venerdì 7 dicembre 2012

Giorno 43

Questa mattina mi sono svegliata alle 6:00, ma senza quel peso sul cuore, era un peso meno opprimente, meno doloroso. Un peso sopportabile. Mi domando se è così che deve essere, se è così che il dolore si trasforma, da insopportabile a sopportabile. Ho sognato un'incubatrice vuota. Non ricordo nello specifico il sogno ma ricordo l'immagine.

Quanto freddo che c'è fuori. Oggi è proprio una di quelle giornate da passare in casa con il camino acceso... e invece bisogna lavorare (o almeno provarci), bisogna iniziare a pensare ai regali di Natale, perché come al solito il tempo passa e il mondo gira.

Questo sarà il 17_esimo Natale che passo con Andrea. A settembre dell'anno prossimo saranno 17 anni passati insieme, e potrò dire che è metà della mia vita che sto con lui. E mi sembra solo ieri. 

Oggi è una giornata un po' così... nulla di che, tutto lineare.
E ti vengo a cercare di Battiato, cantata dai CSI,  è la canzone che segna la mia storia con Andrea, e oggi la voglio riascoltare.





1 commento:

  1. Come ci fa paura non poter prevedere come andrà col tempo, se le cose stiano andando per "il verso giusto"! È la paura di perdere "il controllo", che arrivi una tempesta a coglierci impreparate.
    Qualunque sia il vento di domani, l'importante è avere polmoni grossi per riuscire a contenerlo, ad accoglierlo!
    E tu e Andrea sono sicura che li abbiate (mi fido, specialmente dopo aver saputo qual è la vostra canzone :D)!
    Bacio!

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