Con la giornata di ieri ho esaurito le persone da avvertire. Mi ha chiamato il direttore della banca per propormi qualche "roba bancaria" ed ha esordito dicendomi "Auguri! come vanno le cose?", alla fine della telefonata ci mancava poco che si mettesse a piangere...poretto c'è rimasto malissimo, in compenso non mi ha proposto nulla, meglio.
Oggi va meglio, piangere lacrime di disperazione stende i nervi, e aiuta. Se poi ci mettiamo che io sono letteralmente una con la "lacrima facile", allora viene da sé che piangere è naturale e liberatorio. Una parte di me è talmente debole e vulnerabile...e un'altra cerca di alzarsi, di andare avanti, con il risultato che sono una persona che arranca per non sopperire a tutto questo.
Ho sognato di nuovo l'ospedale. Il primario si decideva a farmi fare degli esami particolari e tutti i medici dicevano "era ora! lo dicevamo noi che c'era qualcosa che non andava". Come se volessi a tutti i costi dirmi che è stata colpa mia. Ho una gran confusione in testa. L'omino del cervello però continua a cantare canzoni allegre...secondo me ha sclerato.
Ma ci sono anche buone notizie... non ho quasi più la pancia...quasi piatta! E senza nemmeno una smagliatura. Che spettacolo eh?
Amiche mie, compagne di viaggio, di questo viaggio che nessuna di noi avrebbe voluto fare....Armiamoci e parti(te)amo.
E' difficile per me scrivere qualcosa quando ti leggo così... mi rendo conto che è più facile scriverti nei giorni che in cui ti senti più positiva.. E allora mi siedo lì vicino a te e ti abbraccio forte ma forte forte.
RispondiEliminaMichela
Cara Silvia, quanto è difficile smettere di toccare la parte malata. E' impossibile smettere un vizio, una abitudine, una volta per tutte, si smette ogni minuto, come dici sapientemente tu, giorno dopo giorno. Figuriamoci un dolore così, letteralmente, senza fine. L'oblio è sempre momentaneo ma carico di promesse di creazione. Il gancio enorme in cui si inciampa, mentre si cerca di pensare alle piccole cose, ti sbatte a faccia avanti in quel luogo terribile, dove però lentamente avviene la metamorfosi. Dobbiamo sempre avere fiducia nelle nostre risorse, la vita si travasa nelle vene anche quando pensiamo di essere all'inferno. Sai Silvia è tanto tanto dura cercare di partecipare alla tua faticosa rinascita, rendersi utile, perché tu sembri sapere già ogni cosa. O forse io so le stesse cose che sai tu anche avendo esperienze diverse dalle tue. Reagisco come te, mi sembra, leggendoti, e per questo non ti ho scritto quasi mai sentendomi ridondante col tuo sentire e agire. Oggi tento. Risuono soltanto. La vibrazione si rafforza e forse spero anche tu. Se è possibile credermi, ti voglio bene, Maria
RispondiEliminan.b. TORTA?
Non so, non so davvero come poterti anche solo per un momento farti stare meglio. Se ci fosse un modo...credo però che forse la chiave sta proprio nel fatto di accettare che tu sei diversa, che non si può tornare quello che si era prima, perché ci sarà sempre un prima e un dopo. È allora forse bisognerebbe cambiare insieme agli eventi. Ma non so come. So solo come immaginare me: forse farei cose che non ho mai fatto, forse mi darei a nuovi progetti, forse creerei qualcosa dal nulla che sia il segno di Alby. Forse. Ma questo e quello che immagino farei mentre vorrei per te solo pace e serenità, fino a quando potrai essere di nuovo felice. Ferita sempre, ma felice in modo diverso.
RispondiEliminaRaffaella
Sono a corto di parole.
RispondiEliminaMi accodo qua sotto in silenzio, anch'io con le mie voragini, le vertigini, il freddo ed il buio.
Una carezza per te.
solo il tempo potrà aiutarti..piangi sfogati, questo immenso dolore va buttato fuori, appena riesci rialzati e se poi ricadi va bene x' è giusto, quello che hai passato è veramente troppo grande.. ti mando un abbraccio forte forte x farti sentire il mio calore, forse non servirà a nulla ma spero ti faccia sentire un pochino meno sola di fronte a questo macigno che piano piano si sgretolerà!
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