martedì 27 novembre 2012

Giorno 33

Oggi non va. Oggi faccio fatica. Da ieri sera non faccio che pensare a lui. Un continuo affollarsi di pensieri, un continuo ripetermi che forse dovevo andare all'ospedale prima...che cretina che sono stata, ero tranquilla, lo sono stata fino alla fine, certa che non dovessi temere nulla. Mi sono fidata di quel medico che mi ha detto che il bimbo non aveva alcun problema, che mi faceva fermare per farmi stare tranquilla. Da ieri sera penso a lui...in maniera insistente, pesante e ossessiva.

Oggi ho messo un paio di vecchi jeans...e mi stanno pure stretti... mi faccio schifo. Mi sento bruttissima, incompleta e ferita. Forza Silvia... forza.

Eppure dovrei averlo capito che se un giorno sto bene il giorno dopo sto male, se per due giorni sto bene, il giorno dopo sto male al quadrato. Oggi non so che scrivere, che dire. Mi ripeto. Oggi non va. Speriamo che migliori.

Amore mio quanto mi manchi.

H12:30

Silvia, una mia nuova amica mi ha scritto un sms con una bellissima frase, che riporto:
L'inverno polare dura sei mesi, sei mesi di buio e gelo, sei mesi in cui non esiste null'altro che il nulla, eppure anche l'inverno più lungo sulla faccia del globo dopo sei mesi termina....oggi è una giornata no, viviamola, domani l'alba tornerà di nuovo.

Queste parole mi sono entrate nel cuore. Oggi ancora non è finito... mi sto togliendo dalle spalle il peso che porto da ieri sera. Sento che è possibile convivere con tutto questo. Forse perché non è possibile vivere altrimenti.

Poco importa...sono qui ora.  Mi rialzo. Fanculo.



1 commento:

  1. Cara, anche per me è così. Stamattina mi sono svegliata con un senso di vuoto in pancia e dentro al cuore che non so descrivere, ma so che capirai.
    Mi son detta che forse è così che va, un giorno ci si sente un po' più leggeri, poi viene il giorno in cui si sprofonda nell'abisso.
    Alby stava bene, non avevi motivi per allarmarti prima, anche all'ospedale è andato tutto bene fino...all'ultimo.
    SIlvia, è l'ora per lasciare che l'onda ti travolga, poi quando si sarà ritirata andrai a raccogliere ciò che resta in riva al mare e saprai guardare i pezzi di te e di Alby con occhi nuovi.
    Ma ora, ora lascia che l'amore ti travolga.
    Io ci son dei momenti che vorrei mi distruggesse, ci sono dei momenti in cui mi distrugge, mi fa a pezzi, e il giorno dopo magari mi sento un po' meglio. Poi ci sono giorni come questi dove non riconosco chi sono e dove devo andare, e so che sarà così a lungo, purtroppo. E' un'identità che ci è stata tolta in maniera brutale, bisogna riconquistarsela con fatica e lacrime.
    Non importa che tu non sappia cosa scrivere, in realtà anche da queste righe si capisce tutto.
    Oggi è ora di lasciarsi andare per sperare di ritrovarsi almeno un po'.
    In mezzo a quest'onda ci sono anch'io, Silvia, ti vedo, ti vorrei afferrare.

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