Ho messo l'ora giusta all'orologio. Un piccolo passo verso il domani.
Vorrei tornare indietro di 5-6 anni, a quando non ne avevo ancora 30, forse Andrea non aveva tutti i torti quando diceva che "potevamo stare tanto bene". Lui che sembrava che non volesse questo figlio...e che ora fa fatica ad alzarsi dal letto perché si sente demotivato e perso quanto me.
Sto cercando di ritrovare lo spirito emotivo di quegli anni, anche se mi rendo conto che ho una maturità diversa, più completa e razionale. Ma era così semplice vivere. Un figlio ti cambia per sempre. Cambia il modo di vedere le cose.
Ieri sera mi ha chiamato Anna, la signora che mi ha aiutato in questi ultimi mesi a pulire casa. L'avevo cercata io per dirle che per il momento non ho bisogno del suo aiuto.
Sto leggendo un libro che avevo cominciato in gravidanza ma che smisi di leggere dopo 3 pagine (ho diversi libri in casa comprati con La Repubblica, ogni tanto ne prendo uno a caso e leggo). Si chiama Nati 2 volte (G. Pontiggia), tratta della storia autobiografica dell'autore che ha un figlio spastico a causa dell'anossia durante la nascita. Qualche mese fa, inorridita, lo chiusi perché non volevo pensare a una cosa tanto terribile. Mi domando oggi se fosse successo a me, le premesse c'erano tutte. C'è una frase molto bella che riguarda l'insegnante di sostegno del figlio, viene definita: "aliena dallo scoraggiamento, avversario non meno temibile". Ho pensato che è proprio lo scoraggiamento quello che mi rende inerme. Sono scoraggiata. Ammettere il proprio stato può essere un inizio?
Oggi vorrei tornare da Roger per concludere l'argomento funerale. Vedremo.
1000,00 euro. Questo il costo del funerale. Abbiamo scelto cosa mettere sulla tomba, una "pergamenina" di porcellana (giuro, la meno orrida possibile) con dei fiorellini e una farfalla. Carattere scelto: Times. Mi è venuto da sorridere quando Roger lo definiva "il carattere più usato", le avrei risposto che è lo stesso che viene utilizzato nella maggior parte dei libri... un bel Times. Avrei preferito un Avant-Gard ma "non è adatto". Nella bottega degli orrori la signora Roger (che ho scoperto chiamarsi Margherita) ha un ufficio degno di una pompa funebre. Scrivania di noce, sedie di legno massello, la sua è tipo un "trono". Totem di legno da una parte, mobili brutti e vecchi, crepa sul muro, lampadario con luce flebile. Espositori per vasi da fiori da mettere sulle lapidi fatti a forma di ramo con scritto "Il ritorno alla natura". Se avessi avuto un pisello mi sarei grattata.
Sono stata brava, non ho pianto. Nemmeno quando sulla fattura ha scritto "Feto N.M". Avrei voluto gridarle che non era un feto, era un bimbo. Ma si vede che la prassi funeraria prevede questo linguaggio. Uscita da lì però non ce l'ho fatta. Ho pianto... non posso pensare che il nome di Alby sia stato scritto per la prima volta su una targhetta di bronzo (quella della bara) e sulle pratiche della pompa funebre. Un pianto breve e composto. Ma almeno abbiamo quasi finito...ora dobbiamo vedere il provino...assurdo. È tutto assurdo. A quest'ora avrei dovuto cambiare pannolini non pensare alla lapide di mio figlio.
Oggi l'altalena sta risalendo...ma tanto lo so che a breve scenderà. Provo a lavorare un po'. Non ho altro da aggiungere...Andrea questa sera ricomincerà a lavorare...stiamo tornando noi due alla nostra vita da due. Speriamo passino presto i giorni.
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