domenica 9 dicembre 2012

Giorno 45

Non lo so a volte ho come l'impressione che quello che è accaduto, non sia successo a noi. Poi invece, all'improvviso, realizzo quello che è successo...tocco la crudeltà della vicenda.

Continuo a svegliarmi tutte le mattine verso le 6:00, ma da qualche giorno non sento più quel vuoto dentro, quel dolore forte al cuore. Da qualche giorno ho la piena consapevolezza che tutto andrà bene, che i pezzi rotti si riassembleranno e che tutto tornerà a posto. Quanto durerà? Come starò domani? Pagherò per questo respirare senza dolore? Ho paura di sì. Ma non posso fare nulla, forse mi serve stare bene oggi per affrontare il dispiacere dei prossimi giorni. Un recuperare le forze.

Niente sogni rilevanti questa notte...forse perché ho dormito meno del solito. Io sogno molto quando dormo molto. In fin dei conti se sei stanco l'omino del cervello si riposa, poi una volta riposato può darsi da fare e farti sognare. Monologo di una matta.

Tra gli incontri con il mondo ho omesso quello con un tizio che mi ha parlato del raffreddore dei suoi gemelli..."sai è difficile con 2, è stato un periodo molto complicato questo per me e mia moglie, hanno preso tutti e due il raffreddore", immagino. Bisognerebbe scrivere un manuale di comportamento e farlo studiare alle elementari.

Mi sembra di riuscire a riprendere la mia anima...non so come descrivere quello che sento, ma mai come in questi ultimi 2 giorni mi sembra di essere me stessa. Ed è una sensazione meravigliosa ritrovarsi e sentirsi di nuovo un corpo e un'anima, non più un'anima sospesa. E credo fortemente che il mio piccolo angelo mi stia aiutando in questo. 

A proposito di angelo, il prete dell'ospedale, quello che celebrò la cerimonia asettica, ci disse che Alberto non è un angelo, perché gli angeli non hanno un corpo. Non voglio commentare questa definizione, perché rischierei di vomitare parole e pensieri che esulano da questo argomento. Diciamo che il sorriso di circostanza prevalse anche in quell'occasione.

Il mio bimbo è qui con me, e non so se abbia ali o meno, ma so che il suo passaggio luminoso in questa vita ha segnato oltre che la mia esistenza anche quella di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Perché Alby faceva parte della famiglia dall'8 marzo. Alby è un bambino speciale, con ali di farfalla.


2 commenti:

  1. Anch'io entro ed esco da me, nel senso che a volte mi pare che non sia successo a noi...poi rientro in me e fa male. Però questo riprenderci la nostra anima, come dici tu, la nostra anima seppur spezzata, serve per prendere coscienza, per guardare in faccia a questa vita e vedere bene cosa ha posto nel nostro cammino: un masso enorme che stiamo scalando a mani nude per saltare dall'altro lato!
    E se ti giri indietro vedrai che io sono là, pronta a prenderti se le mani sanguinano e mollano la presa.

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  2. Già... io ci sono per te ovviamente. Per fortuna che abbiamo NOI per affrontare la scalata!

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