mercoledì 12 dicembre 2012

Giorno 48

Cosa dire alla domanda: hai figli?

ne parlavamo ieri sera con Andrea, doveva riempire un modulo in cui specificare se fosse sposato, se avesse figli... ha messo che è sposato ed ha 2 gatti. Il tizio che doveva leggere il modulo ha sorriso e non gli ha fatto altre domande (come invece ha fatto con gli altri presenti), la tattica utilizzata da Andrea serviva per "depistare" il tizio, in questo modo magari pensava che ha gatti perché non può avere figli, e non avrebbe indagato. Altrimenti avrebbe dovuto dire "sì ho un figlio, morto", e questo avrebbe comportato oltre che imbarazzo nell'interlocutore, anche spiegazioni e sguardi contriti da parte dei presenti.

Però parlandone ieri sera ci siamo detti che noi un figlio ce lo abbiamo, e non dobbiamo nasconderci di fronte alla morte e non dobbiamo preoccuparci per gli altri,  lui è stato con noi e ci sarà sempre. Che poi fisicamente non sia qui non importa, noi siamo sempre mamma e papà ...  e del resto del mondo, degli sguardi di pena... pazienza. In fin dei conti il problema è di chi fa tante domande, non nostro.

Ieri sera siamo andati a fare dei regali di Natale, siamo entrati nei negozi per bambini... e guardando il reparto dei neonati pensavo "che presto tornerò a comprare lì"...

Oggi è tornata Anna, dice che mi trova benissimo, sia fisicamente sia moralmente. Che non pensava potessi stare così, non che dovessi stare male, ma pensava che stessi peggio. "Sei forte, e fai bene". Anche Anna ha perso un figlio, aveva 5 anni.

È inutile pensare che accadano solo a noi "le cose brutte", perché in realtà accadono a tutti, fa parte della vita. Dietro ogni sguardo, ogni porta e ogni persona, si nascondono eventi più o meno drammatici, è che magari non si sa, non lo dicono. La gente tace. Tace le proprie debolezze, e se può evitare di farlo sapere al mondo è meglio.
Il mio più grande difetto, ma anche il mio più grande pregio è la sincerità, si capisce quello che penso, se provo  a nasconderlo, e non faccio segreto della mia vita, non l'ho mai fatto. Anche perché credo non ci sia nulla da nascondere. A che pro? Per evitare cosa? Invidia? Non credo di averne suscitato ora. Anzi. Forse sbaglio, ma sono fatta così... sono trasparente. Forse a volte anche troppo "diretta". Fa parte del pacchetto "silvia".

Ma mi va bene e accetto le conseguenze di tutto questo.

Sono ancora positiva, ancora carica di speranza per il futuro, perché c'è un futuro e in qualche modo bisognerà pur impegnarlo, non possiamo certo stare fermi ed aspettare. Altrimenti si rischia di stare "come d'autunno, sugli alberi, le foglie". No, grazie.




Nessun commento:

Posta un commento