50. La gallina canta.
Ho tanti pensieri oggi, tante cose da dire, ma devo fare ordine e scriverle per bene.
Mentre mangiavo un pacchetto di crecker integrali (che mi ricordano non so perché l'infanzia), pensavo alle frasi che mi sono state dette in questi giorni, ai pensieri che mi avete inviato, alle canzoni, al "ritornare in vita" che mi arriva da tante persone e che a volte tendo a dimenticare.
Quando ieri ho comprato il cuscino Hope l'ho preso perché ripensavo a quanto mi ha detto Davide, in sostanza nel suo discorso diceva "se c'è la speranza si deve andare avanti e anche se è difficile bisogna crederci a questa speranza, cercare di trovare il lato positivo della visione d'insieme". Poi pensavo a quanto mi ha detto Silvia P, ovvero che ci sono tante cose per cui vale la pena andare avanti, che ho ancora tante cose da fare. La ragazza del forno, malata di Sclerosi, ha detto a mia madre "che almeno io ho la possibilità di avere dei figli, lei no". Ho pensato a Maria e alla storia delle anime assegnate. Ho pensato a Manuela che mi sta accanto "con il fiato sul collo che non è oppressione ma calore", a Francesca e Rossella che rivivono in tutto questo il loro passato e con amore di chi sa quale percorso mi attende mi sostengono e mi dicono"che il nero si trasformerà in grigio e poi in grigio chiarissimo, ma che non sarà più bianco". A Daniela accanto a me dai primissimi giorni a cui con questo blog ho "smosso corde nascoste" e che fa il tifo per me e insieme a me aspetta un'alba nuova da fotografare. A Silvia T. vicina a me per destini comuni e ho pensato alle sue parole della notte polare. Alla mia socia e compagna di viaggio Elle, a cui devo molto. Ad Emy e alla sua allegria anche nei momenti difficili e alla sua teoria che "se non puoi farci niente allora vivi finché puoi, tanto alla fine moriamo tutti, e fino ad allora 'sti cazzi". Penso ad Anto che mi da' forza sempre, da sempre. Ho pensato a Steff che mi ha detto proprio ieri "che tante persone non sanno cosa dire e come dimostrarmi che ci sono, perché per loro magari è difficile, ma di coglierne la presenza nei gesti sottointesi che compiono". Ho pensato a mamma che mi dice di cancellare quest'anno, di tornare a 10 mesi fa. Ho pensato ad Andrea, a quando avverto che sta per crollare di nuovo e che se sto bene io sta bene anche lui e viceversa. E pensando a questo, e a tante altre cose, tanti altri gesti che mi sono arrivati in questi 50 giorni... mi sono detta che sì, vale la pena davvero continuare a sperare, continuare ad aprire la finestra sperando che il raggio di sole, seppur timido e infreddolito, scaldi il mio cuore.
Ci sono tante cose oltre alle persone che ho attorno e che amo per cui vale la pena di continuare a guardare avanti:
- giocare e coccolare i miei bimbi pelosi;
- il camino acceso quando fuori piove e fa freddo;
- un bagno caldo con le candele accese, tantissima schiuma, musica e un libro da leggere;
- un buon libro da leggere anche fuori dalla vasca da bagno (meglio se di autori del Sud America);
- il purè di patate;
- addormentarsi con la televisione accesa e gli occhiali sul naso;
- andare in giro e comprare quando "è il giorno giusto per comprare" (ho giornate in cui spendo volentieri e comprerei mezzo mondo, altre in cui non riesco a comprare nemmeno una caramella)
- "scoprire" il mare dal finestrino della macchina durante un viaggio;
- la neve;
- avere la mano di Andrea nella mia quando andiamo in giro e fa freddo;
- avere la sua mano anche quando è caldo;
- scaldarmi i piedi gelati (sempre) nel letto addosso ad Andrea;
- l'estathe' d'estate;
- la spremuta di arance e un the caldo di inverno;
- la nutella da mangiare con il cucchiaino;
- la polenta che fa papà con le spuntature che fa mamma;
- le polpette che fa mamma come le faceva nonna;
- la vigilia di Natale a casa dei miei;
- il primo pacco da scartare alla vigilia (e scoprire che ne hai ancora un migliaio da aprire);
- le matite e i pennarelli colorati;
- il patè di fegato che fa Fausta;
- aprire la cassetta delle poste e scoprire che non ti scrive solo la banca e bottega verde;
- il torrone "zanzibar";
- il tartufo bianco affogato nel caffè;
- giocare a Monopoli e vincere;
- i programmi cretini in TV;
- l'odore della vernice e della benzina;
- dire a qualcuno che gli vuoi bene senza paura di cadere nel ridicolo;
- avere fotografie da guardare;
- avere momenti belli da ricordare.
Mi rendo conto che si tratta di un elenco stupido...ma non si fa una lista delle cose che ci piacciono e cosa non ci piacciono quando si è in bilico?
Oggi ripenso anche a mia nonna... Nonna 'Ciana. Da quando morì nel '95 la sognai diverse volte, e ogni volta mi raccontò di cose tipo la morte, la vita e altro. Nell'ultimo sogno mi disse che non sarebbe potuta più venire a trovarmi, che avrei dovuto salutare tutti e mi disse "Non smettere di sognare, perché è importante che tu lo faccia sempre", intendeva i sogni in generale, non quelli dell'omino. Da allora non l'ho più sognata, ma ho sempre avvertito la sua presenza, come 12 anni fa prima dell'incidente quando una voce mi disse "stai attenta" poco prima di quel dosso. E allora continuo a sognare, continuo a dirmi che ho così tanto dalla vita, che forse capirò anche il senso dell'oggi.
Ho saputo che una ragazza che conosco ha perso il suo bambino oggi, la settimana scorsa un'altra ragazza ancora... erano ai primi mesi, ma hanno subìto una perdita lo stesso. E ho avvertito questo dolore con una coscienza diversa di quella che avrei avuto qualche mese fa. Sembra proprio che il mondo stia impazzendo... forse è questa la fine del mondo? L'avvicinarsi quanto basta all'assurdo? Alla disperazione? Ho così tanti pensieri in testa... così tante domande.
Ma la lista ha fatto il suo effetto... e con la speranza nel cuore e i sogni nel cassetto aperto... stasera sono a cena con Emy, ho fatto il purè, e vedremo programmi cretini in TV.
Che bel post. Love!
RispondiEliminaStasera il mio lui torna a casina dopo 4 giorni fuori, e non vedo l'ora di scaldarmi i piedi, chissà com'è ma sono proprio delle stufette :)