domenica 18 novembre 2012

Giorno 24

La parola d'ordine di oggi: DETERMINAZIONE.

Con determinazione mi sono alzata e ho fatto tante cose. Cosa banali, niente di che, ma le ho fatte con determinazione.

Oggi ho pensato che questi ultimi due giorni sono trascorsi lontano dal mio essere...e così con determinazione ricomincio. Giorno 24 = giorno in cui mi rialzo.

Non so bene quante volte ancora cadrò...quanti giorni neri ci saranno, ma con determinazione li affronterò... piano piano... e mi rimetterò in carreggiata. Non sia mai che Silvia Maschio si fa mettere i piedi in testa da una vita che inesorabilmente passa. Qual era il detto? Non importa quante volte cadi, l'importante è rialzarsi (più o meno fa così, no?) ecco. Mi rialzo. E avanti!

Il pensiero di Alberto e della nostra storia deve essere un ricordo da vivere nella serenità e non nella disperazione. Come dice il grande Faber "io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati" (Giugno '73). La rabbia però ancora alberga in me...e come non potrebbe? L'idea di essere di nuovo al punto di partenza mi fa rabbia, aver trascorso mesi di illusioni e speranze e ritrovarmi con un corpo sformato, gli ormoni a cavolo e un pugno di mosche in mano...mi fa rabbia. Per non parlare della paura che ho di non poter avere figli... ma questa per ora voglio nasconderla per bene.

Guardandomi allo specchio ho notato che forse non dovevo tagliarmi i capelli...poi mi sono riguardata e ho pensato che i miei occhi tristi meritano di sorridere un po'.

Oggi "Oceano" è la mia colonna sonora.








2 commenti:

  1. Proprio così, è stato meglio lasciarli che non averli mai incontrati. Anche se fa male, anche se stringiamo in mano il nulla, dopo aver coltivato mesi di sogni, anche se soffriamo per le occasioni d'amore mancate verso qualcuno che già amavamo intensamente.
    Determinazione è una bella parola.
    Io passo di qua ogni giorno, ti accompagno in questo viaggio che non avremmo mai voluto fare, ma che ci è toccato. E allora salpiamo, navighiamo in quest'oceano, bagnamoci in questo dolore che è nostro e nostro resterà, alziamoci tutte le volte che cadiamo.

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    1. Continuo a domandarmi perché. Continuo a voler sbattere la testa al muro. Io non so per quale motivo ci sia toccato un destino tanto crudele... mi sfugge il senso. Speriamo di riuscire a non cadere più... Elle cara, non ti chiedo come stai, perché lo so come stai, ti chiedo di continuare a scrivermi perché in due questo cammino è meno pesante. Ti abbraccio forte

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