Non ho molto da dire. Vedo il cursore che lampeggia e non so cosa scrivere. Forse ho esaurito i pensieri e le parole. Forse sto meglio. O forse ho solo paura di dire sempre le stesse cose...e allora non ho voglia di essere ripetitiva più di quanto non lo sia stata già. Oggi faccio un monologo da matta. O forse quello che si farebbe con uno "specialista"... (amiche psicologhe e amici psicologizzati ditemi se può essere credibile)
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Come stai Silvia?
Bene.
Definiamo questo "bene"?
Certo, non sono malata, ho solo i muscoli del collo un po' incordati, ma credo dipenda dal materasso... dovremmo cambiarlo infatti, sia io sia Andrea ogni tanto ci svegliamo "accartocciati". Per il resto salute buona (faccio le corna che non si sa mai), mi faccio spremute di arance ogni giorno, si dice che la vitamica C eviti il raffreddore, no? Ecco, bevo aranciate, prendo integratori vitaminici suggeriti dal gine, sono quasi tornata ai miei 48 kg, ho sempre 700-900 g da togliere... la pancia è ancora un po' "morbida". Dormo abbastanza bene, mangio regolare...insomma tutto ok.
E in merito a quello che hai passato?
Non c'è nulla da dire più di quanto abbia detto e ridetto. Ho perso il mio Alby, sono passati 79 giorni, che se ci pensi non sono proprio pochi...e la vita mi ha fatto sopravvivere, per cui vuol dire che devo andare avanti, volente o nolente. Convivo con quest'assenza, perché non posso fare altrimenti. Mi sono resa conto che sarei potuta cadere in depressione (faccio ancora le corna, che non si sa mai anche qui), mi sarei potuta ammazzare, o avrei potuto decidere di non parlare più. E invece no. Ho deciso di parlare con me stessa di sbrigliare i nodi, quando questi si fossero presentati, ho deciso di piangere in maniera disperata quando sono sola e sento di dovermi scaricare, ho deciso di non addossare le mie lamentele e le mie domande a chi mi sta attorno, per non disturbare, per non rompere e perché anche gli altri intorno hanno il loro "peso" da portare e non potevo aggiungergli il mio. Spesso però condivido pensieri con Andrea, perché almeno tira fuori anche lui quello che sente, e il peso si fa più leggero per entrambi. Scherziamo anche su quanto ci è successo..del tipo che se qualcuno si lamenta perché il figlio non lo fa dormire a noi viene da dire "Il nostro è uno spettacolo, non fa un verso!" oppure se incontriamo futuri neo genitori che dicono "Eh tra un po' nasce, ha deciso tutto mia moglia e mia suocera, abbiamo tutto pronto" ci verrebbe da dirgli "Pensa un po' se ti muore? eh? ci hai mai pensato?". Ovviamente ce lo diciamo tra di noi... ci guardiamo, ridiamo e lo diciamo. Siamo matti eh? In fin dei conti diciamo la verità. E la verità fa male ... ma agli altri.
Pensi di aver affrontato bene quello che è successo?
Ho fatto quello che credevo fosse giusto per me. E continuo a farlo. Mi sono resa conto che in ogni famiglia ci sono delle vicende "brutte", ognuno ha una croce che è in grado di sopportare, io ne ho due, sono una privilegiata, che vuoi, sono fortune per pochi. Evidentemente in una vita passata ho fatto molto male, oppure sono talmente fortunata che Dio mi ha dato due dolori grandi da dover affrontare perché "dopo" avrò una gioia proporzionale. Mettila come ti pare mi sono piegata ma non mi sono spezzata. È più facile evitare il dolore e nasconderlo o negarlo piuttosto che attraversarlo.
Ho capito anche questo. La gente dice e pensa "no, non ci posso pensare" oppure "io non ce la farei mai", "non so che dire", "non ho il coraggio di parlarne" o peggio, "non ho il coraggio di parlarLe".
Così ti evita. Evita di parlarti perché "non sa che dire" "non sa che fare", per cui ora sono come le persone della pubblicità dell'HIV, quella che facevano un miliardo di anni fa...un'appestata da evitare. Magari tra qualche anno ritroverò le persone che intorno a me non ci sono più, chissà... la vita è talmente strana...
Hai affrontato tutto questo da sola, allora?
In parte. Ho il mio omino del cervello sempre accanto.... lui mi canta le canzoni nella testa, mi proietta immagini positive, mi consiglia, anche. Non ha un nome però... io che do' nomi e soprannomi a tutti...lui è semplicemente "l'omino del cervello".
Ho il mio uomo forte... il mio amore unico e meraviglioso. Senza Andrea non sarei quella che sono. Quando vivi quasi metà della tua vita con una persona pensare di stare senza di lei vorrebbe dire vivere a metà. Poi ho una famiglia e degli amici meravigliosi. E tante amiche "sconosciute" che mi pensano, che mi scrivono...e che mi aiutano con semplici frasi. Più i miei bimbi pelosi che mi danno tanto conforto. Per cui in parte è lavoro mio, e in parte è di una cooperativa di anime gentili.
Come vedi il futuro adesso?
Luminoso. Voglio inseguire il sogno di diventare madre. Anche se ho paura di non restare mai più incinta... e poi ho paura di rivivere 9 mesi (sono lunghi, sai?)... sarà tutto diverso. Ma sarà bello lo stesso. Avrò una consapevolezza diversa, ovviamente. Per cui SPERO in un futuro che mi riscatti.
E se non dovesse essere così, pace. Non posso condizionarmi la vita in funzione di questo. Per cui vivo. Voglio vedere come andrà a finire...dice giustamente mia madre "ci saranno ancora dolori e ancora gioie...e quando le metterai sulla bilancia questa sarà ferma in equilibrio. La vita è una fregatura!", dopo una gioia c'è un dolore, ma dopo un dolore c'è una gioia. Per cui aspetto e vediamo cosa succede.
Brava Silvia, bene così, stai andando alla grande.
Autocompiacimento.
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Ho una collanina al collo, c'è una piccola chiave di brillanti. Me la regalò Zia Lucilla il giorno della mia laurea, con un biglietto: "una chiave piccola piccola per aprire tante porte". Zia è morta quest'estate. Era una di quelle persone che hanno sempre tante storie da raccontare, soprattutto tante tragedie, una donna forte e simpatica. Quando finivi di parlare con lei dicevi "bhe sono fortunata". Tante volte mi sono detta che la mia storia avrebbe potuta inserirla nei suoi racconti tragici.
Ho questa piccola chiave addosso che brilla al sole. Ho il mio raggio di sole e speranza.
...forse qualcosa da scrivere ce l'avevo in fin dei conti.
silvia sei una persona stupenda!!! io condivido molto di quello che hai scritto, il mio modo di pensare è molto vicino al tuo! c' è un perché a tutto e purtroppo anche al dolore.. stringiti forte al tuo andrea e al vostro angioletto, vedrai che arriverà l' arcobaleno e rimarrete a bocca aperta x la sua bellezza! un abbraccio forte forte! p.s. mi è piaciuta molto questa pagina di auto analisi!
RispondiEliminaquando questa mattina ho scritto la cosa mi faceva ridere..ora penso che forse sono impazzita! ;-) Speriamo di vederlo presto quest'arcobaleno! Un bacio
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