venerdì 30 novembre 2012

Giorno 36

Che le cose abbiano incominciato ad essere diverse si vede già dall'aggiornamento delle mie giornate.
Non è più prioritario scrivere qui di prima mattina. Bene.

Con oggi finisce il mese di novembre... io l'ho sempre detestato questo mese, mi ha sempre fatto venire in mente la tristezza...ora capisco perché, ora ha senso. Quindi forse è vero che le cose hanno un senso, che non lo capiamo subito...ma ce l'hanno. Domani nuovo mese, sarà triste anche dicembre, ma sarà l'ultimo di questo anno. La fine del 2012. Forse anche la fine del mondo...

Questa mattina mi ha scritto Fede, una mia compagna del liceo, c'eravamo risentite tramite fb qualche mese fa, anche lei era incinta. Ha partorito il 24 ottobre, lei era la paziente che la ginecologa dell'ecografia delle 20 aveva fretta di andare ad assistere, lasciandomi con quel medico "bambacione" che mi ha fatto l'ecografia tra un messaggio e l'altro che arrivavano sul suo iphone. Lo stesso medico che mi ha consigliato il ricovero "così stai più tranquilla, ti facciamo solo un tracciato verso le 22". Sempre lui, che mi compilava la cartella clinica (sempre tra un sms e l'altro, non sia mai che si spenga il telefono...) e che mi diceva che forse mi avrebbero rifatto l'ecografia perché non erano stati salvati dei dati, che lui doveva andare via era da troppo che lavorava. Quel medico che io odio perché forse aveva visto qualcosa, forse si poteva fare qualcosa, forse...

Comunque, dicevo che mi ha scritto Federica. Una mail molto bella con le parole pesate nella maniera giusta, d'altronde rispecchiano la persona che è. Lei aveva appena partorito quando io entravo nella stanza dei tracciati, l'ho salutata mentre correvo nella sala operatoria circondata da ostetriche e medici. Ha sentito quando urlavo il mio dolore. Ha vissuto la mia tragedia, solo due stanze più in là, fuori campo. Per lei quella data ha segnato la nascita della sua bimba, per me la morte del mio bimbo. I nostri destini si sono incrociati di nuovo. Ho sempre pensato che la vita delle persone scorra su un binario, ci sono binari paralleli, altri che si incrociano, altri che non si incontrano mai. Quello mio e di Federica si sono incrociati quella sera, dopo anni che viaggiavano per rotte diverse. Come io non mi scorderò di lei in quella giornata, lei farà con me. Per forza.

Ho pianto mentre leggevo la sua mail, ma sono state le uniche lacrime che per oggi voglio dedicare alla tristezza. Per fortuna poi è arrivata Emy e siamo andate all'inaugurazione di H&M. Negozio che ho frequentato tantissimo durante la gravidanza...  Emy non mi ha fatto andare a vedere il reparto dei bambini... ci tornerò prima o poi.

Pranzo da Fausta; mi ha confidato che lei non è mai stata superstiziosa, non ha mai ceduto a questo tipo di cose, ma che il maglioncino che stava facendo per Alby non è mai riuscita a finirlo...l'ha disfatto tante volte...e non è stato mai terminato, né lo sarà mai.  Idem mia madre, per Alby non è mai riuscita a fare nulla, lei che invece ha sempre amato lavorare la lana. Segni? Sensazioni? Che cambia? niente. Così, per dire.

Mi ripeto che tornerà, che tutto sarà messo in ordine, che questo caos troverà pace. Mi ripeto tutti i giorni che devo essere positiva, che devo sperare. Me lo ripeto sempre...perché purtroppo tendo a dimenticarlo.

Ciao novembre, ciao Silvia-mamma di novembre.






giovedì 29 novembre 2012

Giorno 35

Oggi non ho molto da scrivere. Oggi mi sono guardata dentro, ho pensato, ho analizzato tutte le emozioni che ho vissuto in questi giorni, ho guardato tutte le sovrastrutture che ho creato, ho deciso quali lasciare montate, quali smontare. Ho visto con estrema nitidezza cosa ho attorno, chi ho attorno.

Ho deciso di tagliare alcuni rami, i famosi "rami secchi", ne parlavo ieri sera con Antonella.  Mai come in questi giorni mi è apparso così evidente l'IO delle persone che popolano la mia esistenza.

Oggi è una giornata di riflessione, la giornata di fine mese in cui tirare le somme.

Sicuramente sono somme positive. 

 

mercoledì 28 novembre 2012

Giorno 34

Va meglio. Per fortuna. L'altra notte e questa notte ho avuto degli incubi... l'altra notte ho sognato che mi venivano a dire che dato che non avevo figli non era possibile che io capissi nulla in merito (nella fattispecie una mia amica aveva paura che suo figlio, neonato in carrozzina, potesse cadere dal terrazzo e mi invitava a chiudere la finestra, e io provavo a dirle che non poteva cadere). Questa notte, invece, andavo in un casolare dove c'erano stati 50 infanticidi... e dei tizi volevano uccidere tutte le persone che andavano a vederlo.

Eppure ieri sera non ho mangiato pesante... in ogni caso il tema "neonato" è riccorente. Andrea sostiene che io mi stia deprimendo...grazie caro, mi sei di conforto.

Ieri sono andata da Alby con mamma, ho passato il pomeriggio con lei, con papà e mia sorella, tra negozi e altro. Mi ha fatto bene. Mi fa bene fare cose...peccato non avere voglia di farle. Mi devo impegnare di più. Oggi non mi vedo nemmeno brutta come ieri... eppure piove.

Forse aveva ragione Andrea quando mi diceva che più si va avanti e più è difficile.In ogni caso ho preso coscienza di un'altra cosa importante... che non riesco più a farmi carico dei problemi altrui... non ci riesco. E mai come in questo periodo ho capito quali siano le persone che veramente valgono. Siamo circondati da egoisti. E io voglio esserlo ora.

Alby, l'altro ieri ho risentito la canzone di Toquinho, e ho pensato a te... ecco è per te e per la piccola Alma. 








martedì 27 novembre 2012

Giorno 33

Oggi non va. Oggi faccio fatica. Da ieri sera non faccio che pensare a lui. Un continuo affollarsi di pensieri, un continuo ripetermi che forse dovevo andare all'ospedale prima...che cretina che sono stata, ero tranquilla, lo sono stata fino alla fine, certa che non dovessi temere nulla. Mi sono fidata di quel medico che mi ha detto che il bimbo non aveva alcun problema, che mi faceva fermare per farmi stare tranquilla. Da ieri sera penso a lui...in maniera insistente, pesante e ossessiva.

Oggi ho messo un paio di vecchi jeans...e mi stanno pure stretti... mi faccio schifo. Mi sento bruttissima, incompleta e ferita. Forza Silvia... forza.

Eppure dovrei averlo capito che se un giorno sto bene il giorno dopo sto male, se per due giorni sto bene, il giorno dopo sto male al quadrato. Oggi non so che scrivere, che dire. Mi ripeto. Oggi non va. Speriamo che migliori.

Amore mio quanto mi manchi.

H12:30

Silvia, una mia nuova amica mi ha scritto un sms con una bellissima frase, che riporto:
L'inverno polare dura sei mesi, sei mesi di buio e gelo, sei mesi in cui non esiste null'altro che il nulla, eppure anche l'inverno più lungo sulla faccia del globo dopo sei mesi termina....oggi è una giornata no, viviamola, domani l'alba tornerà di nuovo.

Queste parole mi sono entrate nel cuore. Oggi ancora non è finito... mi sto togliendo dalle spalle il peso che porto da ieri sera. Sento che è possibile convivere con tutto questo. Forse perché non è possibile vivere altrimenti.

Poco importa...sono qui ora.  Mi rialzo. Fanculo.



lunedì 26 novembre 2012

Giorno 32

Ieri andando in giro sono stata toccata dalla tristezza...ancora una volta. Ma l'ho controllata, l'ho legata. In giro ci sono un milione di mamme con i carrozzini...un milione di bambini. Ci sono anche un milione di donne incinte. Non provo rabbia, invidia o fastidio nel vederli. No. Provo tristezza per me...per noi. Il passeggino con cui Andrea aveva fatto le prove...dicendo "che doveva essere abbinato ai suoi vestiti, visto che lo avrebbe portato lui", è richiuso nella scatola. Non lo stiamo portando in giro. Mi domando se sarà ancora un colore di moda quando lo porteremo in giro.

Sì, perché voglio pensare che lo porteremo in giro... che riempiremo la borsa con il cambio, che avremo il portaciucci azzurro attaccato al maniglione. Presto... molto presto riavremo la nostra famiglia. Lo voglio pensare, voglio vedere Andrea con il suo passeggino...legge dell'attrazione fai il tuo dovere.


Questa mattina ho trovato altri messaggi che mi hanno scaldato il cuore. L'affetto delle persone che ho intorno è una corda a cui legarsi, per non cadere, per rialzarsi.

Oggi mi sono detta che sono una "brava persona", mamma mi ha corretto dicendo che sono "una bella persona, non solo forte ma che si preoccupa per gli altri, che pensa anche agli altri". Momento di compiacimento. Concedetemelo. Ogni tanto ci vuole.

Dopo aver letto il libro di Pontiggia e di Murgia (passatomi da emy che mi è piaciuto pure tanto), sono attraccata a quello di Concita "Così è la vita". Anche lei la pensa come me "il dolore si supera convertendolo in forza". Lo sapevo che Concita è una grande donna. Avvalora la mia tesi e quando hai qualcuno che la pensa come te, allora è sicuramente giusto quello che stai facendo. Altro momento di compiacimento.

Oggi sono positiva. Ancora positiva. Ancora in piedi.

Ricontrollando i miei post ho notato che dai primi giorni, raccontati come flash in terza persona, sono passata a un "Ieri", per arrivare a un "Oggi". Da domani voglio scrivere "Domani".

Segno evidente che il tempo si può anticipare, non ristagno nel passato, mi bagno nell'oggi per asciugarmi nel domani.




domenica 25 novembre 2012

Giorno 31

Oggi Alberto compie un mese. Alle 10:50 di un mese fa veniva alla luce, il nostro unico abbraccio...sensazione unica, di amore travolgente che non potrò mai scordare. E chi lo vuole scordare poi?

Tra un mese il Natale. E su questo devo lavorarci un po'...ma non oggi.

Ieri è stata una bella giornata. Dopo aver scritto sono uscita e sono andata in Chiesa. Non so per quale motivo preciso... volevo parlare un po' con Fra' Stefano, è una persona che mi piace, che trovo estremamente sensibile e con cui mi sono sempre trovata bene. Forse perché è stato l'unico, quando ha saputo che con Andrea ci saremmo sposati con il rito misto, che non ha fatto pressioni psicologiche. Ha rispettato la nostra scelta, a differenza di tanti altri che hanno provato a fargli cambiare idea. Di Andrea ho sempre ammirato la coerenza, e sono stata felice che mi abbia sposata seguendo il suo (non credo) e il mio credo religioso.

Fra' Stefano dice che il cristianesimo ci dice COME portare la croce, non PERCHÉ. Quando gli ho detto che oltre a questa portavo già un'altra croce (cfr. giorno 14)... bhe c'è rimasto un po' male... d'altronde se si pensa alla sfiga che nella vita ognuno ha e poi si paragona alla mia...bhe vinco di sicuro!

Ho acceso due candele, e ho "pregato" un po'. Prima che rimanessi incinta mi ero riavvicinata molto a Dio, per anni non ero andata più a messa, non mi ponevo il problema. Poi invece c'è stata "la svolta", un ritrovarmi bene andando a messa, un sentirmi "a casa" quando pregavo. Avevo preso l'abitudine di accendere una candela ogni domenica. Ovviamente quando rimasi incinta le candele che accendevo erano di ringraziamento. Ora sarebbe facile dire "non credo più". Eppure non ci riesco.
Quando le cose vanno male ci si "affida a qualcuno", quando vanno bene "anche", è quando rivanno male che si deve incolpare qualcuno e allora la prima cosa che si fa è dire "Dio non esiste". Io non lo so cosa penso. Su questo fronte ho le idee confuse... ma trovo ancora sollievo nel pregare... Sul fatto del credo ci potremmo stare ore... ma questa è una cosa talmente personale, talmente intima... che non basterebbero ore. O credi o non credi. Io per ora sono nel mezzo.

Comunque ieri ho acceso due candele.

Il resto della giornata è passato tranquillamente sono stata con Andrea in giro e mi ha detto che la sera della vigilia il cimitero è aperto, che fanno una messa e poi si può entrare... mi voglio informare perché se è vero voglio andare da Alby.

Ieri ho ricevuto tante manifestazioni di affetto. Ho risentito persone che in questo mese non si erano fatte sentire per "rispettare il mio dolore", ed è stato bello.

Ho sistemato i fiori del terrazzo.Non è morta nessuna delle mie piantine avevano solo perso i fiori ed erano un po' trascurate. Io sono come queste piantine oggi, ho tolto i fiori appassiti di dosso e anche se fa freddo mi scaldo con il sole di novembre.

Questa mattina colazione con gli amici, per fortuna che ho loro, mi continuo a ripetere.
Il resto della giornata ancora da decidere...  si vedrà, tanto programmarsi le cose non sempre porta al risultato sperato, lo sappiamo bene.

... e avanti con un'altra giornata.







sabato 24 novembre 2012

Giorno 30 - 1 gradino -

Eccolo qui,  è arrivato come non lo so ma le ore hanno continuato a scorrere, il mondo a girare ed io con loro, oggi è un mese di presenza-assenza di Alby.

Un mese fa a quest'ora mangiavo cioccolata per farlo "agitare", ignara di tutto quello che stava accadendo dentro di me, ignara della possibilità che le cose potessero andare diversamente da quanto avevamo progettato. Un mese fa Andrea era terrorizzato che partorissi da un momento all'altro, tutti eravamo in attesa. Un mese fa lavoravo a più non posso per portare avanti progetti in corso, per potermi dedicare totalmente a mio figlio dopo la nascita. Un mese fa mi sentivo invincibile con la pancia grande da accarezzare. Un mese fa non dormivo quasi mai, tra il mal di schiena, il mal di gambe e l'insonnia. Un mese fa avevo riempito il terrazzo di fiori. Un mese fa stiravo ogni lavatrice per evitare di accumulare i vestiti. Un mese fa preparavo cibi da surgelare perché Tracy Hogg fosse fiera di me. Un mese fa avevo ultimato gli acquisti per Alberto e mi restava da comprare il riduttore per l'ovetto. Un mese fa avevo appena spedito il regalo a Davide e Stefania per Giacomo e per loro. Un mese fa entravo nella sua camera e me la figuravo con lui. Un mese fa eravamo in tre + due gatti. Un mese fa ero felice... di quella felicità che non credi possibile e che hai paura di chiamarla perché possa rompersi.

A distanza di un mese posso dire che mangio cioccolata per gratificarmi, Andrea è terrorizzato dal fatto che io possa deprimermi, del lavoro non mi importa più nulla, lo faccio ma senza la passione di prima, non ho il pancione da accarezzare ma una pancia brutta e flaccida. Dormo come non ho mai dormito...anche 12 ore per notte, non ho mal di schiena, non ho caviglie gonfie e sono sopra solo di 900g. Il terrazzo ha i fiori appassiti. Ho un discreto numero di vestiti da stirare. Ho quasi finito le scorte di cibo surgelato. Non ho più comprato il riduttore. Davide e Stefania hanno ricevuto il regalo. Entro nella camera di Alberto per far entrare il sole, mi figuro ancora come sarebbe stato, ma non c'è più la culla, non c'è più il passeggino né i peluches. Ora siamo in 2 + 2 gatti.

Non sono più invincibile, non sono più felice. Sono una sconfitta che piange tante lacrime amare.

In questo mese sento però di aver fatto un gradino rispetto al giorno 0, sento di aver deciso di proseguire, di guardare al futuro con speranza. Cosa che ritenevo impossibile i primi giorni. E mi sembra davvero un grande risultato.

Ieri sono stata da Alby. Sono rimasta con lui per un bel po', gli ho parlato, ho pianto tanto. Sapere che era oltre quella lapide gelata, lui così piccolino...è stato straziante. Ma a un certo punto è come se la disperazione fosse stata spenta, come un interruttore. Sono stata completamente avvolta da una sensazione di pace interiore. È stata una sensazione strana, mai provata, come una coperta calda sul cuore. Non so se sia stato lui a darmi questa calma o se magari sto impazzendo e questo è il primo segnale... sono riuscita a calmare le lacrime e a pensare a lui senza disperazione, ma con la consapevolezza che sia con me, in me. È stato bello. Gli ho portato un poesia, abbiamo ascoltato il carillon, e ho chiesto al nonno di proteggerlo. Mentre uscivo dal cimitero sentivo di essere ricca di emozioni, di amore, sentivo di non essere sola.

Andrea quando ha saputo che ero andata da sola al cimitero mi ha chiesto se fosse "un giorno no", gli ho detto che avevo solo voglia di andare da Alby, gli ho raccontato di quello che ho provato, ma non mi ha detto nulla. Però l'ho visto più sereno. Lo sento più tranquillo.

A conclusione della giornata ho comprato i bicchieri nuovi, un tappeto nuovo per la cucina, un vaso gigante in cui mettere l'abete dello scorso Natale che è sopravvissuto al gran caldo di questa estate, doveva essere anche l'albero di questo Natale, non so ancora se lo addobberò...intanto però gli metto le "scarpe" nuove. Sto cercando di "cambiare" il passato, per andare oltre.

Ora vado a togliere i fiori secchi del terrazzo e a cercare di far vivere i sopravvissuti. Oggi c'è il sole per fortuna, ma anche se non ci fosse... ho un raggio che mi scalda il cuore, è un piccolo raggio di sole fatto solo d'amore.




...prenditi quello che vuoi, e non nasconderti mai, guarda le spalle che hai, forse ce la farai...

venerdì 23 novembre 2012

Giorno 29

Siamo quasi a 30... domani è un'altra data di quelle da dimenticare. Domani sarà un mese che Alby non c'è più. Mi fa male al cuore scriverlo...e sento che ancora una volta si rompe qualcosa.

Sono tornata alla vita di sempre, ma io non sono quella di sempre. Non lo so come sono, come e cosa stia diventando... sento di essere estremamente vulnerabile, come avessi i nervi scoperti. Sento che se non penso a quello che è successo mi viene un senso di colpa per non starci a pensare. Sento che forse non voglio ancora che la linea sulla pancia se ne vada via.

Oggi sto per cadere di nuovo. Ma non voglio. Oggi voglio spronarmi a non scivolare di nuovo nel buio. È possibile. Pensando a quello di buono che c'è nella mia vita...perché ci sono cose che vale la pena di conservare e a cui restare legati. Per forza. Dopo voglio andare da Alby, lo voglio fare da sola, per stare un po' con lui e parlarci un po'... quando vado con Andrea mi limito a mettere il carillon... invece ho bisogno di andare da lui da sola, di stare con lui e basta.

Mi rendo conto che può sembrare assurdo...fuori dalla razionalità... non avrei mai pensato di diventare una frequentatrice dei cimiteri. Ma così è, mio figlio è lì.

Tempo passa in fretta...e portati via tutto questo. Per favore.




giovedì 22 novembre 2012

Giorno 28

Detesto le mattine. Detesto svegliarmi ogni mattina alle 5:00/6:00 e restare sveglia a pensare...e sentire il peso sul cuore... tutte le mattine. Poi arriva Ronnie con le fusa e i miagolii odiosi... e tutto passa. La Pet therapy funziona. È vero che gli animali ci danno tanto. I miei due bimbi pelosi, Ronnie (il maggiore) e Pedro (il minore) sono l'unica medicina di cui non posso fare a meno.

Le ultime settimane in cui ero incinta Ronnie era diventato aggressivo nei miei confronti...ora invece è "appiccicosissimo", ieri sera è stato accoccolato su di me tutta la sera...lui che di solito preferisce Andrea e che non si lascia andare a tenerezze ed effusioni come fa invece Pedrino.  Eravamo 4 salami appollaiati sul divano a guardare "Soldati: 365 giorni all'alba", uno spettacolo davvero. Ma la mia famiglia mi piace e mi fa stare bene.

Resoconto di ieri:
Niente piscina sono stata con Anto a pranzo, ho lavorato abbastanza, sono uscita un po', cena, TV, libro, sonno.

Oggi... ho cominciato la giornata incontrando un mezzo malato di mente del mio palazzo, che si spacciava per  medico legale, invece faceva il portantino all'ospedale. Poi qualche anno fa è stato vittima di un incidente e se prima era pazzo ora è proprio fuori di testa...innocuo ma proprio folle. Ride sempre, e gli piace parlare di malattie, di interventi... per cui quando mi ha vista da lontano mi ha chimata urlando... e poi voleva sapere, "era grandino il bambino, vero?" , "mannaggia", "ma possibile che i medici imbecilli non se nne siano accorti?' "va bhe sei giovane stellina". UFFFF

Comunque nel mio palazzo c'è un'alta concentrazione di gente anormale. Io mi metto ovviamente nella lista.

Sono andata a fare la visita oculistica, e come pensavo la vista è scesa... di parecchio pure. Nuovi occhiali all'orizzonte...altri soldi da spendere. L'oculista, gay che reputavo persona deliziosa, ha fatto un po' di scivoloni facendomi domande su Alberto. Gli ho dovuto dire che avevo partorito un mese fa al che alla sua esclamazione di "Che bello! Auguri!" ho dovuto limitare il suo entusiasmo dicendogli quello che era successo (che io sia già nella fase 2?), e qui si è aperto il solito: "è successo anche a mia zia" "sei giovane, ne avrai altri" "certo dopo questa cosa, immagino che non ti faccia paura più nulla" "come si chiamava il bambino?" ma che cazzo te ne frega? avrei dovuto rispondergli.  Diplomazia in corso.

Vorrei scrollarmi di dosso gli sguardi carichi di pena con cui ti guarda la gente, le loro pacche sulle spalle. Vorei proprio scrollarmeli di dosso perché pesano tanto. Ok ho perso un bimbo al termine della gravidanza, ok è una cosa terribile, ok vi dispiace, ma ok... io sono viva e sto andando avanti. Cosa che evidentemente la maggior parte delle persone non crede possibile. Forse perché per loro non lo sarebbe. Che palle, cosa dovrei fare secondo queste persone? Piangere tutto il giorno? Abbuffarmi di ansiolitici? magari andare dallo psicologo... forse inizio a dire che ci vado, almeno li faccio stare meglio.

La verità è che il mondo è popolato da gente semplice, di basso livello formativo, che crede a quello che vede in TV, gente che guarda Bruno Vespa e Studio aperto. Cosa ci si può aspettare da queste persone? Niente, un sorriso da ebete è forse il massimo che possano offrire.

Per cui, non solo devi essere forte e capace di superare questo dolore immenso, devi anche superare, come in una corsa ad ostacoli, le persone imbecilli che si sentono in dovere di mostrarsi addolorate e che ti suggeriscono cosa fare.

Il brutto è che sono ancora tante le persone che incontrerò...

Ma Alby mi tiene la mano. Sempre.






 

mercoledì 21 novembre 2012

Giorno 27

Ieri ho sentito Davide. Mi chiama spessissimo, fa domande tipo: "Com'è il tempo? Che prepari per cena?", domande fatte per parlare, per dirmi "Ci sono, volevo sentirti e sapere come stai, ma non te lo chiedo direttamente". Abbiamo parlato e come già fece una volta (molti mesi fa) mi ha detto delle cose che mi hanno profondamente toccata, e per le quali lo ringrazio. Davide è una di quelle persone che reputo "amiche", uno di quelli che c'è e ci sarà, uno con cui non riuscirei mai a litigare. Lui e Stefania hanno un bimbo di 2 mesi, avevamo sempre pensato che avrebbero giocato insieme, che sarebbe stato bello continuare a frequentarsi avendo due bimbi coetanei. Proprio con Stefania ci eravamo sentite il giorno prima che Alby se ne andasse... Ho detto a Davide del blog, magari ora leggerà queste parole, se lo stai facendo sappi che davvero le parole di ieri mi hanno aiutato, grazie.

Sempre ieri sera ho partecipato ad un gruppo AMA di Ciao Lapo, (AMA -Auto Mutuo Aiuto), in pratica eravamo in una chat insieme ad altre "mamme speciali" e una psicologa. Si è parlato del progetto di una "nuova gravidanza", non so dire se la cosa mi abbia aiutato o meno... so che ho espresso il mio pensiero che poi è quello che ho scritto anche qui, ovvero che vorrei tanto essere di novo incinta ma che mi rendo conto sia forse presto e dettato dal fatto che la gravidanza appena vissuta è stata "incompleta". La psicologa mi ha detto che nelle mie parole mi davo la risposta da sola... (ma dai). Una ragazza ha detto che lei è terrorizzata perché ha letto che ad alcune mamme è successo di nuovo di perdere il bimbo o di dover prendere decisioni di IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza). Io ho pensato: "e che cazzo! No eh??", ma non l'ho detto, mi sono limitata a dire che ho voglia di speranza, di andare avanti guardando avanti e di non restare ferma guardando indietro. A questo punto un'altra coordinatrice mi ha detto che prima bisogna affrontare il dolore e accettare la situazione e POI andare avanti, altrimenti si rischia di anticipare le tappe ritrovandosi improvvisamente addosso ciò che non si è superato. 

Mi domando come si possa andare avanti se non si può avere una proiezione ottimistica della situazione. Mi sembra quasi che si debba per forza passare mesi/anni nella disperazione e poi andare avanti ma con ancora il sale sulle ferite. Io non voglio questo. Io sto male per tutto questo. Mi sveglio la mattina con un senso di vuoto interiore, con angoscia e frustrazione, con un artiglio nel cuore. Ma voglio andare avanti, anche se cado, anche se fa male e se dopo un giorno mi ritrovo al punto di partenza, ma non voglio restare immobile e farmi soffocare dalla disperazione. Forse è sbagliato, ma non devo necessariamente fare il percorso di altre persone, ognuno segue il proprio. Quindi non so se mi abbia aiutato questo gruppo...forse sì perché mi sento più consapevole del percorso che sto facendo. In ogni caso ci sono storie davvero tristi fuori da qui. E bisogna gioire di quello che viviamo nel presente. Il Carpe Diem è sempre attuale.

Ne ho parlato con Andrea, ovviamente, e siamo d'accordo su come affrontare la cosa e su cosa fare. Lui mi ha detto semplicemente che "non può succedere di nuovo,  non si è trattato di problemi genetici per cui si rende necessario fare accertamenti, non può accadere di nuovo". Forse è troppo ottimista, ma voglio pensarla come lui. Voglio credere e sperare di nuovo. Questa mattina tornerò in ufficio, e a pranzo andrò di nuovo a nuoto. Oggi sono di nuovo in piedi e mi sento di nuovo capace di affrontare la cosa, forse perché è uscito il sole. Più tardi magari cadrò ancora... ma sapere di avere la voglia di andare avanti è già un buon punto di partenza.

 Vado a far entrare il sole nella camera di Alby.
 

martedì 20 novembre 2012

Giorno 26

Ieri ho deciso che sarei tornata in ufficio. Sono andata lì per sistemare alcune cose, e ho rivisto le mie foto appese alle pareti, i quadri che ho messo...ed ho sentito il bisogno di tornare a lavorare da lì e non più da casa. È da luglio che non lavoro più in ufficio, da quando cominciò il gran caldo e da quando la pancia iniziava a farsi vedere/sentire sul serio.

Oggi andrò  a pulirlo con mamma e Stefania. Leonardo e Stef ieri ci hanno regalato un "buono extra lusso" da usare per un w.e. o altre cose, uno di quei gift-box fichi...dobbiamo solo scegliere cosa fare e dove e prenotare! Una cosa davvero carina...solo che in questo momento non sento proprio la voglia di fare nulla... ma magari per il mio compleanno lo uso di sicuro, ieri sera Andrea sfogliava il libretto in cerca della mèta da scegliere.

Io invece continuo ad implodere... ieri sera, questa mattina... mi sento come un vulcano...piano piano da dentro sale qualcosa...che poi sfocia nel solito pianto liberatorio...come se non bastasse ieri sera hanno finalmente mandato il provino di Alby...è carino. Per essere un oggetto funerario devo dire che è carino. Ci sono delle gerbere gialle e arancioni con una farfalla vicino al suo nome. Devo ricordarmi di dargli l'ok, così magari si muovono e finiamo presto anche questa cosa macabra.

Questa mattina però ho fatto una cosa diversa... sono entrata nella camera di Alberto ed ho tirato su le serrande... ho lasciato che la luce entrasse nella camera... ed ho deciso che lo farò tutti i giorni. Quella bella camera...fatta con tanto, tantissimo amore, merita di "vivere" non voglio cristallizzarla. Le tende colorate, i gattini alle pareti...ho parlato con Alby mentre ero lì...forse sto impazzendo, ma mi ha fatto sentire meglio. Mi piace la luce, e voglio che ci sia dentro ogni camera della mia casa.

Oggi è il giorno 26... siamo quasi a un mese... il tempo è volato, non so come ma lo ha fatto. Dentro però non mi sento per nulla meglio.






...voglio trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l'ha...

AGGIORNAMENTO

Ho modificato il giorno 14, mi ero scordata di scrivere che per il fatto di 12 anni fa sono stata assolta 2 volte. Di questi tempi è bene precisarlo onde evitare un linciaggio gratuito da chi non mi conosce. Sono stata semplicemente uno "strumento" del destino di Simone (così si chiamava), questa volta invece sono stata lo "strumento" del destino di Alby... in ogni caso sono una sfigata.

Oggi ho sentito altre persone, ho ricevuto manifestazioni di affetto da altri. Ho risentito anche il figlio imbecille della signora delle "goccine", che mi ha perfino detto di aver raccontato la mia storia a diverse persone che pensa un po'... non ci hanno dormito la notte!! Io mi domando perché esistano persone così imbecilli... perché non sia possibile eliminarle. È più difficile sopportare queste che tutto il resto.

La gente non sa davvero come comportarsi, cosa dire o cosa fare. Il silenzio è d'oro, e se devi parlare fallo con il cuore non con la testa.

lunedì 19 novembre 2012

Giorno 25

"È come se tutto avesse perso di interesse, di entusiasmo", questo mi ha detto ieri il mio uomo forte. È vero. Mi ha fatto notare che probabilmente in più io ho il fatto che sono una "pianificatrice" per cui il fatto che i miei piani siano stati cambiati così drasticamente influenza molto il mio stato emotivo...e pensandoci anche questo è vero...mi ero fatta proprio un film su come sarebbe stato.

Ieri non ho pianto. Ieri è stata la prima giornata dopo 24 giorni di lacrime in cui non ne ho versate.  Probabilmente è solo un inizio di consapevolezza e di accettazione.  Andrea mi ha detto anche un'altra cosa vera, che i giorni che arriveranno ora saranno più duri, proprio perché dallo stato di shock si passerà alla consapevolezza. Io so solo che in alcuni momenti mi sento davvero disperata... in altri è come se la cosa non fosse successa a noi, come se non mi toccasse. Mi dondolo ancora sulla mia altalena. 

In cuor mio ho però una sensazione strana, una sensazione che avevo anche nei mesi scorsi (e che evidentemente è inaffidabile), ovvero che "andrà tutto bene, che devo stare tranquilla", che sia il mio omino del cervello che cerca di tenere a bada il mostro che è in me? Di certo so che il signore che mi ha letto la mano 2 anni fa aveva ragione.

Ero andata con Anto a Bevagna per la festa delle Gaite, mentre stavamo andando via vedo un signore anziano da una parte con un tavolino che leggeva la mano. A me piacciono queste cose... e ovviamente mi sono seduta all'istante. C'è da dire che il signore era perfetto...barba e capelli bianchi e lunghi...in più io sono sempre stata convinta che sarei morta giovane visto che la linea della vita è spezzata per cui volevo sapere se era vero. Mi ha detto di no, che è spezzata non corta, e che vuol dire che nella vita ci sarà un cambiamento, quale sia o se sia già avvenuto non lo so ovviamente.

Per farla breve il tizio mi disse varie cose: che avrei avuto dei soldi a 32 anni, che avevo dei "problemi di donna", poi  mi disse: "hai già avuto un aborto?" ovviamente strabuzzai gli occhi...e allora disse "purtroppo ne avrai uno, ma non ti preoccupare perché avrai 4 figli". Mi sembrano un po' tanti...ma mai dire mai...devo dire che ha fatto centro su tutto.

La zingara che invece 2 settimane fa  voleva i soldi per portarmi fortuna (e alla quale dissi che la fortuna non era passata da me visto che avevo appena perso un figlio) mi ha detto che presto avrei "comprato una bambina"... mi domando se magari con una buona offerta avrebbe trovato il modo di "venderla"... Quanto è fragile la psiche umana...come si lascia influenzare/abbindolare.

Tra carte, previsioni e talismani... continuo ad aprire la finestra per vedere se piove.

...Chi mi ha fatto le carte, mi ha chiamato vincente ma uno zingaro è un trucco e il futuro invadente fosse stato un pò più giovane l'avrei distrutto con la fantasia... (Rimmel, De Gregori)


Oggi penso al mio uomo forte, fragile come non mai in questi giorni... se potessi lenire il suo dolore e farlo mio, solo mio. La canzone "Pezzi di vetro" di De Gregori mi ha sempre fatto pensare a lui, ora ancora di più. Devo farmi fare le carte e sperare che ci sia un futuro roseo all'orizzonte, una speranza a cui aggrapparsi, un'illusione a cui credere.






domenica 18 novembre 2012

Giorno 24

La parola d'ordine di oggi: DETERMINAZIONE.

Con determinazione mi sono alzata e ho fatto tante cose. Cosa banali, niente di che, ma le ho fatte con determinazione.

Oggi ho pensato che questi ultimi due giorni sono trascorsi lontano dal mio essere...e così con determinazione ricomincio. Giorno 24 = giorno in cui mi rialzo.

Non so bene quante volte ancora cadrò...quanti giorni neri ci saranno, ma con determinazione li affronterò... piano piano... e mi rimetterò in carreggiata. Non sia mai che Silvia Maschio si fa mettere i piedi in testa da una vita che inesorabilmente passa. Qual era il detto? Non importa quante volte cadi, l'importante è rialzarsi (più o meno fa così, no?) ecco. Mi rialzo. E avanti!

Il pensiero di Alberto e della nostra storia deve essere un ricordo da vivere nella serenità e non nella disperazione. Come dice il grande Faber "io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati" (Giugno '73). La rabbia però ancora alberga in me...e come non potrebbe? L'idea di essere di nuovo al punto di partenza mi fa rabbia, aver trascorso mesi di illusioni e speranze e ritrovarmi con un corpo sformato, gli ormoni a cavolo e un pugno di mosche in mano...mi fa rabbia. Per non parlare della paura che ho di non poter avere figli... ma questa per ora voglio nasconderla per bene.

Guardandomi allo specchio ho notato che forse non dovevo tagliarmi i capelli...poi mi sono riguardata e ho pensato che i miei occhi tristi meritano di sorridere un po'.

Oggi "Oceano" è la mia colonna sonora.








sabato 17 novembre 2012

Giorno 23

Il nuoto mi piace...ieri poi ci sono andata. Non solo. La sera ho fatto anche una lezione di Beat it, ovvero scazzottare con un saccone a ritmo di musica... mi sono sfogata. Ma mi sono sentita un pesce fuori dall'acqua...mi sono sentita inadeguata. Continuavo a dirmi che io non dovevo essere lì...che sarei dovuta essere a casa...al solito insomma.

Questa mattina ho sognato che nuotavo in piscina e a un certo punto ho colpito un neonato che era nella mia stessa corsia con il padre. Il quale me l'ha lasciato per andare a nuotare... era un bimbo ciccione (non era il mio) e io non sapevo cosa farne...e dicevo "non è il mio".
Che sogno brutto. Comunque questa mattina mi sono alzata tardi... ho cazzeggiato e poi ho chiamato il parrucchiere chiedendogli se aveva posto...dopo mezz'ora ero lì. Per fortuna la ragazza che di solito mi fa i capelli non c'era...così mi sono risparmiata il solito "è nato?", anche se in realtà mentre andavo dal parrucchiere ho incontrato la rumena del palazzo di fronte (il suo balcone è parallelo al mio) e la domanda me l'ha fatta lei... i rumeni sono spettacolari comunque... ha detto "mi dispiace tanto" e subito dopo mi ha raccontato del suo parto e del fatto che (poverina) le hanno tolto l'utero...e giù sulla sanità che non funziona.

Comunque...capelli tagliati (un bel po') e "riflessati" con uno shampoo colorante castano, per togliere il colore che assumono i miei capelli d'estate (ovvero frezze più chiare). Andrea si arrabbierà...a lui piacevano...ma a me ricordavano l'estate... per cui...ZAC!

Ora sto aspettando che arrivi Andrea per pranzare (lavorava fino alle 14)... e poi si vedrà.

AGGIORNAMENTO

Da bravo uomo il mio uomo non si è nemmeno accorto dei capelli...quando gliel'ho fatto notare ha detto che "avevo qualcosa di diverso". Tipico.
Siamo andati da Alby, caffè in centro, e ora è arrivata Anto.

Per oggi basta così.

venerdì 16 novembre 2012

Giorno 22

Più tardi voglio tornare in piscina. Gli ingressi che avevo non sono più validi... pazienza, si ricomincia anche con un nuovo abbonamento. Ho faticato ad alzarmi dal letto...mi sono svegliata come sempre alle 6:00... mi sono fatta tante domande, che come sempre non hanno risposta. Siamo rimasti nel letto abbracciati... Andrea capisce subito se qualcosa non va... e nel suo abbraccio ho trovato, come sempre, conforto. Oggi lui va a raccogliere le olive... come tutti i mesi di novembre.

È come se sentissi che una parte di me sta cercando di reagire, di farsi spazio tra il buio...come una luce piccola piccola che si fa strada.... sento che ho le capacità per farla avanzare, piano piano ci riesce e poi...improvvisamente si smorza. Questa mattina la vedo di nuovo piccola e traballante ma c'è.

Ieri pomeriggio ho messo via il carillon, l'angel sound e altre cose che avevo ancora nel cassetto del comodino. Ho riaperto i sacchetti di Alby, ho tenuto con me per un po' i vestitini. Oltre alla tenerezza che associo ad ognuno di essi (ricordandomi perfettamente il momento in cui li ho comprati, dove e quale stato emotivo avessi mentre lo facevo), ho provato un'infinita tristezza. Ho pianto tanto. Mi sono scaricata. Poi ho rimesso tutto a posto, con un ordine quasi maniacale., sono uscita dalla cameretta, ed ho richiuso la porta. Ho riaccantonato tutto. Un'altra volta.

Non lo so come sto. Sopravvivo. Questa è la parola giusta.


Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

{E. Montale}

giovedì 15 novembre 2012

Giorno 21

Quano si cerca di tornare alla normalità, si cerca di farlo dalle piccole cose... quelle cose che si sono sempre fatte, che sia partecipare a una manifestazione, prendere un caffè con le amiche, salutare i vicini anziani e parlare un po' con loro (ascoltando i racconti di quando erano giovani per la 50_esima volta), telefonare, fare la spesa ecc...
Il sintomo che la mia vita sta tornando alla routine di sempre l'ho avuto questa mattina guardandomi allo specchio. Non solo le macchie della gravidanza stanno andando via, non solo sta sparendo l'angioma stellato che avevo su uno zigomo da quando ero incinta...ma sotto il naso, piccolo e preciso, tondo e ben formato è apparso lui... un brufolo!!!

 Uno degli aspetti positivi della gravidanza è stato non averne più...io sono una di quelle 30-enni che hanno ancora uno stretto legame con l'adolescenza...evidenziato dai brufoli che periodicamente appaiono sul viso. Speravo di essere diventata grande...e invece no. Ovviamente questo brufoletto ha avuto vita brevissima...il tempo di vederlo, farci amicizia ed è sparito. Camuffato il rossore dalla BB cream.

Direi che quindi tutto sta tranquillamente tornando alla vecchia normalità. Anche io. Con una consapevolezza diversa, ma ci sto provando con tutte le mie forze... e devo dire che mi sento soddisfatta. Ho cambiato anche lo sfondo del computer...ho messo una mia foto (una delle poche in cui mi piaccio) dell'estate 2011, in cui sono abbronzata,  magra e sorrido. L'ho messa per ricordarmi di me stessa.  Perché per superare tutto questo devo ripartire da me. "Avermi sotto gli occhi" mentre lavoro mi sembra un buon metodo per ricordarmi di Silvia. Per non perdermi nella tristezza, ma pensare davvero a far tornare il sorriso sul mio viso. Una sorta di "compito". Silvia deve pensare a Silvia. Forse è stupida come cosa... ma come dico spesso in questo periodo per ora va bene così.

Stasera dovrei uscire con Anto e stare a cena con lei. Volevo pure andare a tagliarmi i capelli (il giusto)..ma non so... tornare dal solito parrucchiere mi mette pensiero.

Vedremo al solito come evolve la giornata. 


AGGIORNAMENTO

Anto sta male e non ci vediamo. Sono uscita con Emy, ho trovato un maglioncino con i gatti...un po' country ma carino. Ho sentito che stava di nuovo per rompersi la bolla...ho avvertito lo scricchiolio questa mattina, mentre ero alla Coin e guardavo le decorazioni di Natale. Ho cercato di non sentirlo...di non avvertirlo. Ma la bolla si è rotta di nuovo. Forse sono troppo ottimista... forse deve essere solo così. Oggi ho lavato anche tre body di Alby che ancora non avevo lavato...non lo so perché l'ho fatto...ora li metterò via. Credo che morirò disidratata dalla quantità di liquidi che sto perdendo con le lacrime. Prima pensavo a una cosa...forse non siamo destinati tutti ad avere una vita impostata in un certo modo. Forse io non sono destinata a diventare madre. Ci pensavo... in fin dei conti ho "forzato" la natura, cercando in tutti i modi di avere questo figlio. Che poi sia arrivato quando non ci pensavo è vero...ma sempre quando non ci pensavo l'ho perso. 

Forse devo solo accettare tutto questo. La stessa stronza che l'altro giorno mi ha consigliato di prendere "delle goccine" e di andare da uno "psichiatra"...prima mi ha detto "Salve Silvia, come sta?" quando le ho detto "abbastanza bene" ha esordito con un "MH". Ma che vuol dire MH?? Io questa la odio profondamente...e mi tocca lavorarci...ha provato quasi un disappunto nel sentirmi in quel modo...ma è una donna talmente stupida, talmente da poco che non vale nemmeno la pena perdere tempo a scrivere di lei. La odio e spero di finire presto questo lavoro con lei per non doverla né vedere né sentire mai più.

Intanto la bolla si è rotta.... e sto raccogliendo ancora una volta i mille pezzettini...la sto ricomponendo....

Abbiamo donato  i soldi che avevano raccolto i  colleghi di Andrea ad una associazione che si occupa di far giocare i bambini del reparto pediatrico dell'ospedale.  Al nome di Alby non c'è più solo una targhetta...ci sono anche dei sorrisi da donare a bambini malati. Il mio piccolo bambino dona speranza ad altri bambini. La cosa mi sembra carina.

Che tristezza...sto cercando in tutti i modi di vedere l'aspetto positivo delle cose. Sono un po' patetica.

È vero che il mondo continua a girare...ma credo che vada ad una velocità maggiore della mia per questo continuo a cadere...non ce la faccio a stargli dietro. 




mercoledì 14 novembre 2012

Giorno 20

Oggi sembra essere un giorno tranquillo..ho paura a dirlo perché la giornata è ancora a metà, ma il mio spirito sta meglio. Niente lacrime. Riesco  a parlare di quanto è accaduto con serenità. Quanto durerà questo "stato di calma apparente"  non lo so, ma per ora va bene così.

Mattinata passata con Emy, Andrea e Riccardo alla manifestazione. Sguardi carichi di pietà da parte dei "conoscenti", che sanno, ti abbracciano, e ti dicono "come va? Diciamo bene no?". Abbiamo camminato un sacco, speriamo serva questa manifestazione...ogni 2-3 anni dobbiamo scendere in piazza per cercare di salvare l'Acciaieria...sperem.


Pranzo da Fausta, chiacchere con Gianluca (che oggi era in versione "oggi parlo" e quando capitano queste giornate ne approfitto), saluto alla nonna di Andrea, ai miei vicini dell'ufficio. Stesso iter di sempre. Lacrime (che poi gli anziani ne hanno di più), "coraggio", "riprovaci tra qualche mese però eh!". Bottino del giorno ricavato dalle visite: un barattolo di pesto fatto in casa e una busta di boeri (non male eh?).

Il top l'ho raggiunto al rientro a casa...ho incontrato la "cassamortara del 4 piano". "Allora?, è nato?", "Sì" rispondo "ma purtroppo è morto". "Ma cosa mi dici??? Non puoi capire quante bare bianche stiamo usando in questo periodo....". Ecco. Questo è uno di quei momenti in cui hai la conferma che la persona con cui stai parlando, che per ovvie ragioni già reputavi essere imbecille, ti appare in tutta la sua pienezza...un'imbecille doc. Ha cominciato a farmi una descrizione delle bare bianche che hanno dovuto "ritirare fuori dal magazzino", "erano anni che non le usavamo...per gli italiani. Che c'entra per gli extracomunitari sì, si può dire che io ci mangio con loro, ma per gli italiani erano anni...l'ultima l'ho usata ieri per una bambina di 3 mesi. Comunque è colpa dello stress...gli extracomunitari sono stressati ma adesso ci stiamo stressando anche noi...e chi ne fa le spese sono i bambini". Avrei voluto fotografarmi. Credo di aver indossato la maschera delle "situazioni folli", quelle in cui ti viene da ridere ma è talmente assurdo quello che stai vivendo che non sai nemmeno che tipo di espressione usare. La signora ha terminato il suo discorso dicendomi "anche io ho sofferto tanto per un aborto...comunque meglio che sia successo ora che dopo". Detto questo è andata via di corsa. Sì perché la cassamortara è nota, non solo per il suo brillante acume, ma anche per la sua educazione...degna del galateo. In ogni caso questo conferma l'idea che avevo sulle persone che fanno questo lavoro...o devono avere qualche problema psichico oppure ci diventano "strani".

Bisognerebbe farci un libro sulle situazioni assurde che ho vissuto in questi giorni.
Ma ho conosciuto anche storie belle e persone nuove, come Daniela che questa mattina mi ha inviato l'immagine dell'alba a Milano come "inizio della giornata di oggi", che non solo è un gesto davvero carino, ma ha anche  un significato preciso... A volte si incontrano persone che possono cambiare  il cammino che si sta facendo...e che riescono ad alleggerirti il carico da portare. Ecco, lei è una bella persona che mi sta accanto pur non conoscendomi, e che senza saperlo mi da' forza.





Con un'alba così la giornata come poteva essere? Provo a lavorare un po'... che qui sto indietro su tante cose. E il mondo non si ferma di certo per me.

martedì 13 novembre 2012

Giorno 19

La mia scaletta ieri è stata seguita in parte...al posto di stirare ho pulito casa...il che vale doppio. Ho fatto anche un po' di addominali...il mio tono muscolare è ridicolo...ma ovviamente ci vuole tempo. Il tempo è sempre il fattore comune...per ogni cosa.

Ci vuole tempo per fare un bambino, ci vuole tempo per affrontare questo, con il tempo il mio fisico tornerà a posto, il tempo è l'unica cura. Ma io sono una che "chi ha tempo, non aspetti tempo".

Ieri non ho pianto...o almeno appena qualche lacrima. Oggi nemmeno. Ma questa mattina e questa notte mi sono girata e rigirata nel letto....con un grande senso di frustrazione. Sono piena di rabbia. Devo convogliarla davvero verso qualcosa...altrimenti vado in tilt.

Andrea ieri sera era strano... quasi assente. Ho sentito che è venuto a dormire verso le 3:30. Ieri sera abbiamo parlato di politica, del confronto di Bersani & Co. Il tempo è passato nella quotidianità di sempre. Ma sento che in parte lo stiamo forzando, che ci stiamo sforzando per ritrovare la Normalità.

Che poi la normalità non credo possa essere ritrovata. Dobbiamo trovarne una nuova.

La giornata è appena iniziata... il tempo deve ancora passare. Ma anche per oggi me lo sono organizzato per bene.

AGGIORNAMENTO

Sono riuscita a fare varie cose che avevo in sospeso: comprare la batteria nuova di roomba, telefonare alla rex per farmi sostituire i pezzi del piano cottura, prendere appuntamento dall'oculista.
Questa mattina sono stata in giro con Andrea, quando entra alle 14 sono sola tutto il giorno e volevo stare un po' con lui. Dopo pranzo sono venute mamma e Stef a stare con me, abbiamo chiaccherato di tante cose e la cosa mi ha fatto davvero piacere, qui a Terni non ci vengono mai!

Ora finisco di correggere delle bozze e poi... vado di addominali/corsa/ ballo (just dance).

Se riesco mi metto anche lo smalto...



Piano piano, una quotidianità che si rinnova. Piano piano ... ricomincio a vivere.

lunedì 12 novembre 2012

Giorno 18 - Giorno nuovo

Ecco è passato. È stato chiuso il cerchio.

Oggi è un giorno nuovo. Oggi non sono più in epoca gestazionale. Oggi è un giorno nuovo.

Mi sono alzata dal letto appena è suonata la sveglia, si dice che per la legge dell'attrazione sia necessario desiderare le cose che realmente vuoi e non soffermarsi sui pensieri negativi...dico questo perché a un certo punto si fa proprio l'esempio della sveglia. La sveglia da' fastidio e ogni volta che suona la vorremmo spegnere...ma questo comporta che ad essa sia associato un pensiero negativo che immancabilmente altera l'immagine della sveglia stessa facendoci diventare sempre più isterici nell'ascoltarla. Allora per la legge dell'attrazione bisogna alzarsi con il sorriso... ed essere felici, in questo modo la sveglia non sarà più un problema.

Quando questa mattina è suonata ho pensato a questo... la cosa mi faceva ridere perché fondamentalmente è un pensiero cretino... ma mi sono alzata. Ho lasciato il peso del cuore tra le lenzuola, non mi sono nemmeno accarezzata la pancia. E sono andata incontro al mio giorno nuovo, il giorno 18.

La giornata di ieri è stata molto pesante. Non ci sono parole per descriverla. Ma è passata.

Nel progetto di oggi ho diverse cose da portare a termine:

  • Lavoro... cercare di lavorare sul serio..visto che le scadenze si avvicinano;
  • Iniziare a fare ginnastica...credo inizierò con la mia wii fit...non ho voglia di andare oggi in palestra... ma almeno inizio;
  •  Stirare.
È una lista semplice... da qualche parte comincio.

Ma in questo mio giorno nuovo mi rendo conto che sono solo le 8:30... è ancora lunga. Confido nella legge dell'attrazione.


AGGIORNAMENTO

La giornata è ancora a metà...ieri ho ricevuto un sms dalla mia abbinata di mamme di Novembre...mi mancano...mi manca il periodo passato. Ho fatto una cazzata, ho riattivato il mio account facebook...sono entrata silenziosamente...e il bimbo di tati è nato (stupendo tra le altre cose)...e anche quello di tante altre... pur essendomi tolta dal gruppo ero amica loro e quindi mi sono comparsi i loro post. Ho sentito un colpo al cuore. Una fitta. Il mondo continuare a girare...silenziosamente sono uscita...in silenzio mi lecco le ferite.

Forse è vero che le persone non sanno come comportarsi ora. Forse davvero la soluzione più facile è quella di "consigliare" cose che probabilmente non si rendono conto cosa siano. Che sia uno psicologo, che sia un dimenticare cosa è accaduto,  che sia un andare avanti. Forse la gente è più spaventata e persa di me.  Anto dice che dovrei cambiare il mio nome di fb, che potrebbe essere un inizio. Ma ora lo lascio così. Domani magari tornerò ad essere Silvia Maschio. Oggi sono ancora Male-detta (vi prego cogliete il doppio senso).

Come dice Andrea io sono mossa dalla "stella del dovere"... devo sempre fare quello che dicono gli altri per accontentarli tutti. Mi sa che mi sono rotta i coglioni. Mi sa che inizio a fare quello che sento di fare. Decisamente. Se poi la gente non approva, pace. Basta sentir parlare le persone...basta. state zitti tutti quanti. State zitti. Con questo vuoto dentro i vostri consigli rimbombano. Tranquilli, non ho istinti omicidi, né sono tendente alla depressione. Sono solo incazzata nera. Sono davvero incazzata con il destino. Meglio essere incazzati che piangersi addosso. Se poi il mio pianto vi fa stare male...allontanatevi.

In ogni caso la lista delle cose da fare procede bene. Sto lavorando e ho messo in carica il telecomando della wii. Brava Silvia Maschio, o maledetta che tu sia. 

domenica 11 novembre 2012

Giorno 17

9 mesi di te. Dovevi essere qui con me...tutto doveva essere diverso.

Ci siamo sfiorati, ci siamo amati.

Quello che resta non basta, non basterà mai. L'assenza di te logora l'animo.

Quello che resta è vuoto, è buio e fa male.

Amore mio...dovevi essere qui.

Ti hanno strappato alla vita, la morte non può esistere prima della nascita.

Quello che resta io non lo voglio. Io voglio quello che doveva essere.

Non esiste sostituzione o rassegnazione.

9 mesi di te, meravigliosi. A fantasticare su come saresti stato, di che colore gli occhi, i capelli. Di quale sfumatura il tuo carattere. Ho immaginato tutta la tua vita.... la nostra vita. Il Natale che mai come quest'anno vorrei passasse veloce, il mio compleanno con te, il mare insieme, il tuo primo compleanno. Quello che resta è un progetto frantumato, dei sogni accantonati, un bimbo che non crescerà mai, degli occhi che non si apriranno mai alla luce. Quello che resta è un taglio nel cuore, una vita cambiata, le priorità modificate. Quello che resta  è uno scorrere dei giorni senza senso, un sopravvivere fatto di nulla.

Amore mio....dovevi essere qui.

Non ci sono pianti da consolare, baci da dare, abbracci stretti al cuore. Il tempo si è fermato, gelato e silenzioso.  Un dover convivere con la morte dentro.

Quello che resta non va bene. Quello che resta fa davvero male.

Ti porto con me, ti tengo stretto al cuore. Avrei voluto darti la vita, ma qualcosa è andato storto... avrei dovuto proteggerti e invece sono stata la tua morte. Sono morta con te amore mio.

Quello che resta è una culla vuota, braccia che tendono in aria, lacrime amare che tagliano il viso.


 Quello che resta è una mamma a metà.











sabato 10 novembre 2012

Giorno 16

Oggi è il 10-11-12. Avrei voluto cha Alberto nascesse oggi. Una bellissima data, facile da ricordare e "diversa" dai soliti numeri. Con le date, le ricorrenze ecc.. sono fissata. Ricordo tutte le date che hanno in qualche modo segnato la mia vita.

Per quanto riguarda Alby:
  • 1 marzo 2012 prima visita con il ginecologo attuale (ne ho cambiati diversi...e questo mi era piaciuto un sacco) che mi diceva che avrei avuto una "bella mestruazione"
  • 8 marzo 2012 scopro di essere incinta... l'endometrio spesso era indice di gravidanza...prime BHCG =1741
  • 12 marzo 2012 seconde BHCG =6432
  • 16 marzo 2012 il ginecologo mi fa una visita di straforo all'ospedale per farmi stare tranquilla...avendo ovulato dalla parte di quella che doveva essere la "tuba chiusa" avevo paura potesse trattarsi di una gravidanza extrauterina.... e invece Alby è lì, piccolo piccolo...2mm con un cuoricino che già batte...ricordo ancora che il gine disse "ha cominciato a battere da qualche ora". Avevo pensato "che spettacolo...so anche da quando ha cominciato a battere il suo cuore..."
  • 5 aprile 2012 prima visita "vera", Alby è lungo 2 cm, ha anche un abbozzo di gambe e braccia, riesco a capire quale sia il sedere e quale la faccia... con un cuoricino che batte all'impazzata...vengo "datata" sono di 8+4, dpp 11-11-12.
  • 29 maggio 2012, avverto il suo primo movimento...
  • 30 maggio 2012 amniocentesi a 16+4, mi dicono che è un maschio
  • 4 luglio 2012 morfologica, tutto perfetto, peso 640g
  • 3 settembre visita 3 trimestre peso 1,6 kg
  • 4 ottobre visita ginecologo peso 2,500 kg, "gravidanza da manuale".
  • 24 ottobre finisce tutto.
Oggi è 10-11-12. Domani la dpp. Oggi sarei stata di 39+6. Sento che risale la rabbia, e il dolore. Vorrei poter dimenticare tutto...tutti questi particolari. Pensare che la cosa non sia successa a me, a noi. Riesco a non piangere...ancora almeno.

Questa mattina mi è venuta in mente la canzone di Guccini dedicata a Silvia Baraldini (che con me c'entra davvero poco, ma ci chiamiamo con lo stesso nome...)

Mi chiedo cosa pensi alla mattina nel trovarsi il sole accanto
o come fa a scacciare fra quei muri la sua grande nostalgia
o quando un acquazzone all' improvviso spezza la monotonia,
mi chiedo cosa faccia adesso Silvia mentre io qui piano la canto...

Mi chiedo ma non riesco a immaginarlo: penso a questa donna forte

che ancora lotta e spera perchè sa che adesso non sarà più sola. 



 Io mi chiedo se ce la farò...mi ripeto di sì...ma quanto è dura.



venerdì 9 novembre 2012

Giorno 15

Ogni mattina mi sveglio e guardo la cameretta di Alby...Ronnie continua a volerci entrare e graffia costantemente la porta...non lo faceva da mesi. Non ci sono più entrata da quando abbiamo smontato la culla. Oggi è una giornata un po' così. Pedro sembra accorgersene e non mi lascia sola un secondo, sta con me da ieri sera, mi abbraccia e mi bacia come solo un gatto "mammone" può fare.

Ieri sono riuscita ad andare al supermercato "di sempre" da sola, ho affrontato le persone...è stato difficile, ma non impossibile. Ci rimane malissimo la gente...la ragazza del banco gastronomia quando mi ha visto mi ha detto "ci siamo sgonfiate eh?", ha realizzato subito dopo che qualcosa non andava...mi è venuta ad abbracciare scusandosi...idem per Giada, la ragazza della cassa...si è messa addirittura a piangere. Stessa scena al forno, dove vado a comprare il pane, occhi lucidi, abbracci e "coraggio, devi avere tanta forza". Sono andata anche dalla mia dottoressa, stesso iter. Addirittura lei mi ha detto che il figlio è nato con un solo giro di cordone e l'hanno dovuto intubare...

Da ieri non faccio che ripetermi "se"... ma questo "se" resta appeso in aria, senza un seguito. La mia dottoressa sostiene che fosse in sofferenza già dalla mattina. Oggi ho la visita con il ginecologo... mi devo scrivere su un foglio le cose da chiedere, perché poi quando sono lì mi scordo tutto. Lui lavora in ospedale e voglio capire bene cosa sia successo. Oggi andrò da Alby.

Ora provo a lavorare un po'... ogni giorno sembra meno buio. Sono certa che il mio bimbo mi sta aiutando a ritrovare la strada, lo sento.

H 18:30
Visita fatta. Tutto bene. Sembra che io abbia già le mestruazioni...sembra. Io so solo che sono 16 giorni che ho il ciclo. In ogni caso va tutto bene. Ripresa fisica perfetta. Tra le altre cose sto sopra di 1,2 kg...che dire...bravo fisico di Silvia. Ho chiaccherato con il dottore per più di un'ora...non so se mi ha fatto più male sapere che il bimbo era sano, che la mia placenta era perfetta, senza segni di trombosi, di sofferenza (l'ha definita "fresca"... a me ha fatto un po' schifo), che non devo fare esami, o che Alberto è morto "impiccato". In pratica qualora fossi arrivata a partorire naturalmente mi avrebbero dovuto fare un cesareo d'urgenza...perché avevo il cordone di 80cm ma con 4 giri intorno al collo...lui era "appeso". Andrea mi ha detto infatti che hanno tagliato il cordone per farlo uscire. Pratica che si fa se il bimbo è già morto, ma che non si fa in caso di parto. Sono andata via ancora con dei "se"..."se" il tracciato avesse segnalato la sofferenza mi avrebbero fatto un TC e lui sarebbe qui, "se" avessero fatto il tracciato alle 20:00, "se"..."se"... Fatalità, caso, destino.

Dice che dobbiamo sapere che siamo sani, che non ho avuto nessun problema, che era tutto perfetto... sì ma questa perfezione è finita a puttane. Quanta rabbia. Quanta rabbia.

1 caso su 1000. 5-6 a TR all'anno. Che culo. Le due ragazze del corso preparto che avevano il mio stesso ginecologo hanno partorito... loro che avevano cominciato la gravidanza con tanti problemi... io di problemi non ne ho avuti mai...ho fatto come si fa per i fuochi d'artificio, il botto alla fine.

Giro in centro, ho comprato due libri uno dei quali non so chi sia l'autrice ma mi ispirava il titolo, la "libraia" mi ha detto" "è bellissimo, ma fa piangere tanto", le ho risposto "non ci sono problemi, in questo periodo lo faccio spesso". In giro con lo scooter per Terni, chiacchere con Andrea, mano nella mano a passeggiare a dirci "prima superiamo questa cosa, prima saremo sereni". Pensieri, riflessioni, che mi fanno pensare a quanto in questa disgrazia sia "fortunata" ad avere la sua mano nella mia. L'aria è fredda, in giro comincia a spuntare il Natale... voglio speranza. Voglio che ritorni l'alba dentro al cuore. Piano, piano. 

giovedì 8 novembre 2012

Giorno 14

Per la prima volta in due settimane ho dormito malissimo...mi sono svegliata alle 3:00...sono rimasta a pensare per ore...alle 5:00 avevo addirittura sentito il telefono di casa suonare...e ho iniziato a fare pensieri orribili su chi fosse stato, su quel tragica notizia dovessero darmi. Andrea era al lavoro. Mi sono addormentata quando è rientrato alle 7:00.

Ieri mi sono resa conto di quanto questa vicenda tocchi gli animi delle persone. È ovvio...voglio dire quante storie tragiche riescono a smuovere le corde dell'anima? Che poi, più sono tragiche e più fanno "audience". Una signora del mio condominio, si è messa a piangere e mi ha abbracciato...in tutti questi anni ci siamo sempre salutate/parlate, come si fa tra buoni condòmini (sembra strano ma sono anche in grado di allacciare rapporti discreti con la gente), e non me l'aspettavo. Anche lei, come tanti altri, mi ha consigliato un "buon psicologo", tipo quella dove va la figlia   "non costa nemmeno tanto". "è una brava, sai? Una di quelle che ti fa parlare, che non si impone"..."ci mancherebbe", ho pensato. "Mio figlia c'è andata, e devo dire che sta meglio". Ecco. A questo punto avrei dovuto dirle "Mia cara, tua figlia non sta bene per nulla...sembra un automa, cammina con gli occhi persi..." ma il solito sorriso di circostanza (forse anche beffardo) ha preso il sopravvento.

Una volta per tutte: non voglio andare dallo psicologo. Non credo nella figura dello psicologo. Credo altresì che le persone che ci vanno tornano in qualche modo "cambiate", e non guarite. Credo che il dolore degli eventi vada superato, dopo averlo attraversato. E questo stesso dolore ti cambia, ma ti guarisce anche. Mi sono sempre detta che nel dolore si cresce. Certo arrivati a questo punto sono Matusalemme... ma continuo a credere che la forza per superare le cose sia dentro di noi.

E non venite a dirmi "hai ancora tanti nodi da sbrigliare", "fatti aiutare". Forse nella mia pazzia sto bene. La cura che funziona per qualcuno non deve necessariamente funzionare per tutti.

Dodici anni fa non sono andata dallo psicologo. Dodici anni fa ho ucciso un bambino di 12 anni investendolo con la macchina. Percorro quella strada tutte le volte che vado dai miei. Ricordo perfettamente la scena, abbasso gli abbaglianti perché c'era una macchina nell'altra corsia, sono dentro il dosso, esco dal dosso e vedo "qualcosa" con una giacca verde che attraversa la strada, è nella linea di mezzeria, il tempo di inchiodare, un tonfo, la macchina che si ferma, fumo. Io che attonita dico "Mio Dio cosa è successo", scendo in preda a uno shock.... vengo portata via da Diego che era nella macchina dietro a me. Cerco di capire cosa è successo, cerco il bambino....sento urla, vedo una scarpa. Black out. Avevo 21 anni. E sono sopravvissuta a tutto questo e a tutto quello che ne è conseguito. Processi, scritte sui giornali, la gente che parla di te (per inciso sono stata assolta 2 volte a seguito di due processi penali). Sono sopravvissuta a quelli che pensavano "che non ce l'avrei fatta", "chissà se tornerà all'Università", a quelli che "ho pregato tanto per te" (questi sono gli intramontabili...), a quelli "che disgrazia Silvia!", e anche a quelli che dicevano "Ma se lo avevi visto perché non ti sei fermata?".  Non sono andata dallo psicologo. Ho elaborato quello che era successo...c'ho messo anni è vero, ma ne sono uscita, rafforzata. La mia paura più grande  era che capitasse a me...mi dicevo sempre "Ho tolto loro un figlio, ora Dio lo toglierà  a me". È ovvio che quando è accaduto abbia pensato e detto "Si è avverato". Ma dico anche che a questo punto ho pareggiato i conti con il destino. Sono da psicoanalizzare? O sono una persona normale che cerca di andare avanti? Non credo nello psicologo, non credo nello xanax e derivati. Credo che le croci che uno porti sulle spalle siano proporzionali alla forza che si ha per poterle portare. Nonostante tutto continuo a credere che le cose accadano per un motivo preciso. Mi sfugge il senso di questa triste vicenda...ma lo capirò con il tempo.

Per ora devo solo reagire. E la forza di sopravvivenza che ogni giorno mi fa scendere dal letto, sebbene ogni fibra del mio corpo voglia restare lì, inerme, ben presto si trasformerà in una forza diversa, in grado di farmi dire "ho superato anche questo".  Per questo dico che devo ancora attraversare tante fasi... perché so bene come e in quale modo affrontare questo dolore. Anche se è un dolore diverso, più intenso e più maturo. So per certo che voglio tornare a vivere e ad amare come questi ultimi mesi, anche se sarà diverso, anche se io dentro sarò diversa, so che è possibile. Questo è il periodo più difficile, quello dove ogni parte di me sanguina e prova dolore.

Non posso permettere alla morte di vincere e di abbattermi. Non posso proprio. Per me, per Andrea, per tutti quelli che mi vogliono bene.

Oggi c'è il sole, dentro e fuori di me.






H 16:45
Amore mio, ho pensato che sei te a darmi la forza... come si dice su CL ti cullo nel cuore. Non basta, ma me lo farò bastare... se solo avessi potuto cullarti un po' di più...




mercoledì 7 novembre 2012

Giorno 13

Ancora in bilico. Mai come oggi sento di dover andare avanti e farmi forza.

Mi hanno colpito al cuore le parole che mi ha detto, ieri sera e questa mattina, Andrea. Il mio uomo forte è triste. Sta male come me. E non voglio vederlo così... non posso pensare a lui così. Bisogna reagire...per non lasciarsi sopraffare. Non so in quale modo si possa reagire...qualche giorno fa (quando l'altalena era in alto) avevo scritto su Ciao lapo che "reagire alla morte è possibile vivendo". Certa e sicura che ne stavo venendo fuori. Ovviamente non è così, nel senso che ci sono ancora dentro per bene, ma forse il mio inconscio ha detto la verità...vivendo.

Ieri ho scoperto, guardando in giro su internet, che l'autopsia che viene fatta include, oltre all'analisi dei vari organi (quali cuore, polmoni ecc..), anche il cervello. La cosa mi ha rabbrividito...ma in cuor mio lo sapevo già quando ho accarezzato in testa Alby ho sentito che aveva "qualcosa" sotto al cappellino. L'ho detto ad Andrea ed ho fatto male... che cretina che sono...lui che non riesce nemmeno a guardare grey's anatomy...sono proprio cretina.

Questa notte ha lavorato...ci siamo sentiti ieri sera verso mezzanotte, volevo sentire come stava... e poi mi mancava. La tragedia che ci ha investiti ci ha unito ancora di più... sentiamo di stare bene quando siamo insieme...da soli, invece, veniamo sopraffatti dalla tristezza. Deve passare il tempo... il tempo ci aiuterà. Ma io continuo a gridare dentro di me che "non doveva succedere".

Non credo riuscirò mai ad accettare la cosa. Come si può?

Devo essere forte, devo affrontare questa vita così assurda... per me e per Andrea.

Due settimane fa, a quest'ora, eravamo in 3.


Questa mattina mi è rivenuta in mente una canzone di un miliardo di anni fa...era il 1994. Avevo 15 anni, Andrea ancora non lo avevo conosciuto ed ero in fissa con questa canzone...che per miracolo questa mattina sono riuscita a ritrovare (non ricordavo né l'autore né' il titolo, ma solo una frase "la tua gatta nera è innamorata come te").



Era meglio quando era peggio. Era meglio morire da piccoli coi peli del culo a batuffolo...



martedì 6 novembre 2012

Giorno 12

Ho messo l'ora giusta all'orologio. Un piccolo passo verso il domani.

Vorrei tornare indietro di 5-6 anni, a quando non ne avevo ancora 30, forse Andrea non aveva tutti i torti quando diceva che "potevamo stare tanto bene". Lui che sembrava che non volesse questo figlio...e che ora fa fatica ad alzarsi dal letto perché si sente demotivato e perso quanto me.

Sto cercando di ritrovare lo spirito emotivo di quegli anni, anche se mi rendo conto che ho una maturità diversa, più completa e razionale. Ma era così semplice vivere. Un figlio ti cambia per sempre. Cambia il modo di vedere le cose.

Ieri sera mi ha chiamato Anna, la signora che mi ha aiutato in questi ultimi mesi a pulire casa. L'avevo cercata io per dirle che per il momento non ho bisogno del suo aiuto.  


Sto leggendo un libro che avevo cominciato in gravidanza ma che smisi di leggere dopo 3 pagine (ho diversi libri in casa comprati con La Repubblica, ogni tanto ne prendo uno a caso e leggo). Si chiama Nati 2 volte (G. Pontiggia), tratta della storia autobiografica dell'autore che ha un figlio spastico a causa dell'anossia durante la nascita. Qualche mese fa, inorridita, lo chiusi perché non volevo pensare a una cosa tanto terribile. Mi domando oggi se fosse successo a me, le premesse c'erano tutte. C'è una frase molto bella che riguarda l'insegnante di sostegno del figlio, viene definita: "aliena dallo scoraggiamento, avversario non meno temibile". Ho pensato che è proprio lo scoraggiamento quello che mi rende inerme. Sono scoraggiata. Ammettere il proprio stato può essere un inizio?

Oggi vorrei tornare da Roger per concludere l'argomento funerale. Vedremo.

1000,00 euro. Questo il costo del funerale. Abbiamo scelto cosa mettere sulla tomba, una "pergamenina" di porcellana (giuro, la meno orrida possibile) con dei fiorellini e una farfalla. Carattere scelto: Times. Mi è venuto da sorridere quando Roger lo definiva "il carattere più usato", le avrei risposto che è lo stesso che viene utilizzato nella maggior parte dei libri... un bel Times. Avrei preferito un Avant-Gard ma  "non è adatto".  Nella bottega degli orrori la signora Roger (che ho scoperto chiamarsi Margherita) ha un ufficio degno di una pompa funebre. Scrivania di noce, sedie di legno massello, la sua è tipo un "trono". Totem di legno da una parte, mobili brutti e vecchi, crepa sul muro, lampadario con luce flebile. Espositori per vasi da fiori da mettere sulle lapidi fatti a forma di ramo con scritto "Il ritorno alla natura". Se avessi avuto un pisello mi sarei grattata.

Sono stata brava, non ho pianto. Nemmeno quando sulla fattura ha scritto "Feto N.M". Avrei voluto gridarle che non era un feto, era un bimbo. Ma si vede che la prassi funeraria prevede questo linguaggio. Uscita da lì però non ce l'ho fatta. Ho pianto... non posso pensare che il nome di Alby sia stato scritto per la prima volta su una targhetta di bronzo (quella della bara) e sulle pratiche della pompa funebre. Un pianto breve e composto. Ma almeno abbiamo quasi finito...ora dobbiamo vedere il provino...assurdo. È tutto assurdo. A quest'ora avrei dovuto cambiare pannolini non pensare alla lapide di mio figlio.

Oggi l'altalena sta risalendo...ma tanto lo so che a breve scenderà. Provo a lavorare un po'. Non ho altro da aggiungere...Andrea questa sera ricomincerà a lavorare...stiamo tornando noi due alla nostra vita da due. Speriamo passino presto i giorni.








lunedì 5 novembre 2012

Giorno 11

Ieri l'altalena è scesa bruscamente. Ho trascorso il pomeriggio sul letto...sentendo il carillon, che ascoltavamo tutte le sere... tra lacrime e singhiozzi. Un pomeriggio da dimenticare, da cui ne sono uscita a forza. Come è labile il confine tra la coscienza e l'incoscienza. Sarebbe facile lasciarsi andare giù. In un attimo puoi scivolare nell'oblìo e vedere nero, sempre più nero. Ma i deboli possono fare questo, io no. O almeno, io non voglio.

Verso sera ho ricominciato a respirare...a riprendere il controllo. Ma quanta fatica. Quanto è faticoso aggrapparsi alla vita, ho quasi dolore ai muscoli per la forza necessaria a rialzarsi. Povero Andrea... se mi lascia c'ha ragione. Mi pesa appoggiarmi a lui, ma come dice zia "ha braccia forti che mi abbracciano e mi sostengono", ed io  ho bisogno di lui come l'aria che respiro.

Dovevo andare a sentire Nichi, ma non ce l'ho fatta...ho rivisto "Non ti muovere" bello. Come la prima volta. È strano come riguardando i film o rileggendo libri si scoprano particolari sfuggiti la prima volta, dovrei farlo più spesso. La prima impressione è sempre approssimativa.

Oggi va meglio. Oggi ricomincio a lavorare. Vediamo come va, vediamo se aiuta. Fuori soffia un vento caldo...ma  a novembre non dovrebbe far freddo? Aspetto la primavera.

Devo concentrarmi su altro, devo pensare ad altro. Anche se oggi sarebbe dovuto essere diverso. Si avvicina la dpp (data presunta del parto) si dice che sia il primo grande ostacolo da superare, dopo la morte ovviamente. Mi sento come in una foresta piena di rovi...come mi muovo mi faccio male. Speriamo arrivi presto una radura.

Oggi ci sta bene Just breathe... amore mio... che vuoto che  hai lasciato.







domenica 4 novembre 2012

Giorno 10

La giornata è cominciata alle 6:00 come al solito. Speravo che andando a dormire alle 2:00 potessi allungare un po', ma il mio orologio biologico non ne vuole sapere. Ho resistito nel letto fino alle 8:00, fino a quando i pensieri tetri hanno cominciato ad insinuarsi...e allora mi sono alzata, per non averne.

Oggi l'altalena ha cominciato a scendere...normale prassi, mi ripeto. Io sono una "mamma speciale". Chi frequenta il gruppo www.ciaolapo.it sa di cosa parlo. Mi ha consigliato il gruppo una delle mie amiche di "Mamme di novembre"... sono sempre stata un'assidua frequentatrice di forum, prima di Clinica veterinaria (quando avevo lenny che stava male), poi di Sintomi e test di gravidanza (quando  nnon riuscivo a rimanere incinta e avevo tutti i sintomi..anzi i fanta-sintomi, come si chiamavano nel forum), poi di Fertilità e sterilità (quando ho cominciato a prendere il Clomid) e poi di Mamme di Novembre (quando sono rimasta incinta).

Questi ultimi mesi sono stati carichi di emozioni...e di amicizie virtuali. Quando vivi le stesse emozioni è facile trovare conforto, aiuto e sostegno. Prima avevo sostegno di un certo tipo, ora di un altro. Ho lasciato i forum...ho lasciato l'ultimo (che poi avevamo un gruppo segreto su fb) con tanta tristezza. Avevo tante amiche con cui salutarmi la mattina, con cui chiaccherare di problemi comuni...le ho lasciate con la tristezza nel cuore. Ma non posso più aprire fb e leggere che è nato il bimbo di Tati, o di Julie... non riuscirei a gioire senza piangere il mio bimbo di novembre. Loro hanno capito...sono state così carine fino alla fine... e sento che mi hanno arricchito...un giorno magari riattiverò il mio account, per scoprire l'immagine composta da tutti i bimbi di novembre che doveva fare Ale. Ma ora non posso.

Ora sono una mamma speciale. Quanto è dura leggere storie come la tua...altre ancora più drammatiche. Il prossimo che mi viene a dire "è la vita"... la vita è una scommessa. La nascita è un terno al lotto. Quando dicevo che essere incinta non vuol dire essere malata...forse mi sbagliavo...aspettare un figlio, seppure possa sembrare una cosa "naturale", è in realtà una grande scommessa con il destino. Carta vince, carta perde. Non sono mai stata fortunata al gioco. E soprattutto...detesto perdere (emy sa bene come sono suscettibile...).

Molte mamme mi hanno consigliato di "indagare", che non è detto sia stato il cordone... ci sono degli esami da fare, ho deciso che li farò, non voglio essere stata io la causa della morte di Alby, ma visto che i medici dicono solo "sono cose che succedono", forse è il caso di approfondire...fin tanto che non avrò l'esito dell'autopsia. Voglio chiarezza.

Lo so che il risultato non cambierà...ma credo sia giusto. Almeno convoglio la rabbia verso qualche cosa.

Inizio a fare pensieri su una nuova gravidanza. La verità è che questa incompleta mi pesa proprio. Mi sveglio e mi tocco la pancia...come facevo ogni mattina. E mi manca. Mi manca terribilmente. Sopporterei altri 10 mesi di insonnia, di mal di schiena, di nausee...ma so che è prematuro...che sono pensieri dettati dalla rabbia e dalla tristezza. Il fatto stesso che dopo un minuto sia assalita dal pensiero "No, non voglio più figli"... mi fa capire quanto immaturi siano questi pensieri.

Oggi sento che la colonna sonora della giornata potrebbe essere "Lettera" di Guccini.




Oggi è ancora una giornata lunga da far passare. Non voglio cambiare l'ora della mia sveglia. Sono ferma a 10 giorni fa.
 











sabato 3 novembre 2012

Giorno 9

Da ieri ad oggi sembrano passati mesi. Ecco che sono sull'altalena, sul suo picco massimo.

Ieri pomeriggio abbiamo messo via la culla, le copertine, i vestitini e il passeggino. Ho provato tanta dolcezza  nel farlo. Sorridevo mentre mettevo via i calzini piccolissimi con i gattini...il primo completino comprato, i body comprati da H&M con la scritta "I <3 Mum". Abbiamo messo via le ecografie, anche la morfologica in 3D...quanto sei bello Alby. Andrea ha voluto conservare la camicia da notte del parto, dove c'e' una piccola macchia di sangue di Alberto, quando me lo hanno messo in braccio... dice che c'è un po' di lui. Ho provato dolcezza...e serenità. Una serenità strana, intrisa di consapevolezza che sono stati mesi stupendi. Che nessuno potrà mai togliermeli... e sono serena perché è come se sapessi che torneranno mesi pieni d'amore. Magari no, o magari sì.

Siamo usciti con gli amici e mi sono sentita bene, anzi, ci siamo sentiti bene. Abbiamo scherzato, abbiamo riso...a volte un velo di tristezza mi ha attraversato il cuore...ma poi tornava quella strana sensazione di "benessere". E non è dipeso dalla birra.

Questa mattina il risveglio è stato meno traumatico. Ho parlato con Andrea di questa mia sensazione... lui sta esattamente come me.  Siamo insieme in tutto questo. Come sempre.
Finalmente siamo andati in scooter... caffé con Marina, chiacchere serie e meno serie, sa bene quello che stiamo provando... e mi dispiace che abbia dovuto rivivere questo trauma.

Tornare a vivere comporta anche cose che non vuoi vedere, come quell'amica di fb che ti saluta e ti sorride... e ti dice "ti dò solo un bacio". Oppure l'incontro che più temevo, quello di Arianna...i nostri bimbi si correvano solo 3 settimane, abbiamo vissuto la gravidanza in parallelo...ma lei capisce e mi saluta da lontano...forse ha visto che sono diventata di pietra guardando il suo carrozzino. Alcuni capiscono, altri no. O forse sono io che do' pesi diversi alle cose a seconda di chi le fa, anzi, sicuramente.


Oggi sento che il peso sul cuore si è fatto più leggero.

Oggi sento che Alby mi ha lasciato così tanto... che non voglio scordare nulla e che non rimpiango nulla. Oggi è Santa Silvia. Anche se mi sento un po' Martire.

venerdì 2 novembre 2012

Giorno 8

Sveglia dalle 6:00, come sempre. Niente lacrime questa mattina, mi sembra buono.
Ho ancora mal di stomaco, mi preparo una camomilla.

Mi sembra così assurdo il vuoto che si sente in casa...eppure lui non è mai stato qui...era in me ma non qui. Eppure sento che è tutto così triste. Con Andrea cerchiamo di "fare", ma non basta, non aiuta. Il fatto stesso che Andrea si sia messo a ritoccare con la vernice gli oggetti di casa la dice lunga sul suo grado di tristezza. Sento che sto per diventare apatica... che abbia avuto ragione l'infermiera? Che siano gli ormoni che scendono... o è dovuto al trauma? Che importa... certo è che bisogna "andare avanti".

Provo razionalmente a dirmi che Alberto non lo conoscevo ancora, che è stato con me 9 mesi, ma che  ancora non avevamo cominciato una vita "fuori dalla pancia". Mi dico che io sono quella di sempre, quella di febbraio, che voleva un figlio ma che era quasi rassegnata. Mi dico che ci sono bambini odiosi, che ora sono ancora "libera" di fare ciò che voglio del mio tempo. Mi dico che siamo io e Andrea e va bene così. Mi dico, mi dico. E sento il vuoto dentro. La rabbia che sale. Mi dico che la mia vita doveva essere diversa e invece è una merda.

Il tempo non aiuta, il tempo aumenta il rancore e la rabbia. Non ho voglia di fare niente. Aspetto che arrivi sera per andare a dormire.

Passaggio al patronato per la "maternità". Il tizio occhialuto mi guarda con compassione, sono forte e passo il certificato di Alby, quello dove c'e' scritto Alberto G., nato il, alle, padre, madre. In basso: il bimbo è nato morto. Riesco a non piangere, ad essere distaccata e fredda. Documento, fotocopie, metta una firma qui, "non si preoccupi lo riempio io il modulo". Arrivederci.

Supermercato. Sono rimasta in macchina 10 minuti, Lucio Dalla che cantava. Mi sono fatta forza e ho affrontato il mondo.  Va bene fare così, mi ripeto, mi sono trascinata fuori e ho continuato a vivere. Hostess che consiglia "gnocchi di nonna rina?", "no!" le ho risposto. 
Litigo con un papa' perché dopo che stava in mezzo gli sono passata sopra un piede con un carrelletto di plastica (vuoto), gli dico che è lui che sta in mezzo e lo invito ad andare a quel paese. Sto meglio. Butto fuori la rabbia. Però forse non è indicato che io esca da sola...rischio di trovarmi in questura. Litigate varie in macchina, sorpasso tutti, insulto tutti. Meglio, sempre meglio.

Chiacchere con Emy e Rina al parco rosselli, fortuna Emy che mi fa sempre ridere! Andrea non sta bene, lo vedo, lo sento. Vorrei poter lenire il dolore di tutti...ma io per prima non riesco a curarmi.
Ci sono cose che mi danno fastidio e a cui non posso porre rimedio. Sento di essere sola, anche in mezzo a tanta gente.