ritardo. Sono soddisfatta quando colpisco basso e poi rettifico il colpo.

Sono nervosa. Incazzata tanto quanto basta. Ne ho parlato con Andrea, e ovviamente siamo d'accordo, non appena avremo fra le mani la cartella e l'autopsia andremo ad informarci. Non lasciamo correre così. Io voglio sapere, voglio capire. E mi domando "E se venisse fuori che invece è dipeso da un mio problema fisico? Con quale leggerezza i medici mi dicono di riprovarci?". Voglio sapere di quale gruppo sanguigno fosse Alby, voglio sapere. Solo sapere.

Probabilmente è stato davvero un SOLO fattore meccanico, ma comunque sia all'ospedale sono davvero incapaci di dare informazioni veritiere. 60 giorni... e siamo quasi a 90... rabbia. Tanta rabbia.

Ho tanto lavoro arretrato, sto concentrando le energie in questo, ma ne ho di scorta per lottare contro chiunque si metta tra me e il futuro. Sia che questo si chiami dubbio, sia che si chiami ovvietà.

Domani dovevao andare a Bologna con mia sorella per portare Misa a fare un'operazione (un tumore) con il laser. Ma causa neve, rinviato il tutto a fine mese. Almeno arrivasse qui a Terni la neve...

Mi calmerebbe un po'. Forse faccio una torta di mele oggi stesso, così non penso.







6 commenti:

  1. se fai la torta di mele buona come il ciambellone.... beh, me ne vengo a rubare un pezzo anche con la bufera!

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    1. la faccio domani, oggi non ho avuto tempo di andare a comprare le mele...

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  2. Eh sì, sembrano anni...e mi chiedo "Ma davvero ero io quella là?"
    A me han detto che ci volevano 5-6 mesi per i risultati (!!)
    Già sai come la penso sulla questione esami: ogni volta che leggo cose attinenti ti penso. Purtroppo (incredibile ma è così!) la maggior parte dei medici dichiara caso di fatalità e incita a riprovarci. Poi ogni caso è a parte, ma io vorrei andare a fondo prima di tentare la sorte...nei limiti del possibile, almeno.
    Brava, fai la torta, che è meglio!

    E quando vai a Bologna poi se vuoi dritte per mangiare ecc batti un colpo :)

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    1. almeno a te hanno detto una data possibile! A te hanno fatto fare degli esami a me hanno detto tutti (e dico tutti, primario, gine, medico di famiglia e altri medici dell'ospedale) che non serve, che sto bene e che è stata fatalità.

      La torta la faccio domani causa assenza di mele... per bologna ti dico dove vado di preciso così mi informi!

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  3. cara silvia
    vorrei tanto essere una tua cara amica per abbracciarti e rassicurarti ogni volta che ti senti persa. Tua sorella, tua mamma, la tua vicina di casa, il Signore...Non so cosa darei per poterti dire con certezza che ritroverai la forza, la volontà, la voglia, il sorriso, la speranza...che ci vuole tempo...che non ti separerai mai dal tuo Alberto e che Lui da lassù ti guarda ed è orgoglioso di te, per quello che sei e per quello che fai. Incazzati però! con i medici, con l'impiegata caxxuta, con chi vuoi tu...anche senza ragione...sfogati che poi torna un po' il sereno!!!

    Un caldo abbraccio e sogni adorati
    mammaserena

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    1. grazie Serena! Dici che è orgoglioso? Chissà... ho mamma e papà accanto, mia sorella, i miei amici, Andrea. Ma anche tante persone come te che con una parola danno un sostegno senza saperlo. Per cui, grazie.

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