mercoledì 7 novembre 2012

Giorno 13

Ancora in bilico. Mai come oggi sento di dover andare avanti e farmi forza.

Mi hanno colpito al cuore le parole che mi ha detto, ieri sera e questa mattina, Andrea. Il mio uomo forte è triste. Sta male come me. E non voglio vederlo così... non posso pensare a lui così. Bisogna reagire...per non lasciarsi sopraffare. Non so in quale modo si possa reagire...qualche giorno fa (quando l'altalena era in alto) avevo scritto su Ciao lapo che "reagire alla morte è possibile vivendo". Certa e sicura che ne stavo venendo fuori. Ovviamente non è così, nel senso che ci sono ancora dentro per bene, ma forse il mio inconscio ha detto la verità...vivendo.

Ieri ho scoperto, guardando in giro su internet, che l'autopsia che viene fatta include, oltre all'analisi dei vari organi (quali cuore, polmoni ecc..), anche il cervello. La cosa mi ha rabbrividito...ma in cuor mio lo sapevo già quando ho accarezzato in testa Alby ho sentito che aveva "qualcosa" sotto al cappellino. L'ho detto ad Andrea ed ho fatto male... che cretina che sono...lui che non riesce nemmeno a guardare grey's anatomy...sono proprio cretina.

Questa notte ha lavorato...ci siamo sentiti ieri sera verso mezzanotte, volevo sentire come stava... e poi mi mancava. La tragedia che ci ha investiti ci ha unito ancora di più... sentiamo di stare bene quando siamo insieme...da soli, invece, veniamo sopraffatti dalla tristezza. Deve passare il tempo... il tempo ci aiuterà. Ma io continuo a gridare dentro di me che "non doveva succedere".

Non credo riuscirò mai ad accettare la cosa. Come si può?

Devo essere forte, devo affrontare questa vita così assurda... per me e per Andrea.

Due settimane fa, a quest'ora, eravamo in 3.


Questa mattina mi è rivenuta in mente una canzone di un miliardo di anni fa...era il 1994. Avevo 15 anni, Andrea ancora non lo avevo conosciuto ed ero in fissa con questa canzone...che per miracolo questa mattina sono riuscita a ritrovare (non ricordavo né l'autore né' il titolo, ma solo una frase "la tua gatta nera è innamorata come te").



Era meglio quando era peggio. Era meglio morire da piccoli coi peli del culo a batuffolo...



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