Sveglia dalle 6:00, come sempre. Niente lacrime questa mattina, mi sembra buono.
Ho ancora mal di stomaco, mi preparo una camomilla.
Mi sembra così assurdo il vuoto che si sente in casa...eppure lui non è mai stato qui...era in me ma non qui. Eppure sento che è tutto così triste. Con Andrea cerchiamo di "fare", ma non basta, non aiuta. Il fatto stesso che Andrea si sia messo a ritoccare con la vernice gli oggetti di casa la dice lunga sul suo grado di tristezza. Sento che sto per diventare apatica... che abbia avuto ragione l'infermiera? Che siano gli ormoni che scendono... o è dovuto al trauma? Che importa... certo è che bisogna "andare avanti".
Provo razionalmente a dirmi che Alberto non lo conoscevo ancora, che è stato con me 9 mesi, ma che ancora non avevamo cominciato una vita "fuori dalla pancia". Mi dico che io sono quella di sempre, quella di febbraio, che voleva un figlio ma che era quasi rassegnata. Mi dico che ci sono bambini odiosi, che ora sono ancora "libera" di fare ciò che voglio del mio tempo. Mi dico che siamo io e Andrea e va bene così. Mi dico, mi dico. E sento il vuoto dentro. La rabbia che sale. Mi dico che la mia vita doveva essere diversa e invece è una merda.
Il tempo non aiuta, il tempo aumenta il rancore e la rabbia. Non ho voglia di fare niente. Aspetto che arrivi sera per andare a dormire.
Passaggio al patronato per la "maternità". Il tizio occhialuto mi guarda con compassione, sono forte e passo il certificato di Alby, quello dove c'e' scritto Alberto G., nato il, alle, padre, madre. In basso: il bimbo è nato morto. Riesco a non piangere, ad essere distaccata e fredda. Documento, fotocopie, metta una firma qui, "non si preoccupi lo riempio io il modulo". Arrivederci.
Supermercato. Sono rimasta in macchina 10 minuti, Lucio Dalla che cantava. Mi sono fatta forza e ho affrontato il mondo. Va bene fare così, mi ripeto, mi sono trascinata fuori e ho continuato a vivere. Hostess che consiglia "gnocchi di nonna rina?", "no!" le ho risposto.
Litigo con un papa' perché dopo che stava in mezzo gli sono passata sopra un piede con un carrelletto di plastica (vuoto), gli dico che è lui che sta in mezzo e lo invito ad andare a quel paese. Sto meglio. Butto fuori la rabbia. Però forse non è indicato che io esca da sola...rischio di trovarmi in questura. Litigate varie in macchina, sorpasso tutti, insulto tutti. Meglio, sempre meglio.
Chiacchere con Emy e Rina al parco rosselli, fortuna Emy che mi fa sempre ridere! Andrea non sta bene, lo vedo, lo sento. Vorrei poter lenire il dolore di tutti...ma io per prima non riesco a curarmi.
Ci sono cose che mi danno fastidio e a cui non posso porre rimedio. Sento di essere sola, anche in mezzo a tanta gente.
Purtroppo e' vero che sei sola, perche' solo tu puoi sconfiggere il tuo dolore, pero' siamo in tanti a fare il tifo per te.
RispondiEliminaHo detto una stupidaggine, non e' vero che devi essere sola per forza.
RispondiEliminaAll'ospedale non ti hanno indirizzato verso alcun supporto psicologico? Forse puoi trovare qualcosa al consultorio?
Mi sembra assurdo che tu sia stata lasciata sola in questo momento, io ho avuto i ladri in casa lo scorso Gennaio e la Polizia mi ha fatto chiamare dal Centro per il Supporto della Vittime, per assicurarsi che stessi vivendo bene la cosa. Ed il mio, in confronto, era proprio un problema da nulla!
In realtà il supporto psicologico mi è stato proposto, ma io non lo cerco. Non ho mai creduto nella soluzione dello psicologo...per cui se non ci credo trovo difficoltosa la "cura". È a suo modo una cura anche questo...scrivere, è come parlare, espongo le cose, le butto letteralmente fuori e le analizzo. In fin dei conti non è questo che fa uno psicologo? Farti vedere le cose che senti dalla prospettiva giusta? Forse pecco di superbia (anzi, sicuramente). Ma per ora sento che la soluzione la posso trovare solo dentro di me
RispondiEliminaOvviamente solo tu puoi sapere cosa e' meglio per te. Io, se mi permetti il consiglio, ti direi di cercare aiuto dove e quando ne hai bisogno e, perche' no, di provare tutto e poi magari decidere che e' inutile.
RispondiEliminaFai finta di dover preparare lo scritto di Fisica II: all'inizio con i problemi non si sa dove mettere le mani, oppure si risolvono ma una chiacchierata con l'esercitatore ci fa scoprire trucchetti nuovi per la risoluzione; poi a volte l'esercitatore e' un idiota e si imparano piu' cose a studiare con i compagni che ad andare da lui. Pero' se uno non ci va non puo' saperlo.
Un abbraccio!