Questo Natale lo passeremo a casa mia. Ho intenzione di cimentarmi nella realizzazione dei tortellini. Mamma non ha voglia di passarlo da Lei, Fausta mi ha addirittura detto "io posso anche stare a casa, alla fine è un giorno come gli altri". Insomma...sono tutti entusiasti. Ma dato che il Natale lo abbiamo sempre passato insieme voglio che sia così anche quest'anno. Anche se è un Natale "diverso".
Così, alla fine, Fausta mi ha detto che mi aiuterà con i tortellini e mamma ha detto che "certo, lo festeggiamo lo stesso!".
Coerenza.
Non so se farò l'albero... ancora non ho voglia. Ma sicuramente passeremo la giornata insieme, sarebbe triste e assurdo ignorare la giornata di Natale. Mi è venuto in mente Nonno Gino a questo proposito. Mamma mi ha raccontato (perché io ricordo poco) che gli ultimi Natali passati insieme Nonno piangeva sempre perché convinto "che fosse l'ultimo Natale". Onestamente ci penso anche io. Ma non che sia l'ultimo Natale per qualcuno di noi, semplicemente che sia un Natale da ricordare comunque. Magari il prossimo saremo uno in più.
Ieri sera ho dato sfogo a un pianto liberatorio, uno di quelli che definisco "pianto fatto per bene". Mi manca tantissimo Alby, e tutto quello che rappresentava. Ma non posso farci nulla, se non sfogarmi e cercare di fare tesoro di quelle che sono state le giornate più belle della mia vita. Il fatto che ha scaturito la tempesta è stato rileggere un quaderno che ho scritto durante la gravidanza. Lo dicevo io che scrivo tanto... troppo. Avevo scritto non perché stessi male, anzi, era un quaderno per Alby, in cui annotare tutto quello che sentivo e che accadeva (compresa la lista delle cose da evitare e cosa NON diventare). In realtà non l'ho scritto fino alla fine, ma solo fino all'amniocentesi, fino a quando non sapevo di che sesso fosse. Chissà perché non l'ho finito... altro segno? Come il vestitino iniziato da Fausta e mai finito? Bho. Comunque rileggendolo mi sono accorta di quanto fossi felice... incredula ogni giorno di più. Mi sono fatta pena da sola. Ho provato proprio pena per me stessa. Che tristezza. Il tempo di sfogarmi, di sentire Vasco "a palla" e ho ripreso coscienza, e pieno possesso delle mie facoltà mentali. L'omino del cervello ha ricominciato a proiettare immagini positive, ha ricominciato a leggermi la lista delle cose belle.
Il Natale in famiglia è bello, per cui lo festeggeremo e farò i tortellini. Se verranno male ripiegheremo su qualche altra cosa. La Vigilia invece la passeremo a casa di Stef e Leo, lo avevamo deciso già lo scorso anno, quando casa loro era ancora in costruzione.
Insomma oggi ci siamo, domani? E allora Carpe Diem. Cerchiamo di implementare l'album dei ricordi. Anche se è diverso, anche se sto male, io questo Natale ci sono e lo passo con le persone che amo. Non mi vesto di nero a lutto. Vado avanti e cerco di dimostrarmelo ogni giorno... e non posso certo fermarmi per questa cosa... va contro il principio del mio percorso, di questo cammino che ho intrapreso. Ho sempre detto che la morte si sconfigge vivendo...e quindi vivo. L'ultimo Natale passato in casa mia era quello del 2008, il primo Natale dopo la morte del papà di Andrea, anche allora Fausta non voleva festeggiarlo, non voleva fare nulla (in realtà ogni natale è così...). E anche allora decisi io per tutti. Lo ricordo come un Natale brutto. Ma perché c'erano anche gli zii di Andrea che non si "amalgano" benissimo, ogni volta che ci sono loro si creano "gruppi", anche quando vai a casa loro. I figli arrivano, mangiano e se ne vanno. Così fanno in casa loro, così fanno a casa degli altri. Ovviamente non li inviterò.Non mi interessa se saranno soli, non ce li voglio (Silvia-egoista che prende il sopravvento). Sarà il primo Natale in famiglia per Pedro.
Ho deciso di fare anche la Tombolata con gli amici. Ogni anno per loro è un'incubo...la tombola piace solo a me e ci giocano per farmi felice... poi si passa ai giochi con le carte ecc... durante le feste stiamo spesso insieme la sera (l'anno scorso però non la organizzammo... avevano tutti da fare...chissà perché). Ma quest'anno verranno di sicuro... se la butto sul patetico giocheranno tutti volentieri, fosse altro per farmi contenta!! (Silvia-egoista-paracula).
Ieri alla trasmissione radiofonica di Pinocchio, chiedevano quali fossero le giornate "belle" del 2012 da ricordare. Quelle brutte tendiamo sempre a ricordarle, e più che altro ci sono Periodi brutti, ma i giorni belli quelli sono davvero pochi... ed è vero. Ora voglio annotarmi quali sono stati e perché, ma senza cadere nello scontato. Lo scriverò nel giorno 67 (31/12/2012), come lista dei momenti belli, a cui affiancherò quelli brutti e i buoni propositi per il nuovo anno (sono fissata con gli elenchi...).
Alcuni giorni mi sento proprio a pezzi... altri mi sento piena di speranza e di forza. È vero, i momenti neri si fanno più radi, ma quando smetterà di oscillare quest'altalena?
Intanto ho fissato una nuova visita dal gine, giusto in tempo per la fine del mondo, voglio che mi dica che "sto bene". Voglio avere la certezza che devo essere serena, e lui ogni volta che ci parlo riesce a tranquillizzarmi.
Vorrei che tutti intorno mi capissero veramente, e non pensassero che sono "triste", "in lutto", "depressa". Sono triste ma con tanta voglia di riscattarmi. E ce la sto mettendo davvero tutta. Cercate di farcela anche voi. Altrimenti qui affondiamo tutti.
... anche io adoro vasco.. sono cresciuta con le sue canzoni... mi fa strano leggerti , pensieri e riflessioni simili e a volte identiche alle mie.. questo mi consola stiamo reagendo bene ... se siamo in due ... senza influenzarci l'una con l'altra e provare le stesse emozioni..
RispondiEliminaun forte abbraccio xxx