Silvia G., la mia amica psicologa (che per fortuna non si è offesa circa il mio pensiero sulla psicoterapia, almeno spero), mi ha chiesto qualche giorno fa come procedesse il "cammino", se fosse ancora salita o se avessi trovato qualche discesa. Di discese non ne vedo, ma tratti pianeggianti però sì.
Ho passato le ultime 12 ore piangendo. Piangevo ieri mentre finivo di incartare i regali, perché non ci sono pacchetti per Alberto, nemmeno uno. E invece ne immaginavo tanti. Piangevo al telefono con Andrea mentre gli chiedevo di comprarmi un po' di carta da regalo (quando dico che a casa Maschio ci sono mille pacchetti da aprire lo dicevo con cognizione di causa), piangevo a cena con lui, piangevo sotto la doccia, piangevo questa mattina con mamma e Steff, con Anto e con Eleonora.
Andrea non si aspettava "potessi ricadere", glielo leggevo negli occhi sorpresi che aveva ieri sera. E soprattutto fa fatica a capire. Ieri sapere che le ovaie-deficienti dormono ancora ha acceso un interruttore... perché io sono pronta per andare avanti, per voltare pagina, il fatto che il mio corpo non lo sia, invece, mi ha spiazzato. Andrea è convinto che sia di nuovo ansiosa, "e questo non va bene", dice, ma non è ansia di dover avere di nuovo un figlio la mia, ma ansia di dire "è andata come è andata, ora però vado oltre". E l'oltre vuol dire vivere serenamente... ma si costruisce da una ripresa fisica corretta, non da un corpo strambo.
Povero Andrea, lui non sa dei pianti liberatori che mi faccio...di quelli fatti in camera di Alby, quando tiro fuori i vestitini e accarezzo ogni cosa che sia stata "nostra". Ieri ho capito che non posso proprio più liberarmi così... non ce la fa. Basti pensare all'orologio nuovo che si è comprato e su cui ha fatto incidere una dedica per Alby... per averlo con sé.
L'omino del cervello (a cui è necessario dare un nome a questo punto se lo merita) mi ha fatto riflettere....mi sono detta che se c'è bisogno di tempo, di tempo devo concedermene. I primi giorni mi dicevo che avrei ricominciato dal mio corpo e questo devo fare. Se il mio corpo non è pronto si vede che davvero non lo sono io, non si dice in fin dei conti: Mens sana in corpore sano? E quindi "armiamoci di pazienza" e combattiamo le paure, le ansie e il tempo. Volemose bene.
L'arrivo del Natale non aiuta, i fantasmi delle fantasie costruite in questi mesi sono arrivati prepotenti e minacciosi, e manca lui, in ogni cosa che mi circonda manca lui. Inutile dirmi "è nel mio cuore", non doveva essere solo pensiero e ricordo, doveva essere contatto. Infinito contatto. Ma tornerà... e sarà un contatto che vale doppio. Come dice Eleonora "si metterà tutto a posto", lo dice anche Steff che "Alby tornerà presto, che ha perso il treno ma che sta qui e aspetta di tornare, che quello che resta è solo la gabbia dell'anima".
Pertanto chiedo scusa alle mie ovaie-deficienti per averle insultate, chiedo scusa al mio corpo che dopo 20 giorni dal parto ho costretto a nuotare, a fare flessioni e addominali.
E quindi dopo questa caduta rovinosa, mi rimetto in marcia, rimetto nel sacco tutti i sogni caduti, quelli rotti, rimetto anche le paure e l'ansia che un po' ci vogliono sempre, fosse solo per restare ancorati alla realtà.
Tesoro, a volte mi sembra che tutte le parole che leggiamo e scriviamo, che ci ripetiamo "è nel mio cuore", "per sempre" ecc siano così vuote!
RispondiEliminaIeri ci pensavo. Mi pare certe volte di ripetere una litania forse per convincermi che è così, che andrà così, che imparerò (cosa??), ma poi all'improvviso, nel bel mezzo di qualcosa, arriva la realtà spiazzante e cruda: mia figlia non c'è, non nascerà più perché è già nata e non è con me. E non doveva essere così! Non era così che l'avevo immaginato! No!
Ma cosa dobbiamo fare?
Abbiamo il diritto di piangere l'assenza dei nostri figli, la nostra sciagura.
Io non trattengo le mie lacrime che vengono dal profondo e hanno un sapore mai provato.
Dopo la piena mi calmo, e si ricomincia.
È così, lo so.
Oggi non posso dirti altro.
Solo che è così che si fa, è così che va, è così che siamo.
Quel sacco è sempre più grosso, e maggiore sarà il suo peso, maggiore sarà la nostra capacità di portarcelo dietro in questo viaggio.
Un bacio!!
.. certo che il natale non aiuta!! la delusione credo sia normale, e rendersi conto di ciò che non e', anche se fa piangere, disperare e'giusto che ci sia...
RispondiEliminasi identifica nell'elaborazione del lutto.... toccare con mano una realtà differente, per superare e andare avanti...
e' tutto nella norma,non sei ne extraterrestre,ne depressa... stai solo elaborando ....
È vero, è così che siamo. E quanto fa male accettare queste nuove noi, mutilate nel cuore e nell'anima. E anche se si tratta di elaborazione è un'elaborazione che avrei preferito non conoscere. Ma così è. E non possiamo farci nulla, purtroppo. Un bacio a voi
RispondiEliminami ritrovo nelle tue parole e nella tua disperazione.
RispondiEliminascusami se mi infilo tra le righe del tuo dolore, ma ho passato la giornata ad incartare regali mentre continuavo a piangere. E pensavo alla vigilia di natale che vorrei non arrivasse mai, pensavo che saremo costretti a sorridere ad una cena di tante persone, che sanno ma vanno avanti. Noi no. Siamo fermi, nonostante ci si sforzi tutti i giorni per vivere. Ma mi manca. Mi manca tanto. E oggi sono passati quindici giorni dal raschiamento e il mio corpo mi restituisce ancora quel sanguinamento, ed io vorrei solo poter stare bene, invece no. Il mio corpo fa fatica a stare bene ed io pure.
mi manca, e sono disperata ora.
però stasera, ad un certo punto, io e lui ci siamo guardati e ci siamo detti "si chiamerà così" (il nome ora lo ometto ) ed è stata una certezza che ci ha stretto il cuore. Te lo scrivo qui perchè hai, abbiamo bisogno di speranza e di credere che ci sarà di nuovo e vivrà ancora.
Cara Anna è bellissimo sapere che avete già definito il nome e fai bene a crederci, e a sperare. Mai come in questi giorni ho capito che è solo di speranza che dobbiamo vestirci.Ti abbraccio forte
RispondiEliminasai come abbiamo chiamato il nostro cuccioletto di cane preso a marzo scorso?
Elimina...forse lo hai letto...
Hope.
non è un caso.