Di nuovo svegliata con un peso sul cuore. Che palle. Non ce la faccio più a piangere. Basta. Per favore. Sono quasi 3 mesi, quasi il 3 gradino, eppure in alcuni giorni mi ritrovo a terra e tutto quello che ho costruito cade miseramente. Ora ho tolto il peso di dosso, ancora, e ancora, e ancora. Un eterno riprendersi e crollare, un eterno oscillare. Fino a quando? Per sempre.
Guardo le foto dei bimbi di novembre... e penso a come sarebbe stato bello se. SE. Questo dannato SE. Ma SE voglio posso. E allora SE sono riuscita ad arrivare qui vuol dire che si può andare oltre. SE fossi sempre positiva, SE avessi la forza di non pensare, SE fosse possibile avere la certezza che un giorno il mio bimbo me lo stringerò addosso. SE si potesse predire il futuro e andargli incontro preparati. SE non avessi questi cambi d'umore.
SE fossi davvero forte come dite.
SE fossi meno critica nei miei confronti e SE la mia parte razionale annientasse quella emotiva.
SE Alby fosse qui. SE avessi potuto averlo con me, SE non fosse morto. Cazzo, SE non fosse morto.
SE fosse possibile evitare di guardare indietro, e SE fossi capace di non scoraggiarmi così tanto, da vedere nero, tutto nero. SE non volessi un figlio, anzi SE non lo avessi mai voluto. SE potessi essere felice per davvero. Senza scheletri nell'armadio, senza dolore arretrato da smaltire. SE riuscissi a sentire canzoni senza pensare a lui, a noi. SE riuscissi a guardare la mia casa come quella che era e non quella che doveva essere. SE alcune frasi mi scivolassero come olio invece che restarmi dentro. SE solo fosse possibile...ma non è. SE questo è il mio destino...
SE non sarà sereno, si rasserenerà.
Già.
Impossibile non pensare a come sarebbe dovuto essere, alle prime volte, a quello che non è e non sarà mai.
RispondiEliminaQuanto mi rispecchia questo post, amica mia!
Se loro potessero tornare, se si potesse cancellare quella data funesta.
Tutto parla di loro, e di noi com'eravamo prima...
Non abbiamo certezze e non possiamo predire il futuro (come ci piacerebbe, e come vorremmo fosse già futuro, ora!)
Indietro torniamo a guardare perché ci appartiene, e ci torneremo ancora, sempre in bilico, con la speranza che a tratti vacilla, a tratti si fortifica.
Oscilliamo, il nostro moto è perpetuo...
Quasi tre mesi. O tre secoli. Un tempo minuscolo ed infinito.
Ti asciugo una lacrima...aspettando di nuovo il sereno.
Silvia andrà bene... vedrai... dobbiamo avere pazienza, quello che è stato non possiamo cambiarlo, sai benissimo che quando andiamo indietro c'e' il rischio che crolliamo nuovamente.... ma serve anche questo!! concordo con elle sui tre mesi e tre secoli... sembrano passati secoli da quel giorno che ha segnato le nostre vite,e ci ha condotte a questa realtà dove il dolore è il protagonista principale.. ma pensandoci bene son ''solo'' tre mesi... metà strada dall'elaborazione di un lutto.. sostengono che si elabori da un tempo minimo di sei mesi a un anno... quindi siamo nella ''normalità'' ... che gran consolazione eh! lo so che la forza la hai, ricordi i giorni scorsi anche io ero giù, ma ora va nuovamente meglio.. ti asciugo l'altra lacrima .. e mi siedo con te e elle aspettando questo nuovo sereno... (sarà bellissimo quando tutte e tre vedremo l'arcobaleno) un abbraccio fortissimo
RispondiEliminaciao silvia,
RispondiEliminaquesta mattina quando ho letto il tuo post mentre sul bus andavo al lavoro, stavo giusto pensando che la nostra situazione è tristemente paragonabile ad un girone dell'inferno:
vieni squarciato tra orrendi tormenti, poi le ferite si rimarginano ma solo per essere pronti per un nuovo supplizio, e cosi via..... ma cosa avremmo mai fatto di cosi terribile in una vita precedente per meritarci questo? Dopo qualche giorno di sereno ieri sera cena da noi con due amici cari + bimbo di 6 mesi... pensavo di reggere bene, non è la prima volta che ci vedevamo dopo il mio 'parto'...
ma quando mi chiedono qualcosa da usare come bavaglino mi viene subito in mente quello che ci aveva regalato mia Zia x Tazio. Ingenua che sono.... detto fatto l'ho preso dal cassetto ma quando il bimbo l'ha indossato non ho retto, pensavo di si ed invece no, sono sprofondata e in un fiume di lacrime mi sono ritrovata in ginocchio con il cuore in mille pezzi come un mese fà.
Oggi ci si rialza... con qualche stampella però! Dai Silvia coraggio!
Francesca
Se vuoi, io ci sono.
RispondiEliminaRaffaella
Sì, un girone dell'inferno. Ci si alza per cadere di nuovo. A intervalli di tempo più radi ma sempre troppo vicini, sempre incalzanti tanto da non farti prendere fiato. Vorrei addormentarmi e svegliarmi tra qualche anno. Per vedere se è vero che "dopo" fa meno male. Vorre tante cose...ma noi non decidiamo davvero nulla.
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